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Enrico Mattei

 Enrico Mattei è stato il più grande imprenditore italiano del dopoguerra.

Enrico Mattei è stato il più grande imprenditore italiano del dopoguerra.

Nel 1945 lo Stato lo incaricò di smantellare l’Agip, la compagnia petrolifera italiana creata nel 1926 dal regime fascista, ritenuta poco produttiva e troppo costosa. Tuttavia Mattei si rese immediatamente conto delle potenzialità dell’ente e, contrariamente alle direttive ricevute, decise di riorganizzarla. Per prima cosa, fece verificare se nelle concessioni correnti ci fosse la possibilità di estrarre petrolio o gas. Le ricerche furono finanziate con i fondi per l’ordinaria amministrazione e i prestiti ottenuti da alcune banche.

Le compagnie statunitensi, venute a conoscenza dell’attività di Mattei, fecero pressioni sul governo italiano affinché fosse allontanato in quanto di ostacolo ai loro interessi economici nel settore petrolifero. Ma quando De Gasperi vinse le elezioni, anche grazie al supporto di Mattei, questi acquistò maggiore influenza sul governo ottenendo di rimandare la liquidazione dell’Agip e facendosi dare nuove concessioni per la ricerca. Fu così che, nel 1948 a Ripalta, in provincia di Crema, scoprì un giacimento di gas naturale. Mattei seppe dare tanto risalto all’evento da rivendicare l’annullamento della liquidazione.

Dal 1948 al 1952, furono portate avanti ricerche che produssero risultati positivi, costringendo il governo ad annullare la liquidazione e ad autorizzare la costruzione di una rete di gasdotti nella periferia industriale di Milano. Oltre al gas, nel 1949 a Cortemaggiore fu trovato anche il petrolio: un giacimento di modeste dimensioni, in realtà poco significativo rispetto al fabbisogno energetico nazionale. Ma Mattei seppe presentare l’evento come l’inizio di una nuova era, facendo salire vertiginosamente il valore delle azioni dell’Agip. Nel 1953 fondò l’Eni (Ente nazionale idrocarburi), che avrebbe avuto il compito di coordinare le politiche energetiche del paese. Per l’Eni fu scelto il logo del cane a sei zampe, che rappresentavano le principali aziende del gruppo: Agip, Snam, Anic, Liquigas, Nuovo Pignone e Romsa; Mattei divenne responsabile nazionale delle politiche energetiche.

Nonostante l’entusiasmo, tuttavia, la quantità di petrolio sul suolo italiano era minima e i rapporti con le sette sorelle, che detenevano il monopolio delle forniture in Europa, erano ai minimi storici. Per garantire il fabbisogno energetico italiano sempre crescente, nel 1957 Mattei varò un progetto per la produzione del nucleare. Poi, poco per volta, si aprì ai paesi africani e al Medio Oriente: instaurò rapporti con Marocco, Libia, Persia, Egitto e Giordania, scardinando così il monopolio detenuto dalle compagnie americane sul controllo del petrolio. Stabilì anche importanti rapporti commerciali con l’Unione Sovietica.

Il 27 ottobre 1962, a 56 anni, Mattei morì in un incidente aereo: durante un temporale, il suo aereo si schiantò a Bascapè, nei pressi di Pavia. Le cause dell’incidente non sono del tutto chiare, e nel 2005 si è stabilito che fossero di natura dolosa.