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Elisabetta e Zaccaria

In un villaggio poco distante da Gerusalemme viveva Elisabetta insieme al marito Zaccaria, uno dei sacerdoti del Tempio. Entrambi erano molto tristi perché non avevano figli.

ELISABETTA E ZACCARIA

In un villaggio poco distante da Gerusalemme viveva Elisabetta insieme al marito Zaccaria, uno dei sacerdoti del Tempio. Entrambi, pur essendo ormai avanti negli anni, non avevano mai smesso di amarsi teneramente e di rispettare tutte le disposizioni del Signore. Però erano molto tristi perché non avevano figli. In particolare ne soffriva Elisabetta: gli abitanti del villaggio pensavano ingiustamente che, essendo i bambini una benedizione del Signore, la donna si fosse macchiata di qualche grave peccato agli occhi di Dio.

Il Tempio di Gerusalemme era l’unico luogo di culto della religione ebraica. Lì si radunavano tutti i credenti della capitale e dei villaggi vicini. Chi abitava più lontano, invece, vi andava in pellegrinaggio appena poteva, magari per la festa della Pasqua, per rendere lode al Signore. 
Dai lontani tempi del re Davide si era stabilito che i sacerdoti del Tempio dovessero essere scelti fra i membri di ventiquattro famiglie. Zaccaria faceva parte di una di queste: la famiglia Abìa. 
«Il mio cuore gioisce per te!», esclamò un giovane sacerdote, scendendo di corsa la scalinata del Tempio per andare incontro al collega. «Sei stato sorteggiato per bruciare l’incenso nel santuario del Signore!»
«Il mio cuore invece batte all’impazzata», rispose Zaccaria con un filo di voce. «Spero di essere all’altezza dell’onore che mi viene concesso, perché questo privilegio non può capitare più di una volta nella vita di un sacerdote».

I fedeli in preghiera cominciarono a raccogliersi fuori del Tempio, durante quella che veniva chiamata l’ora dell’incenso. Due volte al giorno, il mattino e la sera, alla presenza di molta gente, questa cerimonia veniva ripetuta per una settimana, a turno, dai sacerdoti della famiglia prescelta.
Altri tre sacerdoti accompagnarono Zaccaria. Il primo, il cerimoniere più esperto, spiegò agli altri cosa dovevano fare e poi uscì. Il secondo depose sull’altare i carboni ardenti e uscì anch’esso. Il terzo porse l’incenso a Zaccaria e, come gli altri, uscì.