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La calcolatrice tascabile

Agli inizi degli anni Settanta si diffusero in tutto il mondo le prime calcolatrici tascabili

Agli inizi degli anni Settanta si diffusero in tutto il mondo le prime calcolatrici tascabili, progettate da un’azienda texana nel 1966. Il brevetto prevedeva che avessero una forma personalizzata e alimentazione a batteria. Il loro circuito elettronico era costituito da un singolo chip che sostituiva i numerosi dispositivi utilizzati in precedenza. Le calcolatrici misuravano 13,1 x 7,7 x 3,7 cm e potevano compiere le principali operazioni matematiche: addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione. Il display aveva otto cifre e, sfruttando le proprietà dei semiconduttori, era a led rosso, cioè a emissione luminosa. Le loro dimensioni e il loro costo diminuirono sempre più in un breve lasso di tempo, mentre crebbero le loro prestazioni. Esse si diffusero a tutti i livelli e in tutte le situazioni, negli uffici come nei negozi, a casa come a scuola.

Ormai eseguire calcoli è un’operazione che si può delegare a una macchina. Esistono diversi tipi di calcolatrice tascabile a seconda dell’uso per cui sono progettate e del tipo di alimentazione utilizzata, che può essere l’energia solare o la batteria. Oggi le calcolatrici si ritrovano comunemente anche in altri dispositivi, come orologi da polso o telefoni cellulari.

Calcolatrici che sbagliano e sbagli con le calcolatrici
Con in tasca una calcolatrice uno studente si sente più sicuro se, ad esempio, deve affrontare un compito di matematica. Ma occorre fare molta attenzione nel loro uso, sia perché possiamob commettere errori nell’immettere i dati premendo i tasti, sia perché potremmo non essere in grado di leggere correttamente i risultati forniti, sia infine perché alcuni modelli in certi casi potrebbero dare risposte sbagliate.

Anche se una calcolatrice è stata progettata bene e supera tutti i controlli che possiamo fare, occorre considerare che c’è una differenza fondamentale tra i numeri teorici con cui si opera e i numeri con i quali opera una calcolatrice. Un qualunque strumento di calcolo ha infatti soltanto un numero finito di celle di memoria per rappresentare le cifre del numero; in molti calcoli perciò il risultato che dà una calcolatrice è approssimato.

Funzioni di una calcolatrice tascabile
La calcolatrice tascabile è un automa esecutore ottenuto integrando tra loro più automi elementari. Oltre ai tasti per accendere e spegnere la macchina, i due tasti di cancellazione indicati con «C» (cancella l’ultimo numero scritto) e con «AC» (cancella tutti – all, in inglese – i numeri scritti), i 10 tasti per le cifre e il tasto per il punto decimale, vi sono poi altri tasti variabili a seconda delle funzioni che ha la macchina. Ognuno di questi tasti rappresenta un automa elementare ed è in grado di assolvere una particolare funzione. Nei modelli più semplici vi sono i tasti per le quattro operazioni elementari, un tasto per elevare al quadrato e uno per estrarre la radice quadrata, un tasto indicato con «=», che esegue l’operazione impostata e scrive il risultato sul display. Spesso c’è anche un tasto, indicato con «+/-», per cambiare il segno del numero indicato sullo schermo. Vi sono poi in genere alcuni tasti che servono per operare con la cella di memoria interna che hanno tutte le calcolatrici. Questi tasti possono essere indicati in vario modo, ma in genere si trovano le funzioni che seguono.

– Min: invia in memoria il numero scritto sul display, che si può così evitare di scrivere su carta se lo si vuole successivamente utilizzare in un calcolo.

– MR: richiama sul display il numero immagazzinato in memoria.

– M + : aggiunge al numero immagazzinato in memoria il numero scritto sul visore, che resta comunque inalterato.

Le calcolatrici scientifiche hanno numerose funzioni aggiuntive rispetto a quelle comuni, infatti, oltre alle operazioni semplici è possibile introdurre espressioni e operare su frazioni. Esse sono state utilizzate anche come convertitori di valuta quando in Europa è stato introdotto l’euro come moneta unica; per questo motivo sono state chiamate «euroconvertitori» ed erano impiegate per effettuare rapidamente la conversione tra valute locali dei diversi paesi e moneta europea. Quando la popolazione ha acquisito dimestichezza con la nuova moneta il loro utilizzo è diminuito. Nei modelli più avanzati si possono realizzare calcoli di statistica, effettuare disegni di grafici visualizzati su schermi leggermente più grandi ed eseguire alcuni semplici programmi. Tra le applicazioni sono inclusi giochi, riproduzione di modelli finanziari e risoluzione di equazioni algebriche.

Come per i computer di più grandi dimensioni, anche per le calcolatrici tascabili il potenziamento della memoria (e il minore spazio da essa occupato) e il miglioramento delle prestazioni ha indotto a un’evoluzione che, dalla semplice trattazione di dati numerici, ha portato a elaborare l’informazione nelle sue forme più generali (grafica e verbale). Tra le calcolatrici tascabili sempre più sofisticate ci sono quelle con funzioni di traduttrici: non semplici dizionari elettronici con milioni di vocaboli da poter consultare, in grado di fornire i corrispondenti termini in un’altra lingua, ma veri e propri costruttori di frasi in grado anche di riprodurle vocalmente. La calcolatrice tascabile è facilmente trasportabile e con il tempo, anziché diventare uno strumento obsoleto, ha saputo reinventarsi ed evolversi, e oggi è tra le funzioni fisse di tutti i telefoni cellulari; anche nei programmi dei personal computer e dei palmari possiamo ritrovare sia la calcolatrice semplice sia quella scientifica.