Fare l’Analisi Logica vuol dire riconoscere il ruolo che i gruppi di parole hanno nella frase.
Fare l'{tip FUNZIONI SINTATTICHE. Sono possibili diverse impostazioni per l’interpretazione della struttura sintattica di una frase. L’analisi logica tradizionale consiste in una procedura di descrizione dei rapporti sintattici assunta come universale, che pretende di rappresentare tali rapporti dal punto di vista delle categorie di pensiero espresse: soggetto, attributo, apposizione, predicato, oggetto, complementi vari. In quest’ottica il soggetto è “ciò di cui si parla”, il predicato corrisponde a “ciò che si afferma riguardo al soggetto”, il complemento (= completamento) è “un’informazione accessoria”. I termini attributo ed apposizione riguardano ulteriori informazioni sul soggetto o sui complementi. La nozione di (complemento) oggetto rimanda al caso in cui il predicato sia espresso dalla classe dei verbi transitivi. I tentativi di superamento di questo tipo di analisi vanno nella direzione dell’individuazione di funzioni non logiche, ma strettamente sintattiche. Ad esempio, nella sintassi strutturale di Tesnière il predicato è definito negativamente come “ciò che non è complemento di niente” ed è visto come l’elemento dominante o chiave della frase. Soggetto, oggetto e complemento di termine, diventano in questa teoria 1° attante, 2° attante e 3° attante; gli altri complementi sono chiamati circostanti. Nella sintassi funzionale di Martinet il rapporto sintattico minimo, quello fra soggetto e predicato, è definito nucleo, mentre tutto il resto è definito espansione. Anche la grammatica generativa riconosce la necessaria complementarietà di soggetto e predicato, rappresentata nella riscrittura di ogni nodo F(rase) in SN e SV (sintagma nominale e sintagma verbale). In quest’ottica il soggetto è definito come il SN immediatamente dominato da un nodo F:}Analisi Logica{/tip} vuol dire riconoscere il ruolo che i gruppi di parole hanno nella frase. Attenzione: non si tratta di individuare la singola parola, ma piccoli gruppi di parole unite dal fatto di appartenere allo stesso concetto.
RICORDA
Come già sappiamo esistono due tipi di questi piccoli gruppi di parole:
- quelli che si raggruppano intorno ad un sostantivo, e che sono composti da un articolo (art.), una preposizione (prep.), un sostantivo (sost.) e un certo numero di aggettivi (agg.), e che insieme costituiscono un GRUPPO (o SINTAGMA) NOMINALE;
- quelli che si raggruppano intorno ad un verbo, e che possono essere composti da un verbo servile (serv.), un verbo ausiliare (aus.) e un verbo di senso compiuto, o meglio, predicativo (pred.), talvolta anche da un avverbio, e che costituiscono un GRUPPO (o SINTAGMA) VERBALE.
Leggiamo la seguente tabella per capire meglio:
GRUPPO |
GRUPPO |
GRUPPO |
|||||
Il |
mio |
fidanzato |
sarebbe |
voluto |
venire |
in |
Italia |
art. |
agg. |
sost. |
aus. |
serv. |
pred. |
prep. |
sost. |
La Struttura della Frase
La frase è composta da due parti principali:
- una identifica il soggetto di cui si parla Soggetto
- l’altra esprime le informazioni che vogliamo dare, e si chiama Predicato.
Il Predicato contiene tutte le informazioni che vogliamo dare relativamente al Soggetto. Per dare queste informazioni utilizziamo un Verbo, che in analisi logica si chiama generalmente Predicato Verbale (in alcuni casi, che vedremo, si chiama Copula), e un certo numero di Complementi, che servono a circostanziare bene l’informazione che vogliamo dare. Attenzione: il Predicato è composto dal Predicato Verbale e dai Complementi.
Il soggetto
Tutte le altre frasi si dividono in due parti principali, che sono il Soggetto e il Predicato.
RICORDA
Analizziamo e conosciamo questi due elementi della fase:
- il Soggettorappresenta l’attore principale della situazione descritta dalla frase, ovvero ciò di cui la frase dice qualcosa. Indica la persona, l’animale o la cosa a cui si riferisce il predicato. Inoltre, il soggetto può compiere o subire l’azione, possedere una qualità o addirittura trovarsi nello stato o nella condizione espressa dal predicato. Generalmente il soggetto è un nome o un pronome.
Qual è la sua posizione nella frase? Il soggetto generalmente precede il predicato. Ma a differenza di altre lingue, in italiano, il soggetto può anche seguire il predicato. Facciamo un esempio: “È accaduto un imprevisto!”.
Quando il soggetto è partitivo? Leggi il seguente esempio: “Sarebbe ottima della salsa piccante in questo panino”. In questo esempio il soggetto sembra preceduto da una preposizione… ma non è così. Dei e della svolgono la funzione di articoli partitivi e proprio per questo si definisce il soggetto come soggetto partitivo.
Attenzione: ricordi l’importanza della concordanza? Il soggetto e il predicato sono strettamente correlati tra di loro e quindi concordati sia da un punto di vista logico che grammaticale.