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I mari

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Viene definito con il termine generico di «mare» il complesso delle acque che, senza soluzione di continuità…

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Viene definito con il termine generico di «mare» il complesso delle acque che, senza soluzione di continuità, ricoprono la superficie terrestre; tuttavia, nell’uso comune, con lo stesso termine sono indicate, in senso più restrittivo, quelle parti marginali degli oceani più o meno limitate da terre emerse.

In entrambi i casi ne sono escluse le acque continentali, ossia i laghi, i fiumi, le paludi. Mari e oceani rivestono in tutta la sfera biologica un’enorme importanza; è l’umidità atmosferica, infatti, il fattore che maggiormente condiziona l’esistenza delle forme di vita sulla terra, e il mare, con la continua evaporazione delle sue acque, ne costituisce una sorta di immenso deposito.

impariamo

Da un punto di vista biologico, l’ambiente marino appare come un mondo a sé, straordinariamente ricco e fertile, dove le specie animali, dal plancton ai giganteschi mammiferi, si distribuiscono alle varie profondità a seconda della temperatura, della disponibilità di cibo e del grado di salinità dell’acqua.

Le piante, innumerevoli e dalle forme più svariate, risentono in modo netto della profondità e cessano di esistere al di sotto dei 200 m, limite oltre il quale la densità dell’acqua impedisce il passaggio dei raggi solari, precludendo il compiersi dei fenomeni di fotosintesi clorofilliana.

Si distinguono tre zone principali: una litoranea, in cui convivono piante e animali, con prevalenza delle specie cosiddette bentoniche, che vivono cioè in costante rapporto con il fondo, muovendosi su di esso o rimanendovi perennemente fissati (alghe, polipi, molluschi, stelle di mare); una pelagica, o d’alto mare, nella quale abbondano plancton e animali nuotatori (pesci, cetacei, cefalopodi), e una abissale, caratterizzata da specie animali che si sono adattate, in modi talvolta spettacolari, alle particolari condizioni fisiche, come le temperature basse, l’elevatissima pressione e, soprattutto, l’assoluta mancanza di luce.

L’insieme degli animali che vivono in mare mostra un’incredibile varietà di forme, e il motivo di ciò risiede nel fatto che proprio qui hanno avuto luogo i primi fondamentali episodi della storia evolutiva. Nel mare, le condizioni di pressione, temperatura, salinità e illuminazione variano considerevolmente sia in senso verticale sia orizzontale; vi è tuttavia una certa continuità, e questo conferisce alla fauna marina un’uniformità maggiore di quella che caratterizza altri ambienti naturali, siano essi acquatici o terrestri. Le differenze più sensibili si rilevano a diverse latitudini; è singolare, infatti, notare quanto siano simili ambienti di fatto lontanissimi, come i mari artici e antartici.

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Nel mare si trova tuttora un notevole numero di forme di vita primitive nonché la maggior parte degli invertebrati. Moltissimi protozoi, quasi tutti i poriferi e i celenterati e tutti gli echinodermi sono animali marini; una grande quantità di vermi, molluschi e crostacei, tutti i tunicati e moltissime specie di pesci abitano il mare, mentre tra i vertebrati superiori alcuni rettili (ad esempio le testuggini marine) e vari mammiferi (balene, delfini, foche) hanno abbandonato la terraferma per ritornare all’ambiente originario adattandosi in un secondo tempo al regime marino.

Come si è visto, i livelli superficiali, penetrati dai raggi luminosi, ospitano una ricca vegetazione di alghe che favorisce la vita di molti animali erbivori; in questa zona le variazioni della temperatura atmosferica, il moto ondoso, le maree e le correnti esercitano sulla vita animale un’azione più o meno immediata, cui si contrappongono l’assoluta calma, il buio e la temperatura costante che caratterizzano le zone più profonde.
Molte forme marine (echinodermi, celenterati, vermi, crostacei, molluschi), indipendentemente dal loro genere di vita e dal loro habitat allo stato adulto, presentano stadi larvali pelagici che entrano come componenti del plancton. In questo caso appare evidente l’azione delle correnti marine agli effetti della disseminazione di innumerevoli specie animali, le cui larve vengono trasportate in regioni anche lontanissime tra di loro.

La flora marina è in massima parte costituita da plancton e da alghe di piccole dimensioni, con una prevalenza di cianoficee nei mari tropicali, e di diatomee nei mari freddi. Nella flora galleggiante sono peraltro comprese alghe di dimensioni maggiori, come i sargassi, che è impossibile classificare tre le specie che compongono il plancton vero e proprio.

 

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