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Investitura

Con questo termine si intende, in età medievale, la trasmissione di un diritto da una persona a un’altra, di solito un bene sotto forma di un appezzamento di terra coltivabile.

Con questo termine si intende, in età medievale, la trasmissione di un diritto da una persona a un’altra, di solito un bene sotto forma di un appezzamento di terra coltivabile.

Chi riceveva l’investitura entrava in un rapporto di vassallaggio, ossia diveniva vassallo di colui che gli trasferiva il bene. Le investiture, delicatissima questione in materia giurisdizionale, divisero profondamente nel tardo medioevo il papato e l’impero, dando vita alla cosiddetta lotta per le investiture, molto cruenta soprattutto all’epoca di Gregorio VII. Particolarmente sentita e caratterizzata da un suggestivo simbolismo era la cerimonia dell’investitura, che di solito si svolgeva in una chiesa o in un castello. Prima del suo svolgimento, il neovassallo e futuro feudatario doveva digiunare e trascorrere la notte antecedente all’evento in quella che veniva definita la «veglia delle armi», ossia una notte di intense preghiere; nel momento vero e proprio della consegna del feudo il vassallo poneva le sue mani in quelle del suo signore e gli giurava fedeltà, mentre il suo nuovo padrone gli consegnava un’armatura da cavaliere.