Detta anche «pino del Paraná», l’araucaria predilige i territori montuosi dove il suolo è abbastanza acido…
Detta anche «pino del Paraná», l’araucaria (Araucaria araucana) predilige i territori montuosi dove il suolo è abbastanza acido e al riparo da ristagni d’acqua.
È una conifera dioica di grandi dimensioni, che nei luoghi d’origine può ergersi fino a cinquanta metri di altezza. Ha una corteccia spessa e grigiastra, particolarmente rugosa, e foglie triangolari coriacee di colore verde scuro, molto appuntite e sovrapposte, che cambia ogni dieci anni circa.
Gli individui maschili producono fiori chiari, raggruppati in grappoli e destinati con tempo a diventare marroni; gli individui femminili portano invece coni di forma ovoidale, lunghi fino a una ventina di centimetri, che a completa maturazione si aprono liberando molti semi. Il portamento dell’araucaria muta sensibilmente con l’età: gli esemplari giovani sviluppano infatti una chioma conica, con rami disposti orizzontalmente, mentre una forma più tondeggiante e rami inferiori che tendono a inclinarsi verso il basso caratterizzano le piante adulte.
Direttamente dal passato
La famiglia delle araucariacee, notevolmente diffusa in ere passate con generi ormai estinti, presenta oggi la particolarità di annoverare generi e specie diffusi esclusivamente nell’emisfero australe. Tutte le araucariacee viventi appartengono a due soli generi. Il più noto è Araucaria, con dodici specie, distribuite in due aree disgiunte: una australiano-polinesiana e l’altra sudamericana.
Vi è poi il genere Agathis, che conta oltre venti specie diffuse nell’area del Pacifico, dalla Nuova Zelanda alla Malesia. Le dimensioni di questi alberi sono notevoli, fino a un massimo di 90 m nell’Agathis australis; le ramificazioni sono molto abbondanti e le foglie, persistenti, si presentano in forma e disposizione diverse a seconda dell’età della pianta.
LE FORESTE TROPICALI L’AURACARIA IL GIAGUARO