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Foro

Termine che indica nel mondo latino prima lo spazio intorno alla casa e alla tomba e solo successivamente…

Termine che indica nel mondo latino prima lo spazio intorno alla casa e alla tomba e solo successivamente la piazza centrale delle città di fondazione romana, quale centro culturale ed economico.

Nella planimetria della città romana, il foro trovava la sua posizione naturale all’incrocio delle due vie principali, cardo e decumano, che tagliavano ortogonalmente la città. Un lato del foro era solitamente chiuso dal capitolium, il tempio principale della città, mentre la basilica si disponeva con il lato più lungo verso il lato maggiore del foro. Tale tipologia, tuttavia, non era sempre rispettata: essendo molte volte la piazza decentrata rispetto alla planimetria generale della città, la basilica vi si affacciava con il lato più breve. A Roma, Giulio Cesare impostò organicamente, anche da un punto di vista urbanistico, il problema del foro: risultando ormai insufficiente per la città il foro repubblicano (il cosiddetto «foro romano»), iniziò la sistemazione delle piazze, continuata dagli altri imperatori, fino a Traiano. 

Di solito le grandi piazze, di forma rettangolare, erano chiuse tutte intorno da portici, mentre sulla parete di fondo si innalzava il tempio dedicato a una divinità che aveva culti o rapporti particolari con l’imperatore: nel foro di Cesare il tempio di Venere Genitrice, nel foro di Augusto quello di Marte Ultore, in quello di Vespasiano il tempio della Pace, in quello di Nerva il tempio di Minerva.
Il foro di Traiano si differenziava per la sua particolare tipologia dagli altri fori imperiali: il lato di fondo era infatti totalmente occupato dalla basilica Ulpia, dietro la quale erano costruiti due edifici adibiti a biblioteche (l’una greca, l’altra latina) e in mezzo a questi la colonna Traiana; dopo, in una sorta di emiciclo colonnato, si ergeva il tempio. La monumentalità del foro di Traiano incontrò una serie di imitazioni che si estesero alle città delle province. In queste, tuttavia, il foro divenne una piazza pubblica adibita alle attività commerciali, così da aggiungere alle costruzioni tradizionali (tempio e basilica) altri edifici di destinazione quotidiana e meno esclusiva.