Così come nella statuaria del VII secolo a.C., anche in quella del VI la figura maschile…
Così come nella statuaria del VII secolo a.C., anche in quella del VI la figura maschile, identificata nell’immagine del kouros, riveste un ruolo fondamentale.
I kouroi, come è stato già detto, rappresentano l’ideale dell’uomo greco: giovane, dalle forme sode e atletiche. Il valore di queste raffigurazioni è essenzialmente religioso: esse infatti sono rinvenute in prossimità dei santuari e, molto probabilmente, erano consacrate alle maggiori divinità maschili, come Apollo e Poseidone.
Non è da escludere che i kouroi assumessero anche un significato funerario, come è testimoniato dagli esemplari ritrovati presso alcune tombe, ma ovviamente non vi è alcuna certezza riguardo al fatto che possano essere ritratti di personaggi realmente esistiti.
Le korai, invece, dovevano incarnare il simbolo del mondo femminile. Queste figure, sempre rigorosamente vestite e drappeggiate, rappresentano le fanciulle greche: pudiche e virtuose, allevate all’interno delle protettive mura domestiche, il cui unico svago, spesso, era quello di partecipare alle grandi feste religiose celebrate in onore di Artemide o di Atena.
Naturalmente, gli artisti greci arcaici non realizzarono solo statue di kouroi e korai, ma anche altri tipi statuari legati al mondo religioso e mitologico e al culto dei morti, come le statue offerenti, cioè personaggi che presentano un’offerta agli dei. Anche il mondo animale è spesso rappresentato: il cavallo, soggetto di grande attrattiva, è raffigurato sin dai tempi più antichi in statuine di bronzo e terracotta, il leone, la pantera e altri mostri fantastici come la sfinge.
Le statue in marmo del periodo arcaico erano rifinite da molti particolari, come occhi, capigliature, i bordi delle vesti, dipinti in colori molto vivaci: azzurro brillante, rosso vivo, ocra, i quali, a volte, si sono discretamente conservati, nonostante l’azione distruttrice del tempo, degli agenti atmosferici e purtroppo dell’uomo.