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Gli invertebrati

Cosa hanno in comune in comune amebe, spugne, vermi, lumache, gamberi, mosche e ragni? Niente, si potrebbe dire! Ognuna di queste specie ha le proprie caratteristiche, e non ne troviamo una che sia comune a tutte. Se proprio vogliamo indicare questi animali con un nome solo, possiamo chiamarli invertebrati, esseri senza colonna vertebrale e senza scheletro interno in asse con essa. Ciò che insomma unifica questi animali non è una caratteristica comune, ma la sua mancanza!

Cosa hanno in comune in comune amebe, spugne, vermi, lumache, gamberi, mosche e ragni? Niente, si potrebbe dire! Ognuna di queste specie ha le proprie caratteristiche, e non ne troviamo una che sia comune a tutte. Se proprio vogliamo indicare questi animali con un nome solo, possiamo chiamarli invertebrati, esseri senza colonna vertebrale e senza scheletro interno in asse con essa. Ciò che insomma unifica questi animali non è una caratteristica comune, ma la sua mancanza!

Un mondo sconfinato
Gli invertebrati sono dunque animali privi di colonna vertebrale e scheletro interno. A questo gruppo appartiene la stragrande maggioranza degli animali: ben 96 su 100! Questo mondo, quindi, è così sterminato e multiforme che non può essere descritto come un insieme omogeneo.
Gli invertebrati sono stati tra i primi animali a comparire sulla Terra, ma è meglio dire in acqua, dove è più facile muoversi o sostenersi senza uno scheletro. Il progressivo adattamento ad ambienti diversi li ha portati a modificare la propria struttura fisica, così oggi possiamo riconoscere invertebrati con il corpo completamente molle, mentre altri hanno sviluppato strutture rigide sia interne che esterne (in questo caso si parla di esoscheletro, uno «scheletro esterno»).
Anche la loro temperatura corporea dipende dall’ambiente in cui vivono: poiché non hanno sistemi di regolazione, molti invertebrati (ma non solo!) sono detti anche eterotermi, ossia con una temperatura che varia in base alla temperatura esterna.
Dato che, come abbiamo detto, gli invertebrati sono moltissimi, gli studiosi li hanno divisi in sei gruppi:

Poriferi. I poriferi comprendono gli animali più semplici tra quelli esistenti sulla Terra, comunemente chiamati anche spugne. Vivono nell’acqua aggrappate alle rocce, e per questo talvolta è difficile riconoscerle come animali; non hanno una forma definita, né tessuti veri e propri né organi. Potremmo immaginarli come un sacco con un’apertura principale e tantissimi fori che ricoprono il corpo: in questo modo l’acqua entra ed esce, e come se fossero dei filtri viventi lasciano entrare le sostanze nutritive, facendo uscire i rifiuti. Poiché non hanno scheletro, nel loro corpo si trovano minuscole strutture di calcare o silice che svolgono una funzione di sostegno.

Celenterati. I celenterati comprendono le meduse e i microscopici polipi che formano coralli, anemoni di mare, gorgonie, madrepore ecc. Sono organismi acquatici più sviluppati dei poriferi, poiché hanno una minima organizzazione anatomica: hanno il corpo suddiviso in porzioni ben precise e posseggono, se pure in forma molto semplice, dei veri e propri organi. Che siano polipi o meduse, la loro struttura è la stessa: una specie di sacco con una grande bocca circondata da una corona di tentacoli. I polipi (da non confondersi con i polpi!), però, hanno l’apertura verso l’alto e sono ancorati al terreno, mentre le meduse hanno la bocca verso il basso e vivono nelle acque libere, trascinate dalla corrente. I polipi, inoltre, possono vivere isolati o in numerose colonie, e le strutture che formano sono più o meno dure in base al tipo di secrezione che emettono. Queste servono come sostegno, ma anche come difesa: nel caso dei coralli, ad esempio, i polipi si ritirano dentro la tipica struttura ramificata (sembrano alberi di pietra!) che può essere così vasta da formare barriere e isole. Il loro nome deriva da celenteron, la grande «bocca» in cui viene introdotto il cibo e da cui vengono espulsi i rifiuti, ma gli studiosi li chiamano anche cnidari, per la presenza di speciali cellule urticanti sparse su tutto il corpo e sui tentacoli (chiamate cnidocisti), con cui stordiscono o uccidono avversari e prede.

Molluschi. I molluschi comprendono sia animali acquatici che terrestri: tra i primi troviamo il polpo, il calamaro, la seppia, le vongole, le telline ecc., mentre la lumaca e la chiocciola vivono sulla terraferma. Come suggerisce il nome, i molluschi hanno un corpo molle, che tuttavia, nella maggioranza dei casi, è protetto da una solida impalcatura esterna: la conchiglia. Questo guscio – costituito soprattutto di carbonato di calcio, lo stesso materiale che forma il marmo e le rocce calcaree – non va confuso con uno scheletro vero e proprio: può assumere varie forme (le più diffuse sono quelle ad elica, come la chiocciola, o costituite da due parti, chiamate valve, come la vongola), ma in alcune specie è scomparso o è interno (come nel polpo o nella seppia). Nonostante l’aspetto, i molluschi sono ben più evoluti dei poriferi o dei celenterati appena visti: nel loro corpo si possono riconoscere quattro parti ben definite (capo, piede, mantello e sacca viscerale) e organi specializzati (il cuore, l’intestino, l’apparato riproduttore ecc.). Il piede è l’apparato muscolare che permette al mollusco di muoversi e ha assunto forme diverse in base alla specie: è la parte che striscia nella chiocciola, sono i tentacoli nel polpo, è il tozzo «dito» che permette ai bivalvi di procedere a balzi. Nel capo risiedono gli organi di senso, la bocca e «il cervello». Nella sacca viscerale sono contenuti i diversi organi, mentre il mantello svolge più funzioni: avvolge il sacco viscerale, «costruisce» il guscio, permette la respirazione (vi si trovano le branchie, anche se chiocciole e lumache respirano con i polmoni) e consente l’uscita dei rifiuti.

Echinodermi. I rappresentati più famosi tra gli echinodermi sono le stelle marine e i ricci: benché siano piuttosto diversi tra loro, questi animali possiedono diverse caratteristiche comuni. Gli echinodermi sono animali marini con aculei o tentacoli: il loro nome deriva infatti da échinos, «spinoso», e derma, «pelle», anche se non tutti i rappresentanti di questo gruppo sono come i ricci! Gli aculei sono impiantati su una specie di corazza: è il dermascheletro (cioè «corazza sotto la pelle»), che il più delle volte è formato da piastre (o placche) calcaree. Questi animali si spostano grazie a un complesso sistema chiamato apparato acquifero: l’acqua di mare passa attraverso le placche e, grazie alla pressione che esercita, muove i pedicelli, che fanno camminare gli echinodermi. Un’altra caratteristica che accomuna gli echinodermi è che hanno il corpo disposto a raggiera: ciò significa che questi animali sono costituiti, in generale, da cinque parti simili disposte regolarmente intorno a un nucleo centrale. Un buon esempio è la stella marina: le sue cinque braccia partono da un corpo centrale circolare e schiacciato. Questa «regola» in realtà non è sempre rispettata, ma la forma simmetrica ha permesso di accumunare anche animali molto diversi tra loro.

Anellidi. Gli anellidi sono i vermi più progrediti, come i lombrichi o le sanguisughe, e possono essere sia acquatici che terrestri. Hanno il corpo molle e allungato, suddiviso in segmenti simili che contraendosi e dilatandosi permettono all’animale di spostarsi. Nonostante l’apparenza, hanno un’organizzazione interna piuttosto complessa: lungo tutto il corpo si trova uno sviluppato apparato digerente, che rielabora il cibo che entra nella bocca (che si trova sul primo segmento), mentre i rifiuti vengono espulsi dall’ano (posto sull’ultimo segmento). Dato che i lombrichi mangiano terra e foglie morte, il loro ruolo è davvero importante, poiché rimettono a disposizione di altri esseri viventi – soprattutto le piante – sostanze necessarie alla vita.

Artropodi. Al gruppo degli artropodi appartiene la maggioranza delle specie animali presenti sulla Terra: si possono incontrare anche negli abissi marini, ad alta quota sulle montagne, nelle caverne, nelle regioni polari e nei deserti! Il loro nome deriva dalla caratteristica più importante: sono dotati di zampe articolate (artro-podo significa «articolazione-piede»), un po’ somiglianti ai nostri arti (come braccia e gambe). Poiché il loro numero è così elevato e il loro ruolo è molto importante per il mantenimento della vita, li conosceremo nel dettaglio nel capitolo successivo.

 

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