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I pesci

La vita sul nostro pianeta ha avuto origine nel mare. Questo sterminato «continente» occupa una superficie pari a più del doppio di quella occupata dalle terre emerse e ospita una popolazione animale più ricca e varia: solo per fare un esempio, dei trenta grandi gruppi animali riconosciuti dagli scienziati solo sette vivono fuori dall’acqua! Da centinaia di milioni di anni i dominatori incontrastati di questo continente sommerso sono loro, i pesci…

La vita sul nostro pianeta ha avuto origine nel mare. Questo sterminato «continente» occupa una superficie pari a più del doppio di quella occupata dalle terre emerse e ospita una popolazione animale più ricca e varia: solo per fare un esempio, dei trenta grandi gruppi animali riconosciuti dagli scienziati solo sette vivono fuori dall’acqua! Da centinaia di milioni di anni i dominatori incontrastati di questo continente sommerso sono loro, i pesci…

Campioni di nuoto
I pesci sono vertebrati esclusivamente acquatici. Ciò vuol dire che sono fantastici nuotatori, e ogni aspetto del loro corpo facilità questa attività: hanno una forma affusolata, sono coperti di muco e squame (delle scaglie ossee argentee o colorate vivacemente) per scivolare meglio nell’acqua e possiedono delle pinne per spostarsi in avanti e di lato: tre sono singole (la pinna caudale – cioè la «coda», che funziona come un motore –, la pinna dorsale e la pinna anale) e due sono doppie (le pinne pettorali e le pinne ventrali). Per «galleggiare», invece, cioè spostarsi verso la superficie o verso il fondo, i pesci utilizzano un organo speciale che è loro proprio: la vescica natatoria, che potremmo immaginare come un palloncino che si svuota e si riempie d’aria secondo le necessità.
Stando sott’acqua, i pesci non hanno i polmoni, ma respirano con le branchie: è come se filtrassero l’acqua che entra dalla bocca per prenderne l’ossigeno! Le branchie sono delle lamelle protette da una specie di scudo, l’opercolo, che poi è la parte che vediamo alzarsi e abbassarsi ritmicamente quando il pesce respira. Per il resto, i pesci possiedono organi presenti anche nell’uomo: cuore, stomaco, intestino, fegato, cervello, anche se quest’ultimo è poco sviluppato.
I pesci sono ovipari o ovovivipari, e alcune specie subiscono una metamorfosi. Le femmine possono deporre anche migliaia di uova ogni anno, ma non tutte portano alla nascita di un nuovo pesciolino. Questo accade perché molte volte le uova vengono abbandonate a loro stesse e divorate in grande quantità da altri pesci.

Ossa o cartilagini?
La maggioranza dei pesci è così come l’abbiamo appena descritta: questi pesci sono detti ossei, perché hanno lo scheletro – la lisca, per intenderci! – fatto di osso. Un secondo gruppo, in realtà non numerosissimo, ha lo scheletro più flessibile, fatto di cartilagine (come le nostre orecchie o il naso).
Le differenze non si limitano solo allo scheletro: i pesci cartilaginei non hanno l’opercolo che protegge le branchie, né la vescica natatoria; hanno le pinne coperte dalla pelle, cosicché non si intravedono i raggi (quella specie di «ventaglio» che si riconosce nelle pinne di molti pesci). La coda è formata da due lobi diversi: in quello superiore, più grande, continua la colonna vertebrale. La superficie del loro corpo è coperta da squame particolari, detti dentelli, perché costituiti dallo stesso materiale dei denti: sono così duri che possono provocare ferite in altri animali.

Pesce, dove vivi?
Su un fatto certamente si può concordare: i pesci vivono in acqua! Ma la monotona superficie del mare nasconde una grande varietà d’ambienti: vivere nei pressi della costa (dove c’è luce e la vegetazione è ricca), o nel mare aperto o negli abissi (dove la pressione è fortissima e la luce molto scarsa), non è la stessa cosa. Questi pesci sono diversi anche nell’aspetto: poco veloci, spesso tozzi e molto colorati vicino alla costa; dalla forma più adatta al nuoto e meno variati nelle forme e nei colori nelle acque aperte; quasi spettrali negli abissi.
Allo stesso modo, è possibile riscontrare delle diversità anche tra pesci marini e pesci di acqua dolce, ma più che le differenze fisiche in questo caso sono interessanti quelle dovute all’adattamento alla diversa quantità di sale contenuta nelle acque.

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