Una volta, la Campania era chiamata felix, «felice», per i terreni particolarmente fertili e per il clima mite
[widgetkit id=”319″ name=”Gallery – 5^ elem – Geografia – Le 21 regioni – Campania”]
Una volta, la Campania era chiamata felix, «felice», per i terreni particolarmente fertili e per il clima mite, favorito dalla presenza del mare e dalle montagne, che proteggono dai venti continentali.
Ancora oggi è una regione allegra, famosa per la pasta, la pizza, gli spaghetti, la mozzarella di bufala, il presepe, le canzoni, le danze popolari e, soprattutto, la capacità di prendere la vita con filosofia: caratteristica, quest’ultima, tipica di Pulcinella, la più napoletana di tutte le maschere.
Felice ma non troppo
La Campania è una regione meridionale, bagnata dal mar Tirreno e confinante con il Lazio, il Molise, la Puglia e la Basilicata.
Appartengono al territorio campano anche le isole di Ischia, Capri e Procida: sono come monti che spuntano dall’acqua e sono scavate da grotte spettacolari che si possono anche visitare. Per la sua felice posizione geografica, la Campania fu minacciata da popolazioni provenienti da ogni parte: goti, bizantini, longobardi, perfino i normanni dal nord dell’Europa e i turchi.
Poi vennero tedeschi, francesi e spagnoli che, con la famiglia dei Borboni, tennero la regione per molti secoli.
Oggi, nonostante la simpatia dei suoi abitanti e la vivacità delle sue tradizioni folcloristiche, la Campania ha molti problemi: lo scarso sviluppo delle zone interne; il sovraffollamento, soprattutto nella zona di Napoli; l’alto tasso di disoccupazione, tra i più alti d’Italia ; l’eccessiva speculazione edilizia; l’inquinamento, che ha raggiunto livelli di vero degrado ambientale; la malavita organizzata, prima fra tutte la famigerata camorra.
UN MONASTERO UN PO’ SFORTUNATO LA CAMPANIA SOTTO IL VULCANO