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I complementi indiretti – seconda parte –

Andiamo avanti con i complementi indiretti.

Andiamo avanti con i complementi indiretti.

Complemento di causa
Considera le frasi:

Lucia pianse per la felicità.
Ho chiamato il dottore per via dell’influenza.

In queste proposizioni abbiamo evidenziato gli elementi che indicano il motivo per cui si compiono le azioni. Nella prima frase, il pianto di Lucia si manifesta a causa della felicità piuttosto che per il dolore. “Per la felicità” è, dunque,  un complemento di causa perché ha la funzione di spiegare il motivo per cui avviene o si svolge una determinata situazione. Nella seconda frase, la motivazione che mi spinge a chiamare il medico è il mio stato di salute, quindi “per via dell’influenza” è il complemento di causa.

Cerchiamo di scoprire le caratteristiche del complemento di causa:

>> Innanzitutto, è preceduto:

  • dalle preposizioni di, a, da, con, per semplici o articolate:

Sto morendo di fame.
A quella notizia, Giovanni si disperò.
Tremai dalla paura.
Con tutta quella nebbia, il papà non riusciva a guidare.
Anna è contenta per il suo risultato. 

  • Dalle locuzioni prepositive a causa di, per motivo di, per colpa di, per via di, …

A causa di un violento nubifragio si è allagata la città.
Non sono andato a scuola per motivi di salute.
Claudio e Matteo non si parlano per colpa di un malinteso.
Non ci credo per via del mio scetticismo

>> Risponde alla domanda “per quale motivo? A causa di chi? A causa di che cosa? Perché?”:

Era tormentata dal timore di non passare l’esame.
(per quale motivo? A causa di cosa? Perché?)

Lucio e Daniele hanno litigato per una ragazza.
(per quale motivo? A causa di chi? Perché?)

>> Può dipendere da:

  • Un nome: “ La giustificazione per il tuo ritardo non è ammissibile”;
  • Un aggettivo: “ Siamo contenti del vostro arrivo;
  • Un verbo: “Luisa svenne dalla paura”.

Attenzione:
È molto facile confondersi tra il complemento di causa e il complemento di causa efficiente specie quando entrambi sono introdotti dalla preposizione “da” semplice o articolata.

Martina pianse dal dolore.

  • Risponde alla domanda “per quale motivo? A causa di chi? A causa di che cosa? Perché?” Sì La frase comunica infatti che è il dolore la causa del pianto di Martina. Per cui “dal dolore” è un complemento di causa.

Martina fu colta dal dolore.

  • Risponde alla domanda “per quale motivo? A causa di chi? A causa di che cosa? Perché? No

“Dal dolore” non indica alcuna causa o motivazione all’interno della frase che, di conseguenza, risponde  solo alla domanda “da che cosa?” ed è un complemento di causa efficiente.
Un altro modo per non confondersi riguarda la costruzione della frase. Come abbiamo avuto modo di vedere, il complemento di agente e di causa efficiente si trova soprattutto nelle frase costruite in forma passiva.

Il complemento di causa, inoltre, può essere costruito anche con la particella pronominale ne” usata con il significato di “a causa di ciò”:

Appresa la notizia, ne rimasi sconvolta.
“Ne” è un complemento di causa perché indica la motivazione per cui si verifica ciò che è espresso dal predicato. È come, infatti, se dicessimo: “Rimasi sconvolta a causa della notizia appresa”. 

RICORDA

Il complemento di causa indica la motivazione per cui si compie o avviene un’azione o si crea una determinata situazione. Risponde alle domande “per quale motivo? A causa di chi? A causa di che cosa? Perché?” ed è introdotto dalle preposizioni di, a, da con per, semplici o articolate o dalle locuzioni prepositive a causa di, per motivo di, per colpa di, per via di, …