Siamo così abituati a vedere la Luna sopra la nostra testa che spesso ci dimentichiamo di osservarla con attenzione…
Siamo così abituati a vedere la Luna sopra la nostra testa che spesso ci dimentichiamo di osservarla con attenzione, tendiamo addirittura a ignorare alcuni fenomeni visivi che la riguardano. È sempre uguale l’immagine che abbiamo del nostro satellite? La risposta è no.
Quando è vicino all’orizzonte, per esempio, ci appare più grande, e per più di una causa. Quella principale sembra essere il fatto che quando lo vediamo in quella posizione, lo mettiamo in relazione con il paesaggio circostante; se paragonato allo sfondo, quindi, sembra più grande. È facile tuttavia eliminare l’effetto: se ci giriamo dando le spalle alla Luna e ci pieghiamo a osservarla a testa in giù, tra le gambe, essa tornerà alle sue dimensioni «normali». L’effetto viene annullato probabilmente perché il paesaggio, trovandosi ora nella metà superiore del nostro campo visivo, non fornisce più una scala di riferimento. Altre possibili cause possono essere l’inclinazione degli occhi, necessaria per guardare la Luna, e la mancanza di convergenza che gli occhi devono realizzare allo stesso tempo quando si osserva un oggetto molto lontano.
Ma questo non è l’unico fenomeno interessante. Hai mai notato, per esempio, che durante un’eclissi lunare per breve tempo la Luna diventa rossa? Lo strano fenomeno avviene quando si trova completamente all’interno dell’ombra della Terra. Durante un’eclissi lunare totale la Luna non dovrebbe essere affatto illuminata, ma la luce solare che attraversa l’atmosfera terrestre viene rifratta in modo da propagarsi nell’ombra e da illuminare debolmente la Luna. Nell’attraversamento dell’atmosfera si attenua la componente blu dello spettro, a causa della sua diffusione da parte delle molecole d’aria, quindi la luce che raggiunge la Luna è dominata dalla componente rossa dello spettro. In seguito, la superficie lunare riflette verso di noi parte di quella luce risultando rossa.
Durante un’eclissi lunare parziale viene intercettata non solo la luce rossa riflessa dalla parte in ombra della Luna, ma anche la luce solare molto più interna riflessa dal resto del satellite. Se non è in ombra almeno il 70% della Luna non si riesce a distinguere la pallida luce rossa, sovrastata dalla brillante luce bianca; quindi la parte in ombra sembra soltanto scura. Per lo stesso motivo non si riesce a distinguere la luce rossa nemmeno nella fase iniziale o finale di un’eclissi lunare completa, perché si intercetta troppa luce bianca.
Infine, nota che quando il 75% della faccia visibile della Luna è illuminato dal Sole, si può vedere il rimanente 25% anche se il Sole non lo illumina. Come mai? La parte buia della Luna è illuminata dalla debole luce cinerea, cioè luce diffusa dalla Terra; quella che si vede è parte della luce che la Luna ha diffuso rinviandola verso la Terra. Esaminando questa luce che torna indietro, i ricercatori possono determinare come la luce emessa dalla Terra apparirebbe a osservatori situati nello spazio profondo. A noi il cielo sembra più che altro azzurro, e così pure a chi lo osservasse dallo spazio. La luce cinerea comprende anche la luce infrarossa diffusa dalla vegetazione. La speranza di chi si occupa di queste ricerche è che l’analisi della luce proveniente da pianeti extrasolari possa rivelare la presenza di atmosfera e vegetazione.