La scala esatonale è una scala in cui l’ottava viene suddivisa in sei parti uguali
La scala esatonale è una scala in cui l’ottava viene suddivisa in sei parti uguali; di conseguenza i gradi si succedono a distanza di un tono intero.
La caratteristica di questa scala è quella di non avere un centro di attrazione, come avviene invece per le scale del sistema tonale, in cui la tonica rappresenta un preciso o obbligato punto di riferimento per tutti i rapporti e le funzioni tonali.
Nei brani musicali composti sulla scala esatonale si può notare anche un ritmo particolare, determinato dalla mancanza di quelle tensioni armoniche proprie della concatenazione accordale del sistema tonale. Dopo Debussy, l’uso dell’esatonale è stato pressoché abbandonato.
Per quanto riguarda invece il sistema dodecafonico, esso si basa sull’uso di una serie di 12 suoni estrapolati dai dodici semitoni della scala.
La tecnica compositiva è chiamata seriale proprio perché si costituisce su una serie.
I 12 suoni che compongono la serie sono posti in una successione che non ha nulla a che vedere con i rapporti tonali (tonica, dominante, sospensione, conclusione ecc.), quindi ogni suono ha pari importanza e la loro successione è determinata volta per volta dal compositore.
Trovata la serie, il compositore utilizza alcuni procedimenti basilari per la costruzione del brano, come l’inversione o la retrogradazione, che consiste essenzialmente nel cambiamento del punto di avvio della serie stessa, la cui successione rimane invariata.
Come puoi vedere, nel moto retrogrado la serie viene eseguita partendo dall’ultima nota e procedendo verso la prima.
Questo metodo compositivo si è diffuso intorno al 1950 e influenza notevolmente la musica contemporanea.