Scopri, impara e cresci

La plastica

Dagli anni Cinquanta la produzione della plastica è cresciuta a tal punto

Dagli anni Cinquanta la produzione della plastica è cresciuta a tal punto da costituire un settore industriale specializzato che permette la realizzazione di prodotti nuovi e il superamento dei limiti tecnologici in diversi campi. Dal 1976, la plastica è praticamente il materiale più usato al mondo.
Nessuna delle applicazioni e innovazioni che noi diamo per scontate sarebbe possibile se gli scienziati non avessero sviluppato e raffinato questo materiale, permettendoci di migliorare la qualità della nostra vita. Non c’è attività umana in cui la plastica non giochi un ruolo chiave: dal trasporto alla comunicazione, dai divertimenti alla sanità. L’umanità oggi ne consuma più di 150 milioni di tonnellate ogni anno.

Consumo per abitante                                                                                                          Produzione mondiale

                                                      

La plastica è usata dai medici perché è igienica e non tossica per il nostro corpo, dai dentisti (sotto forma di acrilico) per realizzare speciali piombature bianche.
Molti vestiti sono fatti di tessuti sintetici realizzati con fibre plastiche lavorate molto finemente e poi messe in filati per cucire o tessere. Le fibre plastiche sono usate anche per fare corde molto resistenti o il nylon delle lenze da pesca. I rivestimenti di teflon (altro tipo di plastica) delle pentole e dei ferri da stiro vengono spruzzati sotto forma di polvere secca e poi cotti in un forno caldo perché si assemblino. Molte colle sono plastiche, così come la maggior parte delle vernici è fatta di resine plastiche. La plastica costituisce molte delle confezioni dei nostri cibi e bevande, la ritroviamo in ogni punto delle nostre case, dei luoghi di lavoro, dei mezzi di trasporto. Può essere nei vestiti, negli occhiali, nei denti, nel computer, nei telefoni, nei piatti, negli utensili, nei giocattoli… e la lista potrebbe continuare.
Ciò è dovuto alle sue qualità: la plastica è versatile, leggera, flessibile, resistente all’umidità, durevole, forte e relativamente poco costosa.
Può essere chimicamente resistente, chiara o opaca, e praticamente infrangibile. Grazie alla sua facilità di manifattura, versatilità e impermeabilità all’acqua, ha rimpiazzato molti materiali tradizionali come il legno, la pietra, l’avorio e le ossa, la pelle, la carta, il metallo, il vetro e la ceramica, nella maggior parte dei loro usi. Queste qualità eccezionali e utili fanno sì che la plastica giochi un ruolo importante nelle nostre vite, ma il suo uso esteso può causare problemi ambientali e rischi per la salute, ecco perché deve essere usata in maniera saggia e con cautela.
I dubbi sulla sua sostenibilità derivano dal fatto che le plastiche sono fatte di idrocarburi derivanti dal petrolio, che è una fonte non rinnovabile. Nondimeno, il consumo di idrocarburi del petrolio per la produzione della plastica è meno del 5%, quindi equilibrato rispetto al consumo di petrolio come carburante e risorsa energetica. Inoltre la ricerca è attualmente indirizzata verso la possibilità di creare plastiche dalla biomassa e da altre risorse rinnovabili. Bisogna dire che la plastica rimpiazza diversi materiali naturali che sono scarsi, richiedono più energia per essere lavorati o causano danni all’ecosistema durante la produzione. Un uso accorto della plastica può quindi contribuire alla gestione sostenibile delle risorse terrestri.