Ricercare le forme corrette del ragionamento, stabilire in che modo da una o più proposizioni se ne deducano altre e analizzare i primi concetti fondamentali della logica
Ricercare le forme corrette del ragionamento, stabilire in che modo da una o più proposizioni se ne deducano altre e analizzare i primi concetti fondamentali della logica.
SINTESI TEORICA DEI PRIMI ELEMENTI DELLA LOGICA
Per sviluppare nei bambini la capacità di analisi e logica, è necessario approfondire i seguenti aspetti:
– L’ENUNCIATO: Cosa sono? Gli enunciati, chiamati anche proposizioni, sono frasi corrette rispetto le regole della lingua italiana, le quali sono o vere o false. Proprio come i numeri sono fondamentali nell’aritmetica, così gli enunciati sono gli elementi fondamentali della logica. Attenzione! Non sono ovviamente enunciati veri o falsi le domande, le esclamazioni, le idee soggettive come per esempio «Il formaggio è buono».
Quanti tipi di enunciati esistono? Gli enunciati elementari sono quelli formati da una sola proposizione (ossia da un solo verbo che esprime l’azione del soggetto). Ma più enunciati insieme a cosa danno vita? A quelli composti caratterizzati dalla presenza di più verbi a volte anche sottointesi. «Il Sole è una stella grande infuocata» è un enunciato composto in quanto è formato da «Il Sole è una stella grande>> e «Il Sole è una stella infuocata».
ESERCIZIO N.1: Determina il valore di verità vero con il termine vero o con la lettera maiuscola V. Il valore di verità falso con il termine falso o con la lettera maiuscola F.
- Roma è la capitale d’Italia.
- Il geranio è un fiore.
- Marta è un cognome.
- Stai dormendo?
- Gli asini volano.
- Il Po è un affluente.
- Le Alpi sono un oceano.
- Il Sole è un pianeta.
- L’acqua è un elemento della Terra.
- I ragni hanno 2 zampe.
ESERCIZIO N.2: Indica quali di queste sono proposizioni logiche con vero e falso.
- Il gatto ha gli stivali.
- Il 3 è un numero dispari e primo.
- 7 è divisibile per 3.
- Il delfino è un pesce.
- 10-5=5
- Maria è una ballerina brava.
- 4+6= 13
- La Germania è una città europea.
- Tutti i giocatori della squadra di calcio sono maschi.
- Il clacson della macchina è rumoroso.
CONNETTIVI: Come si chiamano gli elementi usati per unire due o più enunciati? Sono i connettivi ovvero parole usate per connettere, unire e collegare come per esempio <e>, <o>, <non>
IL CONNETTIVO <NON>: Questo connettivo modifica il valore di verità di un enunciato. Per esempio è un enunciato vero «Il cane abbaia» mentre è falso «Il cane non abbaia».
ESERCIZIO N. 3: Individua il connettivo logico che compone l’enunciato logico.
- Michele non ha i capelli lunghi.
- Il numero 4 è divisore di 20, non di 15.
- Vado a scuola con la macchina non con l’autobus.
- Giovanna non ha sorelle.
- La carota non è un frutto.
- Torino non è il capoluogo del Lazio.
- Napoleone non fu un imperatore.
- Le note musicali non sono 7.
- Il blu non è un colore primario.
- Il mouse non è un topo.
IL CONNETTIVO <E>: Quando si utilizza questo connettivo, la proposizione risulta vera solamente se tutte e due le proposizioni sono vere. Al contrario, se una o più proposizioni sono false, allora l’intero enunciato è falso. Per esempio:
- A) «Faccio i compiti»
- B) «Ascolto musica»
In questo caso si possono avere ben 4 opzioni:
- A e B sono false
- A è vera e B è falsa
- A è falsa e B è vera
- A e B sono vere
Infatti, l’ enunciato «Faccio i compiti e ascolto musica» è vero solo se entrambe le proposizioni sono vere.
ESERCIZIO N.4: Date le proposizioni semplici scrivi la proposizione composta unendole con il connettivo «e» e determinane il valore di verità.
- L’informatica è una materia. La botanica è una materia.
- Il libro ha le pagine. L’enciclopedia ha le pagine.
- 20 è un numero pari. 20 è divisibile per 2.
- L’angolo acuto è maggiore di 90°. L’angolo retto è di 90°.
- Il Vesuvio è un vulcano. Il Vesuvio si trova a Napoli.
- 6<4. 10>2.
- Parigi è in Francia. Parigi è una capitale.
- Il triangolo ha tre lati. Il triangolo è una figura geometrica.
ESERCIZIO N.5: Indica se le seguenti proposizioni logiche sono
a) Vera
b) Falsa
c) Metà vera e metà falsa
d) Né vera né falsa
e) Priva di senso
- L’Italia è una penisola e il cielo è nuvoloso.
- Le dita della mano sono 5 e si scrive con la destra.
- L’autobus è un mezzo di trasporto e il verde è un colore.
- L’aereo vola e i pesci nuotano.
IL CONNETTIVO <O> Nel caso della congiunzione <o> la proposizione è falsa solo se entrambe le proposizioni sono false. È vera in ogni altro caso. Per esempio in questo caso: «Vado a correre» B) «Bevo un energetico» possiamo avere quattro possibilità:
A B sono entrambe false
A falsa B vera
A vera B falsa
A B entrambe vere.
La proposizione «Vado a correre o bevo un energetico» è falsa solo nel caso che tutti e due gli enunciati di partenza siano falsi.
ESERCIZIO N.6: Date le proposizioni semplici scrivi la proposizione composta unendole con il connettivo «o».
- Michele va al cinema. Michele studia.
- La ballerina indossa il tutù. La ballerina indossa il body.
- Il Mediterraneo è un oceano. Il Mediterraneo è un lago.
- Il piede è un arto. Il piede è un organo.
- La chitarra è uno strumento. La chitarra suona.
GLI INSIEMI LOGICI: Molte parole della lingua italiana sono connesse tra di loro in base a un significato logico.
ESERCIZI: Nel seguente gruppo di parole cerchia quella che non possiede una coerenza logica con le altre.
– pane
– panettiere
– panettone
– pangrattato
– panificio
-panfilo
ESERCIZIO N.7: Nella seguente frase: “Il giovedì, all’alba, il treno non si ferma alla stazione.” il soggetto è:
– Giovedì
– Alba
– Treno
– Stazione
ESERCIZIO N.8: Rispondi alle seguenti domande di scienze e matematica.
Quanti minuti ci sono in un’ora?
a) 30
b) 60
c) 40
ESERCIZIO N. 9: Michele entra in palestra alle ore 10 ed esce alle 12. Quanto dura la mattinata scolastica di Gigi?
A. 6 ore.
B. 2 ore.
C. 4 ore.
ESERCIZIO N.10: Rispondi alle seguenti domande di scienze e matematica.
Quanti secondi ci sono in un minuto?
a) 70
b) 60
c) 90
ESERCIZIO N. 11: Rispondi al seguente problema. La nonna manda Marco al supermercato a comprare il latte, una mozzarella, lo yogurt e la ricotta. Che genere di alimenti ha comprato Marco?
a) Farinacei
b) Salumi
c) Latticini
ESERCIZIO N. 12: Quale segno manca nell’operazione seguente?
16 ? 4 = 12
A. —
B. +
C. x
ESERCIZIO N. 13: In quale dei seguenti gruppi ci sono animali che vivono SOLAMENTE nel mare?
a)- Oca, Leone, Delfino
b)- Squalo, Stella marina, polipo
c)- Coccodrillo, Cigno, Pellicano
ESERCIZIO N. 14: Quale numero manca?
… + 9 = 34 Metti una crocetta nel quadratino corrispondente al numero che ti sembra giusto.
A. 34
B. 25
C. 50
ESERCIZIO N.15: Quale fra i seguenti oggetti possiamo analizzare utilizzando l’olfatto e il gusto? Cerchiali.
– Penna
– Gattino
– Torta
– Basilico
ESERCIZIO N.16: Qual è il nome della forma del dado?
A. Cubo.
B. Sfera.
C. Cilindro.
ESERCIZIO N.17: Quale numero corrisponde a 16 unità e 3 decine?
A. 17
B. 46
C. 44
ESERCIZIO N.18: L’acqua è presente in natura allo stato solido, allo stato liquido e allo stato gassoso; si può trasformare passando da uno stato a un altro. Come si chiama il passaggio dallo stato liquido a quello gassoso?
A. Solidificazione.
B. Evaporazione.
C. Condensazione.
D. Fusione.
ESERCIZIO N.19: Le domande che seguono si riferiscono al testo che hai appena letto. Cerca di rispondere a tutte le domande e di fare del tuo meglio.
C’era una volta un povero boscaiolo che viveva in una casa ai margini del bosco con la moglie e i suoi sette figlioli. Il minore, chiamato Pollicino, era il più astuto e sveglio dei ragazzi.
Arrivò una gran carestia e la famiglia del boscaiolo non ebbe di che mangiare. Una sera, il poveruomo, disperato, si lamentò con la moglie della loro miseria. Decisero allora di condurre i figli nel bosco e di abbandonarli, confidando nel buon cuore di qualche anima pietosa. Pollicino, però, udì tutto; aspettò che i genitori si addormentassero, poi uscì, andò al torrente, raccolse una manciata di sassolini bianchi e tornò a casa.
Il mattino dopo, tutta la famiglia si recò nel bosco. Pollicino, rimasto per ultimo, fece cadere i sassi, uno a uno…
I genitori lasciarono i figli e si allontanarono con un pretesto. Giunse la notte, e i bambini soli e spaventati si misero a piangere. Pollicino allora disse:
“Allegri, fratelli miei, seguitemi!”
Al chiaror della luna i sassolini brillavano e i fratelli trovarono la via del ritorno. Il boscaiolo e la moglie, pentiti, furono felici di rivedere i loro figli e, per qualche giorno, tirarono avanti con quel poco di pane che era rimasto. Ma, poco tempo dopo, la fame tornò e il taglialegna decise di riportare i figli nel bosco.
Pollicino, ascoltando ancora i progetti del babbo, attese la notte per poter uscire di casa ma, trovando la porta sprangata, non gli rimase altro che cacciarsi in tasca un tozzo di pane raffermo…
Il mattino seguente, tutta la famiglia si incamminò nel bosco e Pollicino sbriciolò il suo pane lungo tutto il percorso.
Ancora una volta i bambini vennero abbandonati e, ancora una volta, giunse la notte.
Pollicino rassicurò i fratelli ma quando cercò la traccia di briciole non la trovò più: gli uccellini le avevano beccate tutte. La paura li assalì, ma Pollicino, fattosi coraggio, salì in cima a un alto albero e subito gridò esultante: “Una luce! e poco distante da qui!” Cammina e cammina, i sette fratelli giunsero a una casa e bussarono. Ne uscì una donna che, vedendoli, esclamò: “Poverini, fuggite! Non sapete che questa è la casa di un orco malvagio, ghiotto di bimbi?”
Ma i bambini erano così affamati e così stanchi che supplicarono la donna d lasciarli entrare. La donna diede loro da mangiare, ma ecco… arrivò l’orco.
I bambini fecero appena in tempo nascondersi sotto la credenza della cucina. Entrando, l’orco tuonò: “Ucci, ucci sento odor di cristianucci” e, senza esitare, con la sua manona tirò fuori i bambini tremanti. “Mmm, ecco un buon bocconcino” esclamò.
“Siete un po’ magri per i miei gusti, ma vi farò io ingrassare a dovere!”
La buona donna allora condusse i bambini nella camera dove già dormivano le figlioline dell’orco, sette orchettine con sette coroncine in testa. I fratellini furono messi a dormire nel letto accanto, ma prima di coricarsi, Pollicino sostituì il suo berretto e quello dei suoi fratelli alle coroncine delle orchette.
Meno male! Nel cuore della notte, l’orco si svegliò pentito e pensò: “Meglio farla finita subito con quei monelli!” e brandendo un coltellaccio si diresse deciso nella camera dei bambini. Tastò nel buio sette testine ma, sentendo le coroncine, si disse: “Per poco facevo fuori le mie figliole.” Andò all’altro letto, tastò i berrettini e… zac, con un colpo tagliò il collo proprio alle sue orchette, credendo che fossero i fratellini. Poi se ne tornò a dormire.
A quel punto Pollicino, che era rimasto col fiato sospeso, svegliò i fratelli. I bambini se la diedero a gambe, correndo come lepri. Il mattino dopo, quando l’orco si accorse di quanto aveva fatto per errore, andò su tutte le furie, e infilandosi i suoi magici stivali delle sette leghe, partì all’inseguimento dei sette fratelli.
I bambini erano quasi riusciti a ritrovare la strada di casa quando videro arrivare l’orco. Pollicino non si scoraggiò: nascose i fratelli in una grotta poi, quando l’orco esausto si sdraiò lì vicino per riposare, lasciò che si addormentasse. Mentre l’orco russava, gli rubò gli stivali magici e li indossò.
Subito mandò i fratelli a casa e lui… partì per il mondo in cerca di fortuna. In poco tempo, mettendosi al servizio di re potenti, divenne ricco e tornò a casa talmente carico di monete e gioielli, che la famiglia del boscaiolo visse unita, ricca e felice.
A- Chi è il protagonista della fiaba?
B- Chi sono i protagonisti secondari? Cosa li caratterizza nella storia?
C- Sintetizza in un massimo di cinque righe la fiaba.
D- Quale elemento/oggetto è fondamentale per far tornare Pollino a casa?
E- Nella fiaba quale tipologia di discorso è presente?
F- Quale messaggio ti ha trasmesso la fiaba di Pollicino?
ESERCIZIO N.20 Inserisci la punteggiatura nei puntini vuoti, ma solo quando è necessaria.
a) Il mostro gridò….“Distruggerò il mondo”….
b) In solaio c’era un po’ di tutto….giocattoli rotti…libri vecchi…. scarpe…. fotografie e altro ancora
c) I più bravi….come ha detto la maestra….hanno ricevuto….un premio dal preside
d) Perché non sei venuto….alla mia festa di compleanno domenica…..
ESERCIZIO N.21 Rispondi correttamente alle seguenti domande di storia, religione e cultura
1- Come si chiamava il governatore romano che “si lavò le mani” della morte di Gesù?
a) Ponzio Pelato
b) Ponzio Pilato
c) Ponzio Pelata
2- Quando Carlo Magno Sconfiggeva un popolo, lo costringeva a convertirsi a quale religione?
a) L’islamismo
b) Il cristianesimo
c) L’ebraismo
3- Come si chiamava la popolazione che Carlo Magno sconfisse in Italia?
a) I Romani
b) I Lombardi
c) I Longobardi
4- Chi era Maometto?
a) Un re
b) Un predicatore religioso
5- Come si chiamavano le caravelle che ottenne Cristoforo Colombo?
6- Qual è il terzo colore primario accanto al giallo e al blu?
a) Il rosso
b) Il viola
c) Il nero
6- Chi era il figlio di Abramo?
a) Isacco
b) Ipparco
c) Marco
7- Quale città scelse San Pietro per fondare la Chiesa cristiana?
a) Roma
b) Atene
c) Nazareth
8- Quale era la pianta su cui si scriveva prima dell’invenzione della carta?
a) Il bambù
b) Il papiro
c) Il cotone
9- Quale Impero voleva conquistare Alessandro Magno?
a) L’Impero Egiziano
b) L’impero Persiano
10- Come si chiama la Chiesa inglese?
a) Chiesa Anglosassone
b) Chiesa Anglicana
c) Chiesa Anglofona
11- Cosa significa l’aggettivo “magno” attribuito a molti personaggi storici?
a) Re
b) Santo
c) Grande
12- Cosa rappresenta l’anno 0?
a) L’anno della nascita di Gesù
b) L’anno della morte di Gesù
13- Quale popolazione antica riuscì a sconfiggere per tre volte i Romani?
a) I Greci
b) I Persiani
c) I Cartaginesi
14- Da chi è stato scritto l’Inno d’Italia?
a) Giuseppe Garibaldi
b) Goffredo Mameli
15- Quale fu l’arma segreta dei Cartaginesi?
a) Feroci leoni
b) Elefanti
c) Un esercito di giganti
16- Come si chiama il mese in cui i musulmani digiunano?
a) Ramadan
b) Digiunam
c) Nonmangiam
17- Quale tra queste regine era figlia del faraone Tolomeo?
a) Cleopatra
b) Vittoria
c) Elisabetta
18- Da quale città proveniva Marco Polo?
a) Genova
b) Venezia
c) Pisa
19- Nel Medioevo le donne erano libere di fare ciò che volevano?
20- Qual è la data della nascita di Roma?
a) Il 21 aprile dell’anno 753 prima della nascita di Gesù
b) Il 21 aprile dell’anno 753 dopo la nascita di Gesù
ESERCIZIO N. 22 Rispondi correttamente alle seguenti domande di scienza e matematica
1- Cos’è che permette all’uomo di camminare?
a) L’intestino
b) I muscoli
c) Le vene
2- Cosa fa il falco pellegrino per assalire la preda?
a) Scende in picchiata
b) Scende planeando
3- La vipera del deserto punge le prede
a) Con le corna
b) Con un dente
c) Con la lingua
4- Per stare bene…
a) si deve mangiare correttamente
b) si deve mangiare tantissimo
c) non si deve mangiare
5- Cosa protegge i pinguini dal freddo?
a) La pelliccia
b) Il grasso
c) il sangue caldissimo
6- Come si chiama il maschio della pecora?
a) Pecorone
b) Montone
7- Che forma possiede un dado?
a) Quella di una sfera
b) Quella di un parallelepipedo
c) Quella di un cubo
8- Come nuota il cavalluccio marino?
a) Sdraiato in orizzontale
b) Ritto in verticale
c) Storto in obliquo
9- Dopo il numero 8 cosa viene?
10- Come si chiamano gli animali che fanno crescere i piccoli nella pancia?
a) Mammotti
b) Mammoni
c) Mammiferi
11- In un orologio, quando la lancetta lunga ha percorso un giro intero, quanto tempo è passato?
a) Un giorno
b) Un’ora
c) Tre ore
12- Nell’olio ci sono…
a) Tante proteine
b) Tanti grassi
c) Tante fibre
13- I primi denti che abbiamo messo quando eravamo piccolissimi si chiamano
a) Da latte
b) Da carne
14- Cosa ci permette di distinguere i colori?
a) L’udito
b) La vista
c) Il tatto
15- Come si chiama l’ultimo mese dell’anno?
a) Novembre
b) Ottobre
c) Dicembre
16- Il cibo ci fornisce…
a) energia
b) sonno
c) stanchezza
17- Le particelle che formano il cervello si chiamano
a) Neuroni
b) Nervoni
c) Cervelloni
18- Cosa è indispensabile bere durante il giorno?
a) Solo il latte
b) Tanta acqua
c) Tantissimo caffè
19- In un orologio, quando la lancetta corta ha percorso due giri interi, quanto tempo è passato?
a) Un’ora
b) Un giorno
c) Tre giorni
20- Quanti mesi trascorrono i bambini nella pancia della mamma?
a) 9
b) 6
c) 12
21- Chi prepara la pappa reale?
a) Le api
b) La leonessa
c) L’aquila reale
22- Quanti sono i giorni della settimana?
a) 4
b) 7
c) 15
23- Come si chiama il “computer” che abbiamo nella testa?
24- Nei dolci ci sono…
a) tantissime vitamine
b) tantissime proteine
c) tantissimi zuccheri
25- Una palla ha la forma di
a) un cubo
b) una sfera
c) una piramide
26- Quanti sono i mesi dell’anno?
a) 12
b) 13
c) 18
27- Quando inizia l’estate?
a) A maggio
b) A giugno
c) A luglio
28- Quale senso ci permette di annusare tutti gli odori?
a) L’olfatto
b) Il gusto
c) Il tatto
29- Dopo la domenica viene sempre il lunedì?
30- Il cervello lavora solo di giorno e la notte “dorme”?
31- Come si chiamano i “mattoni” del nostro corpo?
a) Vitamine
b) Proteine
c) Grassi
32- Quando mangiamo quale organo mettiamo in movimento?
a) Il cuore
b) Lo stomaco
c) I polmoni
33- Le vitamine servono
a) a far funzionare bene il corpo
b) per avere energie
c) per farci crescere
34- Come si chiama la “pompa” che spinge il sangue in tutto il corpo?
a) Polmone
b) Cuore
c) Stomaco
35- L’autunno inizia a
a) Agosto
b) Settembre
c) Ottobre
36- Gli insiemi si rappresentano con
a) una linea chiusa
b) una linea aperta
37- Il pasto più importante della giornata è
a) il pranzo
b) la merenda
c) la colazione
38- Le due parti in cui è diviso il cervello si chiamano:
a) emicervelli
b) emisferi cerebrali
c) emicranie
39- Cosa mangia l’ape?
a) la carne
b) il polline dei fiori
c) l’erba
40- I sensi che ci permettono di entrare in contatto con il mondo esterno sono
a) 5
b) 4
c) 10
41- Quanti occhi hanno i ragni?
a) 4
b) 8
c) 12
42- All’interno del pitone ci sono
a) lische
b) vertebre
c) anelli
43- Quale animale bela?
a) Il gallo
b) La pecora
c) La mucca
44- Marco ha raccolto 18 conchiglie al mattino e 13 il pomeriggio.
Quante conchiglie ha ora Marco?
Risposta:
45- Il professore possiede 3 scatole da 8 matite ciascuna e regala una matita ad ognuno dei suoi 22 alunni. Al maestro
a) non restano matite
b) resta una matita
c) restano due matite
46- Giulio ha 28 euro. Il suo amico Andrea ne ha la metà. Quanti euro ha Andrea?
a) 14
b) 18
c) 24
47- Antonio raccoglie 24 margherite e ne regala 4 a ognuna delle sue amiche. Quante sono le amiche di Antonio, sapendo che non gli rimane nessuna margherita?
a) 4
b) 6
c) 8
48- Quale tra i seguenti oggetti è il più leggero?
a) Tablet
b) Foglio da disegno
c) Quaderno
49- Quale tra i seguenti recipienti può contenere più acqua?
a) Cucchiaio
b) Bicchiere
c) Bottiglia
50- Quale numero corrisponde a 2 unità e 1 centinaio?
a) 21
b) 102
c) 201
ESERCIZIO N.23 Leggi attentamente il seguente testo e poi analizzalo rispondendo alle domande
Gulliver (Testo riadatto liberamente)
6 Maggio 1699. Lemuel Gulliver, marinaio inglese, partì per una crociera nei Mari del Sud a bordo della nave Antelope. 5 Novembre 1699: la nave, travolta da una violentissima tempesta, fece naufragio e tutto l’equipaggio perì… ad eccezione di Gulliver, che riuscì a raggiungere a nuoto la costa. L’eroe, stremato dalla fatica, si sdraiò sulla sabbia e si addormentò di un sonno profondo: era approdato nel paese di Lilliput, abitato da uomini piccoli, piccoli. Gulliver, rispetto a loro, sembrava un vero gigante!
Da un po’ di giorni nel paese c’era aria di festa: il re Piccolo, imperatore di Lilliput, aveva concesso la mano di sua figlia Giulia al principe David, figlio del re Bombo, sovrano della vicina isola di Blefuscu. L’indomani si sarebbero celebrate le nozze, e re Piccolo era tutto preso con gli ultimi preparativi. Quella sera, come tutte le sere, il fedele guardiano della costa, Gabby, incaricato dal re a svolgere tale lavoro, stava perlustrando la zona quando si imbatté in un masso mai visto prima: “Ma come” pensò, “conosco questa costa come le mie tasche. Possibile che non mi sia mai accorto della presenza di questo enorme sasso?”
Gabby illuminò con la lampada quello strano oggetto ma… era una mano!
L’omino iniziò a tremare dalla paura ma, prima di correre via a gambe levate, illuminò il corpo del possessore di quella mano: era un gigante, un mostruoso gigante! Che cosa era venuto a fare a Lilliput?
Gabby non perse tempo e, nonostante fosse notte, le sue grida non risparmiarono i timpani degli abitanti del paese: “Aiuto! C’è un gigante sulla spiaggia!”
I più curiosi, che si affacciarono ancora insonnoliti alle finestre, videro una specie di tromba d’aria attraversare le vie e non riuscivano a convincersi che quel razzo potesse essere il pigro Gabby.
Il guardiano arrivò all’ingresso del palazzo del re e chiese alle guardie il permesso di passare: “No” fu la risposta. “Non è il momento: re Piccolo sta discutendo con re Bombo circa la canzone da cantare durante la cerimonia di nozze di sua figlia. Re Piccolo sostiene che bisogna cantare “Fedeltà”, l’inno di Lilliput; re Bombo, invece, vuole “Per sempre!”, l’inno di Blefuscu!”
In quel momento si senti un urlo: re Bombo, litigioso e attaccabrighe di natura, aveva perso del tutto la pazienza, e davanti allo sguardo atterrito dei due futuri sposi e del non proprio coraggioso re Piccolo, pronunciò queste parole minacciose: “E allora sarà guerra!”
Il sovrano prese allora il figlio per un braccio e lo trascinò fuori dal salone; poi tornò indietro un attimo e con un pugno distrusse in mille pezzi la fantastica torta preparata per gli sposi che ormai, in lacrime, davano l’addio al loro sogno d’amore.
Gabby, senza capire la gravità del momento, approfittò del fatto che il re era rimasto solo per precipitarsi davanti a lui e gridare con quanto fiato aveva in gola: “Maestà, presto, c’è un gigante sulla spiaggia!”
“Ti sembra il caso di disturbarmi in questo momento? Qui siamo arrivati al dramma nazionale, tutti ne pagheremo le conseguenze” disse il re affranto.
“Ma imperatore, può darsi che quel gigante sia una spia! Dobbiamo assolutamente annientarlo!”
“Spia? Gigante?” ripeté allarmato il re tra sé e sé. “Chiamate le guardie, presto, suonate le campane, che tutti vadano sulla spiaggia!”
Mentre una folla di curiosi e un bel numero di guardie si avvicinavano al punto in cui Gabby giurava di aver visto il gigante, Re Bombo, prima di lasciare il paese, avvertì dello stato di guerra le tre spie che solitamente lo tenevano informato di quel che accadeva a Lilliput: i due Smilzi e Poldo. “D’accordo, capo, parta tranquillo” dissero i brutti ceffi.
Intanto, alla spiaggia, Gulliver continuava a dormire beatamente.
“Presto” disse Gabby. “Non dobbiamo perdere un istante: attrezziamoci con tutto il necessario per immobilizzare il gigante e costruiamo un enorme carro per trasportarlo fino al palazzo dell’imperatore: sarà lui a decidere sulla sua sorte”. In poco tempo una ragnatela di cavi, attaccate ad altrettante gru, sollevò molto lentamente il gigante e lo depositò sul carro che gli era stato spinto sotto. Infine, un gruppetto di uomini legò con corde e cordine quell’essere di proporzioni mostruose.
Infine, con enormi sforzi, i lillipuziani trasportarono la vittima fino all’ingresso del palazzo dove li attendeva il re. “Maestà, siamo arrivati!” gridò Gabby trionfante.
“Portatelo subito dentro!” rispose il re dall’interno.
“Non vorrei deluderla, maestà, ma questo colosso… è davvero troppo, troppo grande!”
Il re si affacciò dalla torre e lanciò un grido di terrore: “Lasciate quell’essere dov’è e, prima che si svegli, frugategli nelle tasche… potrebbe avere oggetti pericolosi!”
Queste furono le ultime parole di Re Piccolo, prima di andarsi a nascondere molto coraggiosamente sotto le coperte! In effetti, nelle tasche del giovane c’era un oggetto pericoloso, e i lillipuziani che sudarono sette camice prima di riuscire a portarlo a terra, si spaventarono a morte quando da quell’arnese partì un colpo che demolì una torretta del p lazzo. Era una pistola! A quel punto si svegliò anche il gigante, che si stupì di avere intorno tanti omini indaffarati.
Il suo stupore però durò poco perché fu subito investito da una pioggia di piccole pietre: no, non erano i lillipuziani, ma Re Bombo che aveva iniziato l’attacco dalla sua nave! Gulliver si alzò in piedi, … e il bombardamento cessò d’incanto!
Al nemico sembrò opportuno fare dietrofront e rimandare la guerra in un altro momento.
“Abbiamo vinto!” fu l’urlo di Gabby, saltando sul piede del suo salvatore che non avvertiva nient’altro che un leggero solletico. Il re dovette farsi coraggio: toccava a lui rendere grazie a quel gigante, che sembrava piovuto dal cielo proprio nel momento del bisogno.
“Non abbiate paura di me” diceva intanto Gulliver ai lillipuziani intimoriti. “È così che trattate gli ospiti? Io mi chiamo Gulliver, e sono un marinaio inglese… e naufrago. Se volete, possiamo diventare amici!”
Il re diede una grande festa in onore del salvatore del paese: danze, canti, dolci e vino rallegrarono gli animi di tutti, tranne quello di Giulia che, sconvolta dagli ultimi avvenimenti, non deliziò l’ospite con la sua presenza.
Gabby spiegò al suo nuovo amico i motivi della sofferenza della principessa, e Gulliver giurò a se stesso che avrebbe fatto qualcosa per far tornare il sorriso sulle labbra della giovane e del suo innamorato.
Intanto, a Blefuscu, re Bombo inviò un messaggio agli Smilzi e a Poldo: “Trovate il modo per eliminare il gigante di Lilliput, altrimenti noi non potremo più attaccare. Fatelo fuori in qualunque modo, altrimenti saranno guai per voi!”
Le tre spie ricevettero il messaggio e pensarono subito al da farsi: in un angolo della piazza, i lillipuziani avevano esposto la “macchina del tuono”, ovvero la pistola del loro amico.
Sarebbe stato un gioco da ragazzi impossessarsene e usarla al momento giusto… per far fuori il gigante!
Il furto riuscì alla perfezione. Gli Smilzi risposero allora al re, inviando anch’essi un messaggio: “Tutto a posto, Maestà! Attaccate domani mattina: noi provvederemo a far perire il gigante sotto i vostri occhi!”
Ma a Blefuscu, un’altra persona non stava più nella pelle per fare ritorno a Lilliput: era il povero principe David, che non vedeva l’ora di poter rivedere la sua amata Giulia. Il giovane partì all’insaputa del padre, raggiunse il palazzo di re Piccolo e si mise a cantare una dolce canzone sotto la finestra della sua amata. Giulia riconobbe subito la voce del suo principe e si precipitò giù dalle scale per raggiungerlo, ma le guardie la fermarono e si misero tra lei e il giovane. A quel punto un’enorme mano sollevò la principessa e David: era Gulliver che, deciso ad aiutare i due, li portò sulla spiaggia per farli parlare un po’ tranquillamente.
“Ma ditemi” disse Gulliver ad un tratto. “Che cos’hanno di così diverso quelle due canzoni, per essere diventate motivo di litigio furibondo tra i vostri due padri?”
“A dire la verità” rispose Giulia “le due canzoni sono molto simili: le parole sono un po’ diverse, ma la melodia è la stessa!”
“Ma allora è semplice accontentare tutti! Alla vostra cerimonia si canteranno entrambe le canzoni… come se fosse una sola!” esclamò Gulliver.
“Che idea fantastica!” disse David. “Dobbiamo assolutamente comunicare ciò ai nostri padri!”
Con questa promessa, i due si salutarono e Gulliver riaccompagnò a casa la principessa.
L’indomani, il risveglio non fu dolce per gli abitanti di Lilliput: Re Bombo era tornato per attaccare!
Gulliver tranquillizzò tutti, dicendo che sarebbe andato lui ad accogliere quei guastafeste sulla spiaggia. Il principe David, che voleva raggiungere la sua amata per essere sicuro che non corresse pericoli, si imbatté per strada nelle tre spie e li sentì dire: “Quando il gigante arriverà vicino alle navi di Re Bombo lo annienteremo con la pistola. Presto, dobbiamo trasportarla fin là!”
Il principe capì che Gulliver era in pericolo di vita, ma lui non avrebbe permesso questo!
Proprio nel momento in cui il gigante tirava sulla spiaggia la nave, come se si trattasse di una barchetta di carta, un colpo esplose nell’aria… ma non colpì Gulliver, bensì il principe.
Tutti, amici e nemici, accorsero accanto alla vittima di una guerra così stupida: i due re si guardarono negli occhi pentiti e non osavano avvicinarsi alla povera Giulia che era accorsa, piangendo in maniera straziante.
Gulliver sollevò il principe sul palmo della sua mano e si accorse che era solo ferito lievemente. Allora sollevò anche la principessa e le sussurrò in un orecchio che il suo amato era salvo e che ora lei doveva cantare i due inni insieme: “Fedeltà” e “Per sempre”.
La giovane non se lo fece ripetere due volte: il suo dolce canto commosse i sovrani, che faticavano a capire dove finiva una canzone e dove iniziava l’altra. Il principe aprì gli occhi e un grande applauso, baci e abbracci conclusero la movimentata giornata.
L’indomani, i due innamorati si sposarono e, qualche tempo dopo, i lillipuziani aiutarono Gulliver, che aveva nostalgia della sua terra, a costruire una barca per riprendere la via del mare.
E così il valente marinaio partì… ma nel suo cuore gli rimase sempre il ricordo della straordinaria Lilliput!
1- Dove si svolge la storia che hai letto?
2- Chi era Gulliver?
3- Come reagì il fedele guardiano della costa Gabby, scoprendo il corpo del gigante?
- Iniziò ad urlare. Le grida erano talmente forti che svegliarono il gigante Gulliver.
- Scambiò Gulliver per un sasso e ci si sedette sopra.
- Iniziò a tremare dalla paura ma, prima di correre via a gambe levate, illuminò il corpo e scoprì che era un gigante.
4- Cos’è Lilluput? Descrivi questo luogo.
5- Con la frase “i lillipuziani sudarono sette camicie” cosa si vuol far intendere?
6- Perché esistono due inni, “Fedeltà” e “Per sempre”?
7- Come definiresti questa storia?
- È la storia di un viaggio in un paese fantasioso e movimentato
- È la storia di un gigante magico
- È una storia fantasiosa e avventurosa
- È la storia di un amore mancato e di guerra