Scopri, impara e cresci

Conservare la specie

Una delle cose più importanti per gli animali – a dire il vero, di tutti gli esseri viventi – è quella di garantire la sopravvivenza della propria specie. Questo vuol dire che ogni individuo, diventato «grande», si impegnerà al massimo per generare un essere uguale a se stesso, che potrà poi, a sua volta, iniziare di nuovo il ciclo. Questo processo si chiama riproduzione ed è una funzione vitale di ogni animale.

Una delle cose più importanti per gli animali – a dire il vero, di tutti gli esseri viventi – è quella di garantire la sopravvivenza della propria specie. Questo vuol dire che ogni individuo, diventato «grande», si impegnerà al massimo per generare un essere uguale a se stesso, che potrà poi, a sua volta, iniziare di nuovo il ciclo. Questo processo si chiama riproduzione ed è una funzione vitale di ogni animale.

Come nascono gli animali?
Come per le piante più evolute, che sono anche la maggioranza, per poter avere una nuova vita animale occorre una cellula riproduttiva femminile (ovulo) e una maschile (spermatozoo): quando le due cellule si incontrano avviene la fecondazione e si genera un embrione. L’embrione comincia subito a crescere e il suo sviluppo, che ha una durata in base alla specie (va da pochi giorni a molti mesi!), porta alla nascita di un nuovo organismo «completo».

Nascere in un uovo
Quando l’embrione si sviluppa in un uovo si parla di riproduzione ovipara. Dentro l’uovo l’embrione trova il nutrimento e la protezione di cui ha bisogno. Quando il nuovo essere è completamente formato, rompe l’uovo ed esce all’esterno: generalmente è in grado di compiere le funzioni più importanti (ad esempio nutrirsi).
Sono ovipari moltissimi animali: i pesci e gli anfibi depongono le uova nell’acqua; i rettili le abbandonano sul terreno; gli uccelli le depositano invece nei nidi e le accudiscono fino alla nascita del pulcino.

Crescere… nella pancia!
I mammiferi, che sono gli animali più evoluti tra quelli esistenti, sono vivipari. Hanno elaborato un sistema molto particolare ed efficace: la fecondazione e lo sviluppo dell’embrione avviene all’interno del corpo della madre, in un organo speciale che si chiama utero. Qui il nuovo essere viene protetto e nutrito, infine è partorito già formato, ma non in grado di svolgere le funzioni più importanti e badare a se stesso, e per questo detto inetto. Pensiamo a un gattino, a un cagnolino, o a un neonato (non ci dimentichiamo mai che gli uomini sono animali, e in particolare sono mammiferi): la mamma lo nutre con il proprio latte per un certo periodo e poi – in alcune specie con il padre, in altre da sola – gli insegna tutto il resto (ad esempio cacciare, vivere con gli altri, comunicare).
In verità alcuni mammiferi non nascono completamente formati: sono i mammiferi marsupiali. I piccoli vengono partoriti e sistemati in una sacca posta sul ventre della madre (il marsupio) dove vengono allattati e nutriti fino al completo sviluppo. Sono mammiferi marsupiali i canguri e i koala.

Un uovo sì, ma dentro la mamma!
Alcune specie si riproducono in un modo che ricorda gli ovipari e i vivipari, e per questo si chiamano ovovivipari. Questi animali si sviluppano in un uovo, ma questo – invece che essere deposto – cresce all’interno del corpo materno. Quando l’uovo si rompe il nuovo essere viene partorito, ma è già formato e pronto a vivere come un adulto. Sono ovovivipari alcuni pesci (tra cui gli squali), alcuni rettili (le vipere) e alcuni insetti.

La metamorfosi
Alcuni animali sono, alla nascita, completamente diversi dall’individuo adulto: la trasformazione che subiscono si chiama metamorfosi. È un processo molto frequente tra gli insetti, ma comune anche ad altri animali. Famosissima è la metamorfosi della rana: chi non ha mai visto i girini nei laghetti? Anche se sembra strano, sappiamo bene che quei piccolissimi «pesciolini» diventeranno delle simpatiche rane!

[widgetkit id=”344″ name=”Gallery – 3^ elem – Scienze – Esseri viventi – Conservare la specie”]