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La missione spaziale Cassini-Huygens

Due grandi astronomi hanno dato il nome alla missione e al veicolo spaziale che nel luglio del 2004 ha raggiunto Saturno dopo un viaggio durato sette anni e tre miliardi e mezzo di chilometri.

Due grandi astronomi hanno dato il nome alla missione e al veicolo spaziale che nel luglio del 2004 ha raggiunto Saturno dopo un viaggio durato sette anni e tre miliardi e mezzo di chilometri.

L’astronomo italiano Gian Domenico Cassini (1625-1712) ha condotto alla fine del Seicento importanti studi su Saturno e i suoi anelli; il suo nome è stato dato alla sonda Cassini, la prima entrata nell’orbita del pianeta. La sonda Huygens, diretta invece su Titanio, una delle principali lune di Saturno, prende il nome dall’olandese Christiaan Huygens (1629-1695) che nel XVII secolo ha scoperto Titano grazie al proprio telescopio.

Questo grandioso progetto è stato reso possibile dalla collaborazione di tre agenzie spaziali: la Nasa, agenzia americana che amministra l’aeronautica e lo spazio, che con un importante contributo dell’Asi, agenzia spaziale italiana, ha sviluppato la navicella Cassini, e l’Esa, agenzia spaziale europea, che con il contributo di diversi paesi ha finanziato la realizzazione della sonda Huygens.

Il veicolo è decollato il 15 ottobre del 1997 da Cape Canaveral, in Florida, sospinto da un razzo alto 56 m e del peso di mille tonnellate, ma per acquisire la velocità necessaria è stata sfruttata anche l’attrazione gravitazionale di Venere, Giove e della Terra.
A febbraio del 2000 ha attraversato la principale fascia di asteroidi, raggiungendo Giove il 30 dicembre, momento in cui ha avuto inizio la missione scientifica vera e propria. Nell’arco di diversi mesi la sonda ha effettuato misure e raccolto dati grazie ai quali si è potuto approfondire lo studio della magnetosfera (lo spazio in cui è percepibile il campo magnetico) del pianeta, osservandola da due punti diversi. Inoltre per 40 giorni sono stati effettuati esperimenti per rilevare le onde gravitazionali grazie a un sistema di comunicazione di fabbricazione italiana.

La gravitazione intorno a Giove ha permesso di sfruttarne l’attrazione per modificare la traiettoria e dirigersi verso Saturno. Dopo la trasmissione delle prime immagini si è dovuto attendere un anno per l’osservazione del sistema, che è iniziata nel dicembre del 2003. La navicella spaziale ha sorvolato prima una delle principali lune esterne del pianeta, Phoebe, a poco più di 2000 km. I dati raccolti hanno confermato che questo grande masso roccioso, del diametro di 220 km, è stato attirato da Saturno dopo la formazione del sistema solare.
A giugno del 2004 la Cassini ha attraversato gli anelli di Saturno, effettuando importanti osservazioni del pianeta, dei suoi anelli e della magnetosfera. Nel mese di dicembre la sonda Huygens si è staccata dalla navicella per osservare Titano, una delle lune più affascinanti del pianeta, inviando una capsula che si è posata sul suo suolo.

Dalla capsula sono state scattate molte fotografie, dalle quali è emerso che una fitta rete di solchi caratterizza la superficie, disseminata di piccoli massi forse costituiti da ghiaccio d’acqua e idrocarburi, secondo il parere degli scienziati. La fine delle operazioni era prevista per il 2008, ma essendo la navicella ancora funzionante si è deciso di prolungare la missione.