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Charles de Gaulle

Gaulle, Charles-André-Joseph-Marie de (Lilla 1890 – Colombey-les-Deux-Eglises 1970).

Gaulle, Charles-André-Joseph-Mariede (Lilla 1890 – Colombey-les-Deux-Eglises 1970). Generale e uomo politico francese.
Cresciuto in ambiente di piccola nobiltà cattolica, entrò nel 1909 alla scuola militare di Saint-Cyr, da cui uscì nel 1913. Partecipò alla prima guerra mondiale agli ordini di Pétain, riportando ferite e cadendo prigioniero; militò, poi, sotto Weygand (1920) in Polonia e insegnò storia militare a Saint-Cyr. La sua carriera proseguì con l’ingresso nello Stato Maggiore di Pétain, con il servizio prestato nell’Armata del Levante e la nomina a segretario del Consiglio Supremo di Difesa (1932-1936). Pubblicò in questo periodo varie opere (La discorde chez l’ennemi, 1924; Au fil de l’épée, 1932; Vers l’armée de métier, 1933; La France et son armée, 1939), nelle quali, tra l’altro, sostenne una nuova concezione strategica, basata sull’impiego massiccio dei mezzi corazzati. Osteggiato per le sue tesi dagli alti comandi, dovette lasciare il Consiglio Supremo di Difesa, ma trovò consenziente P. Reynaud, che, durante la seconda guerra mondiale, il 5 giugno 1940, mentre l’esercito francese era in piena crisi, lo chiamò nel suo Governo come sottosegretario alla Guerra.
Il 17 giugno, tornato da Londra, trovandosi di fronte alla caduta del Governo Reynaud e alla sua sostituzione con Pétain (autore dell’armistizio con la Germania), ripartì immediatamente per l’Inghilterra, da cui già il 18 giugno lanciava per radio un appello ai Francesi; si pose da allora alla testa della Resistenza francese, come organizzatore di volontari, capo del Consiglio di Difesa dell’Impero (ottobre 1940), del Comitato Nazionale Francese di Londra (1941), presidente del Comitato Francese di Liberazione Nazionale di Algeri (1943) e infine capo del Governo provvisorio della Francia liberata (1944). Venuto, però, nel dopoguerra, in crescente urto con le sinistre, dovette, all’inizio del 1946, lasciare il potere, fondando nell’anno segúente il Rassemblement du Peuple Français a carattere nazionalistico, autoritario, corporativo. Dopo qualche successo nelle elezioni del 1947 e 1948 il «gollismo» perdette sempre più influenza. Ma nel 1958, durante la crisi per la ribellione dell’Algeria, il generale si fece di nuovo avanti assumendo, con procedura eccezionale, il potere.
Con il consenso di larghi strati dell’opinione pubblica, stanca del bizantinismo inconcludente di molti partiti, e degli ambienti politici conservatori, G. instaurò quindi un regime presidenziale riducendo i poteri del Parlamento, facendo adottare una costituzione tendenzialmente autoritaria e dando vita a una comunità tra la Francia e i paesi d’oltremare, modellata in parte sul Commonwealth inglese. Eletto, il 21 dicembre 1958, presidente della Repubblica e della Comunità francese, si rese conto, di fronte ai sanguinosi avvenimenti di Algeria, di dover raggiungere l’accordo con il movimento di indipendenza del paese, opponendosi alle violente punte estremiste di destra (OAS), mentre anche in altri settori dello schieramento politico aumentavano gli oppositori. Rivoltosi direttamente al popolo, con un referendum in favore dell’elezione del presidente a suffragio diretto (28 ottobre 1962) ottenne ancora un buon successo (61,75% dei voti).
In politica estera mirò a obiettivi di potenza e di prestigio nazionale, sia nell’ambito europeistico, (che cercò di circoscrivere, escludendo l’Inghilterra, e di dirigere attraverso il trattato con la Germania del gennaio 1963), sia in seno all’Alleanza Atlantica (tenne sempre un atteggiamento indipendente nei confronti degli USA). Mantenne buoni rapporti con l’URSS e, primo tra gli uomini politici occidentali, riconobbe la Cina Popolare. Di fronte alla contestazione degli studenti del 1968, assunse un atteggiamento reazionario e repressivo. Indisse quindi un referendum per il 27 aprile 1969 il cui esito gli fu sfavorevole. Decise allora di lasciare l’alta carica e di ritirarsi a vita privata a Colombey-les-Deux-Eglises, dove attese alla stesura delle sue memorie e dove si spense.