Formulata da Isaac Newton nel 1687, descrive la forza che esiste tra due o più corpi che interagiscono.
Formulata da Isaac Newton nel 1687, descrive la forza che esiste tra due o più corpi che interagiscono: l’attrazione tra due corpi è direttamente proporzionale al prodotto delle loro masse e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza. Per esempio, quando una mela si stacca dal ramo di un albero e cade a terra, si verifica un’attrazione tra la mela e la Terra, che si muovono l’una verso l’altra seguendo un percorso inversamente proporzionale alle rispettive masse.
Per lo stesso principio, la Luna non precipita sulla Terra: essendo dotata di moto, tende ad allontanarsi, ma l’attrazione gravitazionale la trattiene, costringendola a girare intorno alla Terra. Se fosse possibile imprimere una velocità di movimento simile anche alla mela, essa, invece di cadere al suolo, descriverebbe un’orbita intorno alla Terra allo stesso modo della Luna.
È grazie alla legge di gravitazione universale che possiamo lanciare nello spazio i satelliti artificiali che girano intorno alla Terra, ed è questa legge a spiegare come i pianeti possano mantenersi in moto intorno al Sole. Tuttavia, alcune anomalie riscontrate nel moto di alcuni corpi celesti non sono spiegabili con la legge di Newton. Si deve principalmente ad Albert Einstein la loro spiegazione, grazie alla sua teoria della relatività generale, la cui prima enunciazione risale al 1915.
Si racconta che Newton abbia intuito la legge di gravitazione universale osservando una mela che cadeva da un albero.