Testo in 30 articoli approvato il 10 dicembre 1948 dall’Assemblea generale delle Nazioni unite.
Testo in 30 articoli approvato il 10 dicembre 1948 dall’Assemblea generale delle Nazioni unite.
Indicando quali sono i diritti fondamentali e irrinunciabili dell’individuo, la Dichiarazione impegna nel contempo i governi di tutti i paesi membri dell’ONU a salvaguardarli, ed elegge le Nazioni unite a organo di controllo dell’effettivo rispetto di essi.
I principi della Dichiarazione sono sostanzialmente gli stessi delle precedenti dichiarazioni di diritti, e principalmente della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789 (uguaglianza, libertà individuale, libertà di pensiero e di opinione, diritto alla proprietà); oltre a essi, vengono introdotti nuovi principi di natura sociale, quali il diritto al lavoro, all’assistenza, alla sicurezza e la libertà di domicilio e di associazione.
La dichiarazione fu approvata all’ONU con l’astensione dei paesi socialisti (contrari alla codifica del diritto alla proprietà privata), dell’Arabia Saudita e della Repubblica Sudafricana (le cui legislazioni prevedevano il permanere rispettivamente della schiavitù e della segregazione razziale). Nonostante queste divergenze, che limitarono il peso del documento, esso continua ad avere un altissimo valore morale come implicita condanna dei totalitarismi.