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I testi sacri e i luoghi di culto

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Vediamo adesso quali sono i testi sacri degli induisti e quali luoghi questi scelgono per pregare.

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Vediamo adesso quali sono i testi sacri degli induisti e quali luoghi questi scelgono per pregare.

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Dai veda ai poemi sacri
L’induismo non ha un unico testo sacro.
Anche in questo è molto particolare! Non è come il cristianesimo, che ha come solo testo sacro la Bibbia, o come l’islam, che invece ha il suo punto di riferimento nel Corano. L’induismo è un po’ diverso: possiede più scritture che ispirano la sua dottrina.
Quelle più antiche si chiamano Veda, che significa «conoscenza».

Non si sa esattamente quando furono composti i Veda, ma sembra che le prime parti di essi risalgano a più di 4000 anni fa! Comprendono quattro raccolte di inni, preghiere e formule magiche e vengono considerati rivelazione di Brahma.

Ma non è tutto! Essi racchiudono anche le Upanishad, che ne costituiscono la parte conclusiva. Le Upanishad sono come delle storie: un maestro le racconta al suo discepolo per trasmettergli un insegnamento. Ecco perché moltissimi anni fa furono trasmesse a voce e non per iscritto!

Per l’induismo esistono anche due poemi considerati molto importanti. Attenzione, perché hanno dei nomi piuttosto particolari: Mahabharata e Ramayana.
Il primo racconta la guerra tra due famiglie reali, e contiene al suo interno un altro piccolo poema chiamato Bhagavadgita. Questo riporta i consigli dati da Krishna a uno degli eroi per liberarsi dal ciclo infinito di nascita e morte. Gli indù lo considerano importantissimo! Il Ramayana narra, invece, le avventure di Rama. Ve lo ricordate? Egli è una delle incarnazioni più importanti del dio Vishnu!  Nel poema, Rama deve salvare la moglie Sita dal re demonio Ravana. 

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