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La storia della lingua italiana

Sicuramente, a scuola, in palestra o nella tua stessa classe, conoscerai ragazzi di madrelingua non italiana…

Sicuramente, a scuola, in palestra o nella tua stessa classe, conoscerai ragazzi di {tip LINGUA MADRE. Si definisce così, nella linguistica comparativo-ricostruttiva, la lingua (attestata o ricostruita) di cui una o più lingue storiche rappresentano l’evoluzione. Il latino è la l. m. attestata delle lingue neolatine o romanze (= lingue figlie, fra cui l’italiano); l’indeuropeo è la l. m. ricostruita di una vasta famiglia linguistica dell’Europa e dell’Asia.}madrelingua{/tip}  non italiana.                                                                                                         Di quale lingua si tratta? 
Riesci a capire qualche parola nella loro lingua?

Se sì, si tratterà di certo di una delle lingue neolatine. Esse derivano come l’italiano dal latino ed hanno suoni e parole molto simili tra di loro. Osserva nella seguente tabella le somiglianze che la parola notte possiede in altre lingue:

Latino

Italiano

Francese

Spagnolo

Portoghese

Rumeno

 

Nocte

 

Notte

 

Nuit

 

Noche

 

Noite

 

Noapte

Il lessico italiano è costituito da tre caratteristiche:

  • Le parole che derivano da latino;
  • Le parole prestate da altre lingue;
  • Dialetti e parlate regionali.

Quindi anche il lessico italiano, come quello delle altre lingue, si è formato nel tempo e nello spazio e soprattutto è in continua e costante evoluzione. Analizziamo quindi l’evoluzione della lingua italiana prima nel tempo e poi nello spazio.

L’evoluzione dell’italiano nel tempo
La lingua latina raggiunse il periodo della sua massima espansione e diffusione nel II sec. a.C., ovvero all’epoca dell’Impero romano. Diffuso cos’, dalle truppe delle varie regioni, il latino occupò l’Europa, l’Asia Minore, l’Africa settentrionale e le coste del Mediterraneo.
Il latino parlato dai legionari romani era un latino volgare che però si mescolò alle parlate locali dei popoli conquistati per una questione di intesa e maggiore comprensione tra di loro. Nel V secolo d.C. l’Impero romano cadde e la frantumazione del territorio provocò una diffusione del latino parlato, ovvero volgare, sempre maggiore. Ciò portò poi alla prevaricazione delle varianti locali sulla lingua latina, la quale rimase la lingua degli studiosi e dei letterati.
Quali erano queste varianti locali? Si tratta delle lingue romanze, di derivazione romana, o neolatine, cioè “nuove latine”.

Il gruppo linguistico delle lingue neolatine comprende esattamente il portoghese, lo spagnolo, il catalano, il francese, il franco-provenzale, il provenzale, il ladino, il rumeno, il serbo e l’italiano. Nel caso del latino in Italia, intorno all’anno 1000 d.C., per comunicare si usavano esclusivamente le lingue locali che poi portarono alla nascita del volgare. Cos’è davvero una lingua volgare? Si tratta di una lingua, o di un dialetto, che è un’evoluzione del latino che è stato a contatto sia con le lingue locali che con gli influssi stranieri.
Ma quale fu la lingua volgare che prevalse maggiormente in Italia?
Si tratta del volgare toscano parlato a Firenze, città che tra il 1200 e il 1300 d.C. fu tra i più importanti centri di commercio e di cultura. A far accrescere la diffusione del volgare toscano anche tra i letterati e gli uomini colti, fu la formazione di una letteratura in questo volgare da parte di autori come Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio e san Francesco.

Bisognerà aspettare il 1860 con la formazione dello Stato italiano e la diffusione dell’istruzione e dei mass media, per avere un’ espansione della lingua italiana (non più volgare toscano) in tutto il territorio nazionale.

L’evoluzione dell’italiano nel tempo ha portato anche all’acquisizione di prestiti da altre lingue. Cosa vuol dire? In realtà, senza ormai neanche farci caso, usiamo quotidianamente parole originarie da altre lingue. Questa evoluzione e arricchimento del lessico italiano è dovuta anche dalle dominazioni e dalle influenze sia culturali che commerciali che l’Italia ha avuto. Facciamo degli esempi:

  • Super: l’origine di questa parola è latina.
  • Chance: viene dal francese.
  • Albicocca e Cotone: parole prese in prestito e integrate all’italiano grazie al commercio con i popoli arabi.