I gradi della proposizione subordinata
Abbiamo detto che la proposizione subordinata, per avere senso compiuto, deve reggersi a un’altra proposizione che può essere principale o, a sua volta, subordinata. Per distinguere le varie proposizioni subordinate (nel caso siano più di una) all’interno di un periodo, useremo i gradi.
Considera il seguente periodo:
Il medico mi ha prescritto una cura perché ha riscontrato un’infezione che non posso trascurare, poiché potrebbe aggravarsi.
Dallo schema potrai osservare come il periodo si componga di quattro proposizioni: una principale o reggente e tre subordinate o secondarie. Questo è un tipico caso in cui la proposizione subordinata può essere retta da una proposizione principale ma anche da un’altra proposizione, a sua volta, subordinata. Essa svolge dunque una doppia funzione: come proposizione dipendente e come proposizione reggente di un’altra proposizione subordinata. Solitamente, si utilizzano i gradi per identificarle e distinguerle. In questo modo, avremo:
– la subordinata di 1° grado quando è retta dalla principale;
– la subordinata di 2° grado quando è retta da una subordinata di 1° grado;
– la subordinata di 3° grado quando è retta da una subordinata di 2° grado, e via dicendo.
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