Quali sono gli elementi della proposizione?
Quali sono gli elementi della proposizione?
{tip FUNZIONI SINTATTICHE. Sono possibili diverse impostazioni per l’interpretazione della struttura sintattica di una frase. L’analisi logica tradizionale consiste in una procedura di descrizione dei rapporti sintattici assunta come universale, che pretende di rappresentare tali rapporti dal punto di vista delle categorie di pensiero espresse: soggetto, attributo, apposizione, predicato, oggetto, complementi vari. In quest’ottica il soggetto è “ciò di cui si parla”, il predicato corrisponde a “ciò che si afferma riguardo al soggetto”, il complemento (= completamento) è “un’informazione accessoria”. I termini attributo ed apposizione riguardano ulteriori informazioni sul soggetto o sui complementi. La nozione di (complemento) oggetto rimanda al caso in cui il predicato sia espresso dalla classe dei verbi transitivi. I tentativi di superamento di questo tipo di analisi vanno nella direzione dell’individuazione di funzioni non logiche, ma strettamente sintattiche. Ad esempio, nella sintassi strutturale di Tesnière il predicato è definito negativamente come “ciò che non è complemento di niente” ed è visto come l’elemento dominante o chiave della frase.}L’attributo{/tip}
Considera le frasi:
Il pubblico entusiasta applaudì il bravissimo violinista.
Possiedo cinquanta film d’autore nella mia collezione.
Quel vecchio pianoforte è dei nostri nonni.
Ciascuna di queste proposizioni contiene degli aggettivi, tra quelli sottolineati. Questi aggettivi si definiscono attributi e possono riferirsi al soggetto, al predicato nominale o a qualsiasi complemento. Quali sono le sue caratteristiche? Analizziamole subito.
L’attributo:
>> Può essere una aggettivo di qualunque tipo:
– Qualificativo: Ho trascorso una bella giornata.
– Dimostrativo: Questa pianta è un banano.
– Possessivo: Mio padre è stato in Africa.
– Indefinito: Alcuni alunni si sono assentati.
– Numerale: Il primo premio è stato vinto da Clara.
– Interrogativo: Quanto lavoro hai da fare?
– Esclamativo: Che splendido belvedere!
>> Può essere un participio usato con valore di aggettivo:
Il sole splendente illuminava la vallata.
Ho guardato un documentario interessante.
>> Concorda sempre nel genere e nel numero con il nome a cui si riferisce:
Quel ragazzo è uno studente diligente.
Quei ragazzi sono studenti diligenti.
>> Può essere riferito a qualunque elemento della proposizione a patto che sia costituito da un nome. Di conseguenza, non ci può mai essere l’attributo del predicato verbale, mentre ci può essere:
– l’attributo del soggetto: La vecchia casa fu demolita.
– l’attributo del nome del predicato: Lorenzo è un giornalista affermato.
– l’attributo di un complemento: Ho inoltrato una breve e-mail.
– l’attributo dell’apposizione: Mario, il bravissimo chef, lavora sulle navi.
>> Può non essere fondamentale ai fini della comprensione, avendo principalmente un carattere accessorio. Tuttavia, in altri casi, è importante specificarlo per capire il significato complessivo di una proposizione:
Le due penne sono sul tavolo. Solamente due penne scrivono.
Come puoi notare, nel primo caso l’attributo “due” ha la funzione di accessorio. Se dovessimo ometterlo, il significato della frase non cambierebbe. Nel secondo esempio, l’attributo “due” è fondamentale per la comprensione