La storia dell’ebraismo comincia con il suo primo patriarca, Abramo, che nacque circa 2000 anni prima di Cristo…
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La storia dell’ebraismo comincia con il suo primo patriarca, Abramo, che nacque circa 2000 anni prima di Cristo, cioè quasi 4000 anni fa.
Racconta la Bibbia che…
Chi era Abramo?
Egli fu il fondatore del patto con Dio, a cui giurò fedeltà assoluta. Dio, in cambio, gli annunciò che da lui sarebbe nato un popolo molto numeroso, che sarebbe stato il prediletto dal Signore. Gli promise, inoltre, che questo popolo avrebbe raggiunto una nuova terra: la Terra Promessa.
Sapete dove si trova questo luogo tanto sognato, che gli ebrei cercarono per secoli e secoli? Guardiamolo insieme nella cartina qui sotto! E ricordiamoci: esso corrisponde alla regione storica della Palestina, dove oggi sorgono, come vedremo tra poco, uno stato arabo e lo Stato di Israele.
Ma torniamo alla nostra storia!
Alle parole del Signore, Abramo si stupì, poiché era molto anziano e credeva che non avrebbe mai potuto avere figli per dare inizio a una discendenza numerosa. Ma presto lui e sua moglie Sara riuscirono finalmente ad avere il bambino che avevano a lungo desiderato: Isacco.
Allora Dio, per provare se la fedeltà di Abramo nei suoi confronti fosse veramente salda, gli chiese una prova: gli ordinò di uccidere Isacco e di offrirglielo in sacrificio.
Abramo, con immenso dolore, si preparò a rispettare la volontà del suo Signore. Ma quando fu sul punto di farlo, un angelo fermò la sua mano.
Isacco poté così continuare a vivere ed ebbe un figlio, Giacobbe, detto anche Israele, da cui derivarono le dodici tribù che andarono a formare i primi rami di quella discendenza che Dio aveva annunciato ad Abramo.
Costoro si diressero in Egitto, ma furono fatti schiavi dal faraone che regnava in quel luogo. La schiavitù in Egitto durò centinaia di anni, finché il popolo di Israele, stanco di vivere in questa condizione, cominciò a invocare l’aiuto del Signore.
Questi, allora, affidò la sua liberazione a Mosè, un ebreo che era stato allevato alla corte del faraone, e scatenò contro gli egiziani dieci violente piaghe: improvvisamente l’acqua si trasformò in sangue; ci furono invasioni di rane, zanzare, mosche velenose e locuste; le mucche e i capi di bestiame cominciarono a morire; poi fu la volta della grandine.
Dopo l’ultima terribile sciagura, quando cioè tutti i figli primogeniti degli egiziani furono morti, il faraone si convinse a lasciar andare gli ebrei, che si misero in viaggio verso la Palestina, guidati da Mosè.
Ma presto il sovrano si pentì della scelta fatta e si lanciò al loro inseguimento. Allora Dio, per consentire la fuga al suo popolo, fece qualcosa di prodigioso: separò le acque del Mar Rosso e, non appena tutti gli ebrei furono passati, le richiuse dietro di loro, travolgendo gli egiziani inseguitori.
La fuga dall’Egitto è ricordata come esodo ed è raccontata in uno dei libri della Bibbia, che come scopriremo ha proprio questo nome.
Gli ebrei vagarono nel deserto per 40 lunghi anni, durante i quali Mosè ricevette sul monte Sinai le Tavole della legge, contenenti i Dieci comandamenti, che sono alla base della religione ebraica.
Finalmente raggiunsero la Terra Promessa, anche se Mosè non poté vederla: su un’altura da cui si vedevano le terre della Palestina, egli affidò l’intero popolo a Giosuè e morì.
Dopo alcuni anni le tribù si unificarono e il re Davide scelse la città di Gerusalemme come capitale del Regno di Israele. Qui Salomone, figlio di Davide, fece costruire un tempio, che divenne il luogo sacro degli ebrei.
Ma nel VI secolo a.C. questo fu distrutto dal sovrano dei babilonesi Nabucodonosor, che occupò Gerusalemme e cominciò a deportare i suoi abitanti. La cattività babilonese durò circa 70 anni e diede origine alla dispersione degli ebrei nel mondo, che viene detta diaspora.
Quando finalmente gli ebrei riuscirono a liberarsi dal sovrano di Babilonia, ricostruirono il Tempio.
CHI SONO GLI EBREI? LA STORIA GLI EBREI DOPO LA DIASPORA