Scopri, impara e cresci

Impariamo di più

02 storia

L’Homo Naledi

02 storia

 L’Homo Naledi

33 impariamo di pi

Nel 2013, pochi anni fa, ci fu una scoperta storica che rivoluzionò molte teorie.
Si tratta dell’Homo Naledi, una nuova specie di ominide.
I resti fossili di quest’ominide sono stati rivenuti in Sud Africa, precisamente nella grotta di Rising Star.
Studiando i resti, è venuto fuori che, in base alla loro classificazione e ricomposizione, appartenevano a una specie di ominide del tutto nuova. Essendo stata fino ad allora completamente sconosciuta, questa venne battezzata con un nuovo nome, ovvero Homo Naledi.

Risultò che l’Homo Naledi, per quanto riguarda la locomozione e la mobilità era più avanzato rispetto agli australopitechi. Questo vuol dire che aveva la capacità di spostarsi e muoversi in maniera più rapida e soprattutto nella posizione eretta.
Allo stesso tempo, analizzando i resti della mano e del piede risultò che erano incurvati. Queste parti del corpo con queste caratteristiche, gli permettevano anche di arrampicarsi, spostarsi fra i rami con estrema facilità e correre.

Anche se alto un metro e mezzo circa, pesando sui 45 kg e avendo un cervello delle dimensioni di un’arancia, l’Homo Naledi somiglia all’uomo moderno più di quanto ci si aspetti.
In base a queste approfondite analisi, a quali conclusioni giunsero i paleontologi?
Per il momento è impossibile collocare storicamente l’Homo Naledi nell’attuale linea cronologica dell’evoluzione umana. Di certo, l’albero genealogico del nostra evoluzione non finisce mai!