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La proposizione subordinata

Subordinate e ipotassi: come e perché
Abbiamo visto che cos’è una proposizione subordinata, le sue tipologie, le sue funzioni e il modo in cui avviene la subordinazione. Abbiamo detto anche che le proposizioni subordinate non sono frasi autonome ma devono necessariamente legarsi ad altre proposizioni (principali o altre subordinate) per avere un senso compiuto. Tale subordinazione è chiamata anche ipotassi (dal greco hypó = sotto e tàxis = collocazione).
L’ipotassi consiste, dunque, nel posizionare le proposizioni l’una sotto l’altra, cioè l’una in dipendenza dell’altra dando vita, così, a periodi articolati e complessi. Il suo utilizzo è molto importante perché, a differenza della paratassi (o coordinazione)  rende espliciti i rapporti logici tra le proposizioni pur configurandosi come un testo, senza dubbio, più “difficile”. L’ipotassi è abbondantemente utilizzata nella lingua scritta, soprattutto nei testi di tipo argomentativo.
Consideriamo il seguente esempio:

 «Non riesco a convincermi che Dio abbia voluto introdurre nella creazione un essere così immondo come la donna senza dotarlo di qualche virtù. E non posso non riflettere sul fatto che Egli le ha concesso molti privilegi e motivi di pregio, di cui tre almeno grandissimi. Infatti ha creato l’uomo in questo mondo vile, e dal fango, e la donna in un secondo tempo, in paradiso e da nobile materia. E non l’ha formata dai piedi o dalle interiora di Adamo, ma dalla costola. In secondo luogo, il Signore, che può tutto, avrebbe potuto incarnarsi direttamente in un uomo in qualche modo miracoloso, e scelse invece di abitare nel ventre di una donna, segno che non era poi tanto immonda. E quando apparve dopo la risurrezione, Egli apparve ad una donna. Infine, nella gloria celeste, nessun uomo sarà re in quella patria ; ne sarà invece regina una donna, che non ha mai peccato». 
                                                                 

       [Umberto Eco, Il nome della rosa, Milano, Bompiani, 1980]

Come puoi notare è un esempio di testo che argomenta un pensiero articolato, complesso, dotato di proposizioni principali che reggono proposizioni subordinate di gradi diversi. Queste ultime hanno predicati costituiti dai verbi al modo indicativo, condizionale, congiuntivo, infinito. Possiamo, dunque, sostenere che il testo è scritto in stile ipotattico.

RICORDA

La subordinazione o ipotassi consiste nel posizionare le proposizioni secondo un rapporto di dipendenza cronologia e causale, dando vita a periodi articolati e complessi. Si configura come una costruzione sintattica difficile ma efficace per rendere espliciti i rapporti logici tra le proposizioni. Proprio per questo, la subordinazione o ipotassi è ampiamente utilizzata nella lingua scritta, specie nei testi di tipo argomentativo.