Sembra che in natura i vantaggi della solidarietà e della cooperazione siano ben noti.
Sembra che in natura i vantaggi della solidarietà e della cooperazione siano ben noti. Possiamo riscontrare, infatti, numerosissimi esempi di simbiosi sia nel regno animale che in quello vegetale. Uno dei casi più interessanti è la simbiosi che si realizza nelle cellule della cavità gastrale dei coralli (nei coralli, la cavità gastrale è in diretta connessione con l’apertura boccale ed equivale al nostro stomaco). Ciascuna di queste cellule ospita infatti alghe unicellulari, che svolgono la fotosintesi producendo zuccheri anche a vantaggio del loro ospite. Il corallo ricambia il favore offrendo all’alga altre sostanze nutritive che riesce a captare con l’incessante movimento dei minuscoli tentacoli e garantendole protezione dagli innumerevoli predatori. L’esistenza di questa simbiosi spiega perché i coralli possano vivere solo in acque molto limpide e a profondità non superiori ai 20-30 metri.
Un tipo di cooperazione un po’ meno stretta della simbiosi è il commensalismo, che si realizza quando il rapporto è esclusivamente alimentare e solo una delle due specie trae un effettivo vantaggio dall’associazione, mentre per l’altra la cooperazione non è indispensabile, ma non è comunque dannosa. Molti uccelli sono commensali sul dorso di mammiferi, e si nutrono di insetti parassiti, facendo ai loro ospiti un favore assai gradito.
Si parla invece di inquilinismo quando una delle due specie utilizza il corpo dell’altra come proprio rifugio, temporaneo o permanente; un noto caso di inquilinismo è quello di un pesciolino, il fierasfer, che «abita» nella cloaca (parte terminale dell’intestino, dove sboccano anche i condotti escretori e quelli genitali) di una oloturia; il pesciolino infatti esce e rientra liberamente nella sua tana, che utilizza come un sicuro riparo contro i numerosi nemici.