Fra i tanti viaggiatori si erano mescolati tre personaggi che si differenziavano nettamente dagli altri. Erano i magi, cioè degli studiosi provenienti dalla lontana Persia.
ERODE E I MAGI
Fra i tanti viaggiatori israeliti si erano mescolati tre personaggi che, per le loro pregiatissime vesti, si differenziavano nettamente dagli altri. Erano i magi, cioè degli studiosi provenienti dalla lontana Persia. Pur credendo in un Dio unico, in base agli insegnamenti di Zarathustra, la loro religione era diversa da quella ebraica. Secondo l’Avesta, il libro sacro degli antichi persiani, un salvatore sarebbe dovuto scendere sulla terra: i tre magi capirono che il momento tanto atteso stava arrivando, con la nascita di un bambino nella Giudea.
Gaspare, Baldassarre e Melchiorre, così si chiamavano, si misero in marcia seguendo la stella che, secondo le loro previsioni, avrebbe indicato il luogo esatto delle loro previsioni.
Re Erode, saputo che dei personaggi così importanti erano giunti a Gerusalemme, li fece chiamare a corte.
«Dov’è il neonato re dei Giudei?», gli chiese Gaspare. «Abbiamo visto sorgere la sua stella in Oriente e siamo venuti ad adorarlo».
Mal interpretando il significato spirituale di quelle parole, il sovrano si spaventò a morte: un re dei Giudei? Ma non era già lui il re dei Giudei? Occorreva saperne di più su questo pericoloso pretendente al trono, e subito!
Erode pregò i magi di ripassare più tardi e chiamò in fretta e furia i grandi sacerdoti e tutti gli studiosi per sapere con esattezza dove sarebbe dovuto nascere il Messia. Dopo essersi consultato con i colleghi, un esperto diede la risposta per tutti: «Nella piccola Betlemme di Giudea, come disse il profeta Michea».
Giunto a Betlemme, Giuseppe bussava alle porte delle locande alla ricerca di una camera libera: ormai il bambino stava per nascere e Maria aveva assolutamente bisogno di un letto. Invece, a causa di tutta la gente accorsa per il censimento, non c’era nemmeno l’ombra di un posto libero.
«Credo che il momento si stia avvicinando», mormorò Maria con un filo di voce. «Purtroppo siamo stati respinti da tutti i locandieri», rispose Giuseppe con aria afflitta, «non ci rimane che cercare rifugio in una delle numerose grotte naturali dei dintorni. Vengono usate come stalle per gli animali dalla gente del luogo. Non sono certo dei luoghi confortevoli… ma almeno saremo protetti dal vento!».
Intanto re Erode ricevette nuovamente i magi, stavolta in privato, mostrandosi sempre molto amichevole con loro: «Come mi avevate richiesto, ho fatto fare delle ricerche e ho scoperto che il Messia nascerà nella piccola città di Betlemme. Andate pure là a cercarlo. Se lo trovate, fatemelo sapere in modo che anch’io possa andare ad adorarlo».
«Ti ringraziamo per il prezioso aiuto che ci hai dato», disse Baldassarre cominciando ad andarsene insieme ai suoi due amici, «faremo senz’altro come desideri!».
VI VOGLIAMO DIRE UNA COSA: L’AMORE DI MARIA E GIUSEPPE
Maria e Giuseppe si vogliono molto bene e insieme accettano e accolgono questo bambino che sta per nascere. Bisogna voler molto bene a tutti, ma soprattutto ai bambini che stanno per nascere. Le loro mamme lo sanno e li portano dentro di loro molto volentieri. È importante però che anche i loro genitori si vogliano molto bene, perché il bambino che nasce si senta amato e così tutti possano essere felici. Per questo, Dio ama in modo speciale tutte le famiglie, anche la vostra, e anche se non lo vedete vuole aiutare tutti ad amarsi un po’ di più, nonostante le fatiche e i problemi di ogni giorno.