Il film di animazione rappresenta un capitolo importante nella storia del cinema.
Il film di animazione rappresenta un capitolo importante nella storia del cinema. Per arrivare alle origini di questo genere bisogna risalire al 1877 quando E. Reynaud inventò il primo proiettore per il cinema d’animazione, una macchina che utilizzava un gioco di specchi per proiettare su un telo delle immagini che erano disegnate su un rullo di carta.
Soltanto con l’invenzione del cinema dei fratelli Lumière, agli inizi del Novecento, possiamo vedere i primi veri film di disegni animati, realizzati da E. Cohl, e quelli con gli oggetti animati realizzati da S. Blackton e da S. de Chomón.
Il movimento del film d’animazione si basa sul fenomeno della persistenza delle immagini sulla retina dell’occhio. Per ottenere l’illusione del movimento bisogna fare scorrere i disegni con una velocità di 24 disegni al secondo, numero che si può ridurre a 12 o anche a 6, a seconda del tipo di movimento desiderato.
È soprattutto negli Stati Uniti che si affermò questo genere con autori come W. McCay con il suo Gertie the Dinosaur (1909); B. Harrison e M.Gould con la serie Krazy Kat (1916); P. Sullivan con la serie Felix the Cat (1917) e tanti altri. Ancora gli Stati Uniti furono la patria di Koko, Popeye (Braccio di ferro) e Betty Boop i cui autori furono i fratelli M. e D. Fleischer.
In quegli anni si affaccia sul panorama cinematografico Walt Disney, che con i suoi personaggi di Topolino, Paperino, Pippo, Pluto, conquista il pubblico del cinema d’animazione. Nel corso degli anni Walt Disney anni si approprierà di ogni sorta di tecnologia per arricchire i suoi personaggi di vitalità. Per i suoi cortometraggi si ispirerà alle fiabe e alle storie per bambini, realizzando film che ormai appartengono alla storia del cinema.
Negli anni Trenta cercando di dare una risposta al dilagante successo dei film di W. Disney nascono i personaggi di Bugs Bunny e Duffy Duck di T. Avery, C. Jones, F.Freleng, R. McKimpson; di Tom e Jerry di W. Hanna e J. Barbera. Molti altri si inseriscono nel settore per cercare di produrre nuovi personaggi, che possano imporsi in un mercato sempre più in crescita e soprattutto sempre più esigente.
In Canada l’opera di Norman McLaren e di George Dunning contribuisce a dare vita alle forme più pure di questo genere, realizzando vere e proprie opere di pittura plastica in movimento.
In Europa le cose non vanno così, dopo il primo approccio con il genere da parte di Cohl, c’è stato un momento di stasi, in cui pittori dei movimenti d’avanguardia fanno proprio il genere per i loro esperimenti. Soltanto dopo la seconda guerra mondiale (v.guerra mondiale, seconda), il cinema d’animazione viene fuori dagli stretti vincoli della sperimentazione per conquistarsi una propria autonomia estetica: si realizzano numerosi film animati fatti con disegni e pupazzi. Molti artisti americani che si erano trasferiti in Europa, contribuiscono alla nuova fioritura di questo genere, tra i primi a iniziare furono i paesi socialisti, che prendono come soggetto per i loro film i racconti della loro tradizione folcloristica. Nascono numerose scuole nazionali: in Iugoslavia la scuola di Zagabria con Dusan Vukotic che, nel 1961, vince il premio Oscar con Surogat; in Polonia dove si manifestano tendenze pittoriche che si ispirano al surrealismo e all’esistenzialismo, con autori di spicco come Jan Lenica e Walerian Borowczyk, le cui opere diventano famose in tutto il mondo.
In Urss il cinema d’animazione gode di particolari attenzioni da parte dello stato, ciò favorisce uno sviluppo e soprattutto una continuità che non si trovano in altri paesi come la Gran Bretagna, dove opera tuttavia un nutrito gruppo di artisti tra cui John Halas, Joy Batchelor, Joan e Peter Foldes. In Francia, nel 1973, René Laloux e Roland Topor con Il pianeta proibito uniscono animazione e fantascienza. In Italia gli artisti non possono dedicarsi interamente a questo genere e, per ovvi problemi di sopravvivenza, devono rimanere legati al mondo della pubblicità. Tuttavia artisti come Bruno Bozzetto riescono a ottenere riconoscimenti a livello internazionale, una delle sue opere è Allegro ma non troppo, del 1977.
Il moderno cinema d’animazione segna un ritorno alla sobrietà, alla semplicità dei primi sperimentatori americani. Si mette a punto un’arte del cinema animato che, impadronendosi delle tecnologie informatiche, crea un mondo di suggestioni e stravaganze che comunica dinamismo in maniera del tutto nuova.
In questa ricerca di sperimentazione che mescola tecnologia a narrazione, propria degli anni Ottanta, il cinema d’animazione si allontana dalle antiche tecniche artigianali, nascono le numerose serie commerciali giapponesi, esportate in tutto il mondo, che fanno leva sugli effetti speciali. Anche in America e in Europa si segue il filone della spettacolarità, di quegli anni i lavori di John Lasseter Luxo jr., del 1986 e, in coppia con William Reeves, Tin Toy, Premio Oscar 1989.
La fine degli anni Ottanta ha visto, oltre all’affermazione personale di Don Bluth, che sotto la supervisione produttiva di Spielberg ha realizzato i fortunati Fievel sbarca in America (1987) e Alla ricerca della valle incantata (1988), il successo di Chi ha incastrato Roger Rabbit, una coproduzione Spielberg – Walt Disney, per la regia di Robert Zemeckis. Nel film il regista utilizza le straordinarie animazioni realizzate da Richard Williams, incastonando, per la prima volta in maniera del tutto magistrale, il cinema d’animazione con il film vero e proprio.
Negli anni Novanta la tecnica mista, che utilizza il computer per realizzare quegli effetti da applicare alla fiction, ha raggiunto risultati eccellenti, si firmano produzioni come Nightmare Before Christmas (1994) di Nick Park, Zio Paperone alla ricerca della lampada perduta (1990) di Bob Hathcock, Aladdin (1993) di John Musker e Ron Clements e Il Re Leone (1994), solo per citarne alcune. Dal Giappone arrivano i manga, cartoni adatti a un pubblico adulto per i contenuti violenti e a volte erotici.
Negli Stati Uniti nel 2000 nasce la serie South Park che usa un linguaggio volgare e violento i cui protagonisti sono cinici e razzisti assecondando il gusto di un pubblico più adulto.
Negli anni il cinema d’animazione si è arricchito delle tecniche digitali che la tecnologia informatica gli ha messo a disposizione e oggi, attraverso la computer animation, l’industria cinematografica è in grado di offrire al pubblico perfino film in 3D.