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La preposizione

La preposizione semplice
Consideriamo adesso le frasi:

La macchina di papà è grande.
Il guinzaglio di Pippo è rosso. 

>>DI è una preposizione semplice che crea una relazione di possesso, in questo caso, tra due nomi. Sappiamo, infatti, grazie alla preposizione che l’automobile appartiene a una persona (papà) e che il guinzaglio appartiene a un animale (il cane Pippo). Non varia mai di genere e numero.
Vado a scuola tutti i giorni.

>>A è una preposizione semplice  che, in questo caso, indica il legame spaziale tra un punto di partenza e un punto di arrivo. Non varia mai di genere e numero.
Luca è andato a giocare da Sara.

>>DA è una preposizione semplice che indica, in questo caso, una relazione di luogo tra due nomi. Non varia mai di genere e numero.
Saverio abita in Lombardia .

>>IN è una preposizione semplice che indica un relazione di luogo tra due nomi. Non varia mai di genere e numero.
Giovanni è arrabbiato con Matteo.

>>CON  è una preposizione semplice che indica una relazione di compagnia, in questo caso, tra due nomi. Non varia mai di genere e numero.
Il gatto si è arrampicato su un albero molto alto.

>>SU è una preposizione semplice che indica, in questo caso, una connessione di luogo tra un nome e un altro nome. Non varia mai di genere e numero.
I denti mi battono per il freddo.

>>PER è una preposizione semplice che indica, in questo caso, un rapporto di causa tra un verbo e un nome. Non varia mai di genere e numero.
Viaggio spesso tra Roma e Napoli.
Fra due anni andrò all’Università.

>>TRA e FRA  sono due preposizioni semplici che indicano una posizione intermedia nello spazio e nel tempo, un legame tra i gruppi. Non varia mai di genere e numero.

RICORDA

Una preposizione semplice è, quindi, quella parte non variabile (che non cambia in genere e numero) del discorso e precede i nomi, gli aggettivi, i pronomi e i verbi.

Ecco le preposizioni semplici, impariamole a memoria!

DI – A – DA – IN – CON –SU – PER – TRA – FRA

>>Di
può perdere la finale per elisione davanti a parole che iniziano per vocale:
Ho comprato una collana d’oro.             
Ti ho chiesto un bicchiere d’acqua.

>>A
per ragioni legate al suono della parola quando si pronuncia, può diventare «AD» se posta vicino a parole che iniziano per vocale. Non c’è una vera e propria regola per questa trasformazione. Inizialmente si suggeriva di aggiungerla tutte le volte in cui la preposizione era posta davanti a un nome che iniziava per vocale tranne per i nomi propri. Adesso, se consideriamo che la lingua è in costante evoluzione, l’uso della «D» eufonica è diventato molto più discrezionale e dipende effettivamente dal suono della parola.
Lavoro tutti i giorni ad eccezione del sabato.       
Ad esempio, a me piace il mare.

>>DA
non ammette l’elisione tranne in alcuni casi:
D’altronde, era prevedibile.                               
D’ora in avanti ti consiglio di fare attenzione.

>>SU
quando si trova davanti ai pronomi personali, viene rafforzata dalla preposizione DI:
Non ti ho raccontato molto su di me.     
Non è stato detto nulla su di te.

Attenzione:
Sali su (avverbio) da noi.
La preposizione SU non è completamente “propria” perché può essere utilizzata anche con valore avverbiale.

>>TRA e FRA
hanno un significato simile, ma non uguale. Mentre TRA si usa per indicare uno spazio o per specificare alcuni individui inclusi in gruppo o categorie più vaste, FRA si usa, di solito, per indicare il tempo. La scelta comunque è influenzata dall’eufonia, ovvero dal suono della parola nella frase.
Chi è il più bravo tra voi?                                                
Chi è il più bravo fra voi?

Le preposizioni semplici possono assumere significati diversi in base alla connessione che stabiliscono con le parole. Consideriamo ad esempio, la preposizione DI.
La penna di Carla
In questo caso la preposizione ha il valore di specificare il proprietario della penna. Esprime dunque una specificazione.

Saverio è più simpatico di me.
In questo caso la preposizione svolge una funzione comparativa tra due nomi. Rappresenta, quindi, la connessione tra un paragone. 

DI e DA: uso corretto

Vorrei un bicchiere di vino      (È riferito al contenuto del bicchiere)
Vorrei un bicchiere da vino      (È riferito alla forma del bicchiere)

Quando bisogna scrivere il titolo di un’opera, di un film, di un libro è bene mantenere intatto l’originale.
Questo racconto è tratto da “I Miserabili” di Victor Hugo.
Quando il titolo dell’opera è preceduto dalla preposizione  DI, questa si trasforma in DE.
Hai imparato il primo canto de “La Divina Commedia”?

Attenzione:
Si può dire:

Gratis                                                                        Oggi lavoro gratis.
Vestito di verde                                                         Luigi è vestito di verde.
Una borsa di tessuto marrone                                       Ho comprato una borsa di tessuto marrone.

Non si può dire:

A Gratis                                                                       Oggi lavoro a gratis.
Una borsa in tessuto marrone                                         Ho comprato una borsa in tessuto marrone.
Vestito in verde                                                              Luigi è vestito in verde.