Giovanni aveva appena terminato di parlare, quando si accorse che un giovane uomo si stava avvicinando come se fosse una persona qualsiasi.
L’ARRIVO DEL MESSIA
Giovanni aveva appena terminato di parlare, quando si accorse che un giovane uomo con la barba si stava avvicinando come se fosse una persona qualsiasi.
«Battezzami», disse il nuovo venuto.
Giovanni non aveva mai visto Gesù prima d’ora, ma gli bastò guardare la serena espressione del suo viso e sentire il tono dolce delle sue parole per scorgere in lui il Messia, della cui venuta tanto aveva parlato. Finalmente il momento atteso era arrivato, ma non se lo aspettava così. Non immaginava che il Messia gli avrebbe chiesto di essere battezzato!
«Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te», commentò stupito Giovanni, «e tu, invece, vieni da me?».
«Lascia fare», rispose modestamente Gesù, «poiché ci conviene adempiere così ogni giustizia».
A Giovanni non rimase che obbedire, benché Gesù non avesse certo alcun peccato da cui essere lavato. Presa l’acqua tra le palme delle sue mani, la portò sopra la testa del Messia e la lasciò cadere.
A poca distanza, la gente cominciava a bisbigliare domandandosi chi fosse quel forestiero con il quale Giovanni si era mostrato così rispettoso.
Appena Gesù fu battezzato, i cieli si aprirono. Lo Spirito Santo scese su di lui nella forma di una colomba, mentre una voce dall’alto diceva: «Questi è il mio Figlio diletto nel quale ho posto la mia compiacenza».
La Santissima Trinità di Dio si manifestò così per la prima volta come Padre, Figlio e Spirito Santo: tre personalità distinte nello stesso tempo misteriosamente unite.
Con il battesimo, sia pure simbolico, Gesù iniziò la sua attività pubblica, facendosi presentare da Giovanni come il Messia atteso dai credenti.
«Ora devo andare nel deserto», disse Gesù.
«Nel deserto?», ripeté sorpreso Giovanni.
«Sarà lo Spirito di Dio a guidarmi in quei luoghi. Una volta lì, il diavolo tenterà di indurmi in peccato».
«Ma tu non sei esperto come me per sopravvivere in quella pericolosa regione selvaggia…». «Non avrò bisogno di cibo, intendo pregare nel digiuno. Quanto ai pericoli, ci penseranno gli angeli a proteggermi».
Giovanni aveva gli occhi ancora puntati verso la figura di Gesù che si stava allontanando, quando si sentì tirare da dietro la veste. Mattan era tornato.
«Ti ricordi di me? Guarda, ho ritrovato il mio gregge… Per fortuna nessuna pecora si è smarrita o è stata sbranata dalle belve. Che ne diresti di battezzare anche me?».
«Ora che il Messia è arrivato», rispose dolcemente l’uomo, «il mio compito è finito. Tutto quello che posso fare adesso è consigliarti di seguire i suoi insegnamenti».
PERCHÉ LA MISSIONE DI GESÙ?
Oggi abbiamo scoperto ancora qualcosa su chi è Gesù, sul suo grande segreto. C’è un Padre, e questo già lo sapevate, ma ora questo Padre chiama Gesù Figlio, dicendo che ama questo figlio più di ogni altro figlio. In più il Padre dona a Gesù qualcosa che ancora non ha donato a nessuno in questo modo: lo Spirito. Non sappiamo ancora molto di questo Spirito, anche se avete visto che scende in Gesù come una colomba si posa sul suo nido, sulla sua casa. Lo Spirito ci va proprio volentieri da Gesù, come se fosse il suo posto da sempre!
Con il battesimo dell’acqua nel fiume Giordano comincia la vita pubblica di Gesù. D’ora in poi Egli non vivrà più a Nazareth come uno fra tanti, ma vivrà come uno che non ha più un solo momento per sé, come uno che offre agli altri tutto il suo tempo e tutta la sua fatica. Gesù, a partire da oggi, comincia ad adempiere la sua missione, quella che il Padre gli ha affidato. Ma appena uno comincia un grande progetto, appena inizia un grande compito, subito cominciano le difficoltà… e questo vale anche per Gesù!