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Carne o verdura?

Ormai è chiaro: tutti gli esseri viventi hanno bisogno di nutrirsi e gli animali, diversamente dalle piante, sono eterotrofi, cioè non sanno fabbricarsi il cibo da sé. Dalle grandi balene al più piccolo degli insetti, tutti gli animali si attivano per trovare il loro cibo, che varia da specie a specie. Questa varietà di menù è alla base di una prima suddivisione del regno animale. In base al cibo si possono distinguere tre grandi gruppi: gli erbivori, i carnivori e gli onnivori.

Ormai è chiaro: tutti gli esseri viventi hanno bisogno di nutrirsi e gli animali, diversamente dalle piante, sono eterotrofi, cioè non sanno fabbricarsi il cibo da sé. Dalle grandi balene al più piccolo degli insetti, tutti gli animali si attivano per trovare il loro cibo, che varia da specie a specie. Questa varietà di menù è alla base di una prima suddivisione del regno animale. In base al cibo si possono distinguere tre grandi gruppi: gli erbivori, i carnivori e gli onnivori.

Erbivori o vegetariani?
Tra le categorie di animali la più vasta è costituita da quelle specie che traggono il proprio nutrimento dal mondo vegetale: è la categoria degli erbivori.
Quando si parla di erbivori viene da pensare soprattutto ai grandi mammiferi (mucche, pecore, antilopi, zebre…). In realtà queste specie non costituiscono che uno dei numerosi gruppi di animali «vegetariani», quelli che si nutrono solo di erbe (da cui il nome!). Non bisogna dimenticare che gli animali che per il loro sostentamento dipendono direttamente dalle piante appartengono anche ad altri insiemi: specie che si nutrono di foglie, di semi, di frutti, di legno e di radici. Vi sono poi le specie che si nutrono delle parti verdi e più tenere delle piante, e quelle che ne prediligono le parti più coriacee e resistenti, come i roditori.
Un fenomeno molto diffuso fra gli erbivori è poi quello della specializzazione, per cui un animale dipende esclusivamente, per la sua alimentazione, da un’unica specie vegetale. Questo fenomeno è diffuso soprattutto fra gli insetti, ma si può osservare perfino nei mammiferi, come nel caso del koala o del panda maggiore.

Difficoltà di digestione
I cibi vegetali, salvo poche eccezioni, sono in genere poco digeribili a causa dell’abbondanza di cellulosa, una sostanza che si trova in grande quantità nelle pareti delle cellule vegetali. Questo problema rende necessaria un’accurata masticazione del cibo che, finemente triturato, risulta più facile da digerire. Per questo motivo i vegetariani, e in particolar modo gli erbivori, posseggono un apparato masticatore molto robusto, dotato di superfici adatte a triturare il cibo.

Niente verdure, grazie!
Molti animali uccidono altri animali per cibarsene: sono dunque carnivori. Pensando a questa categoria ci vengono subito in mente i «grandi predatori»: la tigre, l’orca marina, il coccodrillo, l’aquila, lo squalo… In realtà, questo gruppo è molto più vasto di quanto comunemente si pensi, e ne esistono rappresentanti anche fra specie di modeste dimensioni. Per il rospo, ad esempio, qualsiasi piccolo essere che si muove (persino le lucertole!) è buono e il ragno mangia tutti gli insetti che restano impigliati nella sua tela, anche quelli grandi! Il mondo dei carnivori, insomma, è eccezionalmente vario.

Strumenti da caccia
La dieta carnivora, a differenza di quella vegetariana, non crea particolari problemi di digestione: la maggior difficoltà, per un predatore, è invece quella di procurarsi il cibo, poiché tutte le prede, in un modo o nell’altro, tentano di sottrarsi alla cattura. I carnivori sono perciò muniti di strumenti particolarmente adatti alla caccia, con cui ferire mortalmente le vittime o trattenerle saldamente una volta raggiunte. Tutti hanno in comune forti mandibole per sminuzzare il cibo, denti affilati e lunghi artigli. Hanno queste funzioni, per esempio, gli artigli e le zanne dei felini: i primi permettono di infliggere alle prede profonde ferite, le seconde consentono invece di trattenerle saldamente una volta che sono state addentate. Inoltre i predatori hanno un fiuto, un udito e una vista imbattibili e corrono velocemente per raggiungere la preda.

Va bene tutto…
Ci sono anche animali che si nutrono indifferentemente di sostanze vegetali e animali, e questi individui si dicono onnivori. L’orso bruno e il babbuino, per esempio, sono animali onnivori, e lo è anche l’uomo. Gli organismi di questi animali non presentano gli adattamenti necessari a una dieta specializzata. Se consideriamo un mammifero onnivoro, per esempio, potremo notare che non è fornito della dentatura trituratrice degli erbivori e non ha nemmeno le zanne dei carnivori.
Grazie alle diverse possibilità di nutrimento, gli onnivori generalmente hanno modo di scegliere il cibo secondo le opportunità offerte dall’ambiente. Per esempio, un animale onnivoro che vive in un bosco temperato si nutrirà principalmente di insetti e animaletti vari in primavera, mentre d’estate e d’autunno troverà in abbondanza bacche, frutti e semi, e d’inverno scaverà nel terreno alla ricerca di succulente radici.

La catena della vita
Mangiare verdure o carne non è una questione di gusto, ma un processo indispensabile per mantenere la vita sulla Terra. La materia organica di cui abbiamo già parlato è disponibile agli esseri viventi solo grazie al lavoro delle piante, e l’esistenza di animali che mangiano solo vegetali e animali che mangiano solo erbivori permette il passaggio di questa materia da un gruppo all’altro. La catena alimentare che inizia e finisce con le piante, quindi, è importantissima.

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