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05 matematica

L’abaco è uno strumento antichissimo. Il suo utilizzo è attestato nelle popolazioni cinesi, nei greci, nei romani. 

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 L’invenzione dell’abaco

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Ogni popolo ha personalizzato un po’ questo strumento: a volte con i materiali, a volte con i colori. Per esempio, gli Inca utilizzavano delle corde che venivano arrotolate, che andavano a formare uno strumento molto simile al nostro abaco.
Il nostro modello di riferimento è, però, quello cinese. Vediamolo più da vicino!

abaco cinese

 

Il Zhu Suan, ovvero l’abaco e il calcolo svolto grazie ad esso, è appunto un’invenzione della Cina.

Nel corso del 1200 (durante le dinastie Song e Yuan) l’abaco già esisteva; dopo il 1300, con la dinastia Ming, diventò di uso comune.
La sua diffusione mise fine al calcolo con le bacchette di bambù e di legno, il metodo che per 2000 anni era stato praticato in Cina.
Nel 1400 l’abaco si diffuse anche all’estero; durante il 1500 (alla fine della dinastia Ming) il cinese Cheng Dawei scrisse un manuale per l’insegnamento dell’uso dell’abaco, che ancora oggi è considerato un testo base. 

L’abaco cinese è composto da un telaio rettangolare di legno, suddiviso in due parti uguali (nel senso della lunghezza) da una piccola asta sempre di legno.

Perpendicolari alla base di legno ci sono quindi 13 bacchette di bambù, ben allineate tra loro; in ogni asticella vengono infilate 7 palline, 2 sopra l’asta e 5 sotto. Ogni pallina che sta in alto vale 5, quelle sotto valgono 1.

Ogni asta equivale ad un ordine numerico: unità, decine, centinaia ecc. Al contrario del nostro sistema, i cinesi sceglievano ogni volta l’ordine: bastava indicare con un segnetto di gesso quella delle unità, per poi andare verso sinistra ed individuare, quindi, decine, centinaia ecc.

Le aste a destra delle unità indicando i numeri dopo la virgola (che studieremo più avanti). 

Nonostante sia un’invenzione antichissima, l’abaco ancora oggi ha un alto valore educativo e ci aiuta tantissimo a capire come orientarci con i primi calcoli.

abaco verticale