Tipico delle zone aride che si estendono dall’Arizona al Nuovo Messico, il saguaro…
Tipico delle zone aride che si estendono dall’Arizona al Nuovo Messico, il saguaro (Cereus giganteus o Carnegiea gigantea) è un cactus colonnare dall’aspetto maestoso, di cui si conoscono esemplari ultracentenari alti oltre venti metri.
Abituato al clima desertico, mantiene una forma cilindrica per molti anni finché, raggiunti i due metri di altezza, tende a ramificare, assumendo col tempo il caratteristico portamento a candelabro. Le piante adulte emettono, sulla cima di ogni ramo, grandi fiori bianchi molto profumati, che si aprono di notte per appassire il giorno successivo; i frutti, commestibili, sono molto voluminosi, a polpa rossa, e contengono innumerevoli semi neri.
Le piante grasse
Il saguaro, come molte delle specie vegetali conosciute con il nome di «piante grasse», appartiene alla grande famiglia delle cactacee, che comprende per la grande maggioranza piante americane delle regioni aride calde, soprattutto del Messico. Dal loro areale originario queste specie si sono estese in altre regioni, frenate solo dall’umidità, che sopportano a fatica.
Sono caratteristiche morfologiche comuni alla famiglia l’epidermide ispessita, la scarsità di stami, i rivestimenti cerosi o pelosi, la mancanza di foglie (nel senso comune del termine), il fusto ricco di tessuti acquiferi atti a consentire la vita nel deserto. Nelle cactacee, i fusti sono sferici o cilindrici, sempre carnosi, con prominenze coniche o costolature longitudinali, oppure del tutto appiattiti.
Le foglie possono essere piane o cilindriche, per lo più fugaci o ridotte a squame, più spesso trasformate in spine. I fiori sono solitari, effimeri e molto appariscenti. In molte specie la fioritura avviene di notte, quando la temperatura è meno calda.
L’ORITTEROPO IL SAGUARO IL TOPO DELLE PIRAMIDI