Bill of Rights (inglese, Dichiarazione dei diritti)
Bill of Rights (inglese, Dichiarazione dei diritti)
Nome che assunse la legge, approvata dal Parlamento inglese nel 1689, riguardante elementi essenziali della costituzione del Regno Unito. Con tale atto legislativo, chiamato anche “tavola dei diritti”, si continuò la tradizione dell’Inghilterra quale paese all’avanguardia nell’afermazione dei diritti civili della persona e dello Stato di diritto. Fin dal 1215, con la Magna Charta, si era affermata in Inghilterra una corrente di pensiero, poi recepita dal liberalismo, che affermò come valore fondamentale della civile convivenza la tutela della libertà personale del cittadino, anche nei confronti degli organi statuali.
Veniva anche stabilita, nel Bill of Rights, una limitazione dei diritti del sovrano nei confronti del Parlamento, espressione il primo del potere di investitura divina e comunque ereditario, il secondo della volontà popolare: in particolare, il re non poteva sospendere l’esecuzione delle leggi, o imporre tasse o sostenere spese ingenti belliche in tempo di pace, senza il consenso del Parlamento. D’altra parte, venivano stabilite garanzie per tutelare le libertà politiche dei parlamentari, al fine di impedire che la loro autonomia fosse vanificata da un intervento del re; e anche garanzie processuali per il cittadino sottoposto a procedimento. Tutte le legislazioni moderne occidentali si ispirarono al Bill of Rights inglese, a cominciare da quella degli Stati Uniti d’America, che ne imitò anche il nome: va aggiunto che gli Stati Uniti accentuarono il carattere liberaleggiante del testo inglese, sia perché nel frattempo si erano affermati i principi dell’illuminismo che poi sfociarono nella rivoluzione francese, sia perché in America lo Stato sorgeva come repubblica e quindi bisognava preoccuparsi non tanto del potere sovrano quanto di limitare il potere del Parlamento. Anche le costituzioni che vennero approvate nei principali paesi europei nell’Ottocento, di ispirazione tipicamente borghese, furono impostate secondo il modello inglese, che fin dall’inizio aveva risposto all’esigenza di tutelare le libertà individuali della classe borghese in ascesa rispetto allo strapotere delle vecchie strutture monarchiche.