La tavola periodica degli elementi

L’ideazione della tavola periodica degli elementi risale alla seconda metà dell’Ottocento…

L’ideazione della tavola periodica degli elementi risale alla seconda metà dell’Ottocento ed è dovuta all’opera, contemporanea e indipendente, di due scienziati: il russo Dimitrij Mendeleev e il tedesco Julius Lothar Meyer.

       

L’idea di fondo consiste nel classificare ogni elemento chimico in base al suo numero atomico, vale a dire il numero di protoni (e quindi anche di elettroni) presenti nell’atomo. Ciò fatto si dispongono orizzontalmente i vari elementi in ordine crescente di numero atomico: dall’idrogeno (numero atomico 1) al radon (numero atomico 86). In senso verticale, invece, vengono «incasellati» gli elementi che hanno caratteristiche chimiche comuni, cioè lo stesso numero di elettroni nel livello più esterno dell’atomo. Gli atomi, infatti, interagiscono tra di loro mediante gli elettroni che si trovano negli strati più esterni; di conseguenza, atomi aventi proprietà chimiche comuni interagiscono con altri atomi formando molecole simili. Per fare un esempio, litio, sodio e potassio hanno numero atomico differente ma condividono una proprietà: quella di avere un solo elettrone nello strato più esterno dell’atomo.

Disponendo gli elementi in base al loro numero atomico (senso orizzontale) e alle loro caratteristiche comuni (senso verticale) si ottiene una tabella formata da 7 righe orizzontali (dette periodi) e 18 colonne orizzontali (detti gruppi).