Il tipico aspetto delle cittadine abruzzesi è quello di piccoli centri con i monti alle spalle
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Il tipico aspetto delle cittadine abruzzesi è quello di piccoli centri con i monti alle spalle.
A cominciare dal Gran Sasso che, a vederlo da lontano, sembra un’enorme roccia che si alza dalla valle.
Quello abruzzese, del resto, è un territorio particolarmente ostile, poco sfruttabile dall’uomo e prevalentemente montuoso.
C’è, però, una lunga costa bagnata dal mar Adriatico che, durante l’estate, si riempie di bagnanti.
Sul litorale sorge Pescara, la città più importante della regione: nell’antichità, si chiamava Aternum.
Una storia difficile
Anticamente l’Abruzzo si chiamava Sannio perché, tra tutti i popoli che vi abitavano, i più forti erano i sanniti.
Essi furono terribili nemici dei romani, che li combatterono nelle guerre sannitiche.
Dopo un periodo di amicizia, i popoli dell’Abruzzo si allearono contro Roma nella Lega italica, ma i romani ebbero la meglio.
Di quel periodo resta ancora l’antico teatro di Teramo. Come altre regioni d’Italia, anche l’Abruzzo dopo la caduta dei romani fu a lungo dominato da sovrani stranieri: prima i barbari, poi gli imperatori tedeschi, poi francesi, spagnoli e i Borbone di Napoli, finché, nell’Ottocento, la spedizione dei Mille liberò anche questa regione.
Nonostante questa difficile storia, però, gli abruzzesi hanno sempre mantenuto il loro carattere fermo e le loro tradizioni.
UNO STATO, UNA CITTÀ L’ABRUZZO COLLI VERDI O ASCIUTTI