Dàrio I (antico persiano Dārayavaush, greco Darei’o~, latino Darīus; VI-V secolo a.C.).
Dàrio I (antico persiano Dārayavaush, greco Darei’o~, latino Darīus; VI-V secolo a.C.). Re persiano.
Figlio di Istapse, discendente da un ramo secondario degli Achemenidi, salì al trono nel 521 a.C. dopo aver eliminato l’usurpatore Gaumata, che fingeva di essere Bardyia, fratello di Cambise e legittimo successore al trono.
Nei primi anni di regno, Dario tentò di consolidare il suo potere e si dimostrò un sovrano energico e capace. L’opera che più esaltò le sue grandi qualità fu la riorganizzazione dell’immenso Impero (che comprendeva tutto il Vicino Oriente e l’Egitto). Suddivise il Regno in venti satrapie (governate da altrettanti satrapi); fece realizzare un’efficiente sistema stradale, che permise collegamenti più facili attraverso tutto l’Impero; rese più facili i rapporti tra l’amministrazione locale e quella centrale con l’introduzione di una lingua ufficiale, l’aramaico; tentò di favorire l’economia monetaria con la circolazione di una nuova moneta d’oro, il darico. Il suo regno fu caratterizzato anche da tolleranza e libertà religiosa. Le guerre combattute dai suoi soldati, invece, riportarono brillanti successi solo nei primi anni di regno. Nel 499 le città greche della Ionia si ribellarono e D., dopo aver sedato la rivolta, tentò di conquistare l’Egeo. I Persiani registrarono così due pesanti sconfitte: una nel 492, quando la flotta fu distrutta, e l’altra nel 490 a Maratona contro gli Ateniesi.