Continuiamo a studiare insieme le proposizioni subordinate complementari indirette…
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Proposizione condizionale
All’interno di un periodo, la proposizione si dice subordinata condizionale (o ipotetica) quando indica o specifica la condizione necessaria o l’ipotesi da cui dipende la possibilità che avvenga o meno quanto nella proposizione reggente.
Considera il seguente periodo:
Non avresti commesso l’errore se fossi stata più attenta.
proposizione principale proposizione subordinata
causale
Come puoi capire dal contesto, è la mancata attenzione la causa dell’errore. Se il soggetto in questione fosse stato più accorto non avrebbe sbagliato. Dunque, “se fossi stata più attenta”, intende indicare la condizione necessaria da cui dipende l’attuazione o meno dell’azione. Si tratta, perciò, di una proposizione subordinata condizionale.
L’unica caratteristica della proposizione causale riguarda la forma che può essere:
>> esplicita quando è introdotta dalle congiunzioni e locuzioni se, purché, qualora, a condizione che, a patto che, nell’eventualità che, nell’ipotesi che, … e possiede il verbo al modo indicativo o al modo congiuntivo:
Se ti fidi me non dovresti aver paura. Verbo al modo indicativo
Potete andare al cinema purché torniate presto. Verbo al modo congiuntivo
>> implicita quando presenta il verbo coniugato:
– al gerundio presente: “Andando (= se andassi) al mare, potrei rilassarmi”; “Restando (= se restassi) solo ti annoieresti;
– al participio passato, da solo o retto dalla preposizione se: “Scritto (= se fosse scritto) meglio, questo tema sarebbe perfetto; Se organizzata (= se fosse), la festa sarebbe un successo;
– all’infinito, preceduto dalla preposizione: “A dargli retta (= se gli avessi dato retta), non mi sarei trovato in questo pasticcio”.
Attenzione:
Ricorda sempre che una proposizione condizionale , benché la parola tragga in inganno, non può mai essere costruita con il verbo coniugato al modo condizionale:
Si dice:
Se avessi saputo, ti avrei chiamato.
ma non:
Se avrei saputo , ti avrei chiamato.
Inoltre, nonostante nelle proposizioni condizionali sia molto diffuso l’uso dell’indicativo imperfetto, è buona regola evitarlo, soprattutto nello scritto e nei contesti comunicativi che richiedono un corretto utilizzo della nostra lingua.
Quindi è appropriato dire:
Se mi avessi invitato, sarei venuto.
Piuttosto che:
Se mi invitati, venivo.
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