Tali gruppi appartengono ai caratteri permanenti di una persona…
Tali gruppi appartengono ai caratteri permanenti di una persona, trasmessi secondo le leggi dell’ereditarietà e classificati in base alla presenza di particolari sostanze sulla superficie dei globuli rossi.
Tali sostanze sono dette gruppo-ematiche e vengono determinate da specifici geni localizzati nei cromosomi. Dal punto di vista fisico-chimico queste sostanze possono essere proteine, carboidrati, glicoproteine e hanno proprietà antigeniche: ossia, se introdotte in un corpo a cui si rivelano estranee, lo inducono a formare gli anticorpi. Gli anticorpi hanno natura proteica e possono attaccare l’antigene, quella sostanza presente sui globuli rossi. Questo processo viene utilizzato per identificare i gruppi sanguigni, attraverso le agglutine, degli anticorpi noti, che vengono messe a contatto con il corrispondente antigene.
Esse possono causare due tipi di reazione: agglutinazione, cioè formazione di ammassi di globuli rossi, ed emolisi, cioè rottura dei globuli rossi. La differente dislocazione degli antigeni sui globuli rossi dà origine alla classificazione in gruppi e sottogruppi sanguigni. Si deve a Landsteiner, nel 1900, la scoperta del gruppo ematico AB0 della specie umana. In tale sistema si individuano quattro gruppi: A, B, AB e 0, che vengono definiti in base alla presenza o meno di agglutinogeni A o B, a cui corrispondono nel siero le agglutine anti-A e anti-B, che sono anticorpi naturali presenti dalla nascita. Nell’ambito dei gruppi sono possibili ulteriori suddivisioni in sottogruppi: il gruppo A è divisibile in A1, A2, A3, ma A1 ha una frequenza dell’80%, mentre tutti gli altri messi assieme hanno una frequenza del 20%. I sottogruppi del gruppo B sono poco frequenti e poco conosciuti.
I soggetti con gruppo AB sono dei recettori universali perché, avendo sui globuli rossi sia gli antigeni A sia quelli B, non avranno nel siero gli anticorpi corrispondenti e potranno ricevere nelle trasfusioni il sangue di qualsiasi gruppo. Sono invece definiti donatori universali gli individui che non hanno gli antigeni A e B e sono quindi del gruppo 0; essi possono donare il sangue a tutti i gruppi tranne quando contengano nel proprio siero un numero elevato di anticorpi per cui lo stesso soggetto, definito di gruppo 0 «pericoloso», può donare il sangue solo a individui di gruppo 0. Ognuno dei gruppi viene ulteriormente suddiviso in due categorie dal fattore Rhesus (Rh), che indica la presenza di un particolare antigene sulla membrana del globulo rosso: il soggetto che lo presenta è detto Rh-positivo, chi non lo possiede è detto Rh-negativo.