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Il complemento oggetto o complemento diretto

Facciamo la conoscenza del complemento oggetto!

Facciamo la conoscenza del complemento oggetto!

Identikit del complemento oggetto
Considera le seguenti frasi:

Maria scrive un tema.
Ho incontrato un amico.
Paolo suona il pianoforte.

Le parole sottolineate sono i complementi oggetto. Più precisamente, “un tema”, “un amico” e “il pianoforte” costituiscono l’oggetto su cui ricade l’azione compiuta dai soggetti “Maria”, “Io” e “Paolo.

Attenzione:
Come puoi osservare dagli esempi, il complemento oggetto si lega direttamente al verbo senza l’ausilio di una preposizione. È, dunque, un complemento diretto.
Quali sono le caratteristiche del complemento oggetto? Consociamole insieme:

>> Innanzitutto, come abbiamo già detto, è un complemento diretto perché non ha bisogno di essere introdotto da preposizioni. Tuttavia, ci sono dei casi in cui si usa premettergli le preposizioni (di, da) quando il complemento oggetto è rappresentato da un verbo all’infinito:

Mario chiese da bere.
Ci chiese di iniziare.

>> Risponde alle domande “Chi?/ Che Cosa?”

Ho visitato   Roma.                   Ho incontrato  Giorgia 

              (Che cosa?)                                     (Chi?)              

>> Non sempre il complemento oggetto è un nome, ma può essere costituito da qualsiasi parola sostantivata, vale a dire usata in qualità di nome:

Sara scrive una lettera (= nome).
Ti ho visto = significa “ho visto te” ti (= pronome).
Lidia non sopporta gli arroganti (= aggettivo).
Voglio il massimo (= avverbio).
Non sappiamo il perché (= congiunzione).
Daniele ama recitare (= verbo).

RICORDA

Il complemento oggetto è l’elemento sul quale ricade l’azione compiuta dal soggetto all’interno di una proposizione. Risponde alla domanda “Chi? Che cosa?” e si riconosce dal fatto che non è preceduto da preposizioni.