La Rafflesia arnoldii, diffusa in Indonesia, è una pianta dioica dal ciclo di vita completamente parassita.
La Rafflesia arnoldii, diffusa in Indonesia, è una pianta dioica dal ciclo di vita completamente parassita: priva di foglie e di clorofilla, dipende sempre da un’altra pianta per il fabbisogno energetico. Solitamente è il passaggio accidentale di un animale, che incide la scorza del fusticino di una liana, ad aprire la strada alla penetrazione del seme.
Dopo un lungo periodo si forma il fiore, le cui dimensioni sono decisamente ragguardevoli: di colore rosso cupo, punteggiato di escrescenze bianche, misura da settanta centimetri a un metro; bello ma maleodorante, è in grado di attirare numerosi insetti impollinatori. In realtà si conosce poco di questa pianta ed è oggi considerata al limite della sopravvivenza, a causa dell’intervento dell’uomo nelle foreste indonesiane.
Origini oscure
La classificazione di una pianta viene generalmente fatta sulla base delle caratteristiche di determinati organi (foglie, radici, stami ecc.). Poiché nella rafflesia tali organi mancano, è stato finora impossibile determinarne la giusta collocazione nella linea evolutiva dei vegetali.
Di recente, tuttavia, alcuni studi condotti sul DNA di questa strana pianta hanno consentito, se non altro, di individuare alcune «parentele». Sembra infatti che il gigantesco apparato floreale della rafflesia, dall’odore così disgustoso, non sia molto lontano da certi fiori ben più profumati, come le violette e le passiflore.
IL LEOPARDO LA RAFFLESIA LO SCIMPANZÈ