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Le proposizioni subordinate sostantivate

Andiamo a studiare le proposizioni subordinate sostantivate

Andiamo a studiare le proposizioni subordinate sostantivate 

Proposizione soggettiva
All’interno di un periodo, la proposizione subordinata si dice soggettiva quando svolge la funzione di soggetto della proposizione reggente. 
Considera il seguente periodo:

È importante che tu sia presente.

Analizzando la frase, distingueremo anzitutto la reggente, in questo caso “è importante”, dalla subordinata “che tu sia presente”. Come puoi notare questa subordinata, nel suo insieme,  fa da soggetto alla proposizione reggente. È come infatti se dicessimo “È importante la tua presenza”. In analisi logica, come ben sai, “la tua presenza” assume la funzione di soggetto.

Quindi :

È importante                  che tu sia presente
reggente                        proposizione subordinata
                                   soggettiva

 

È importante                  la tua presenza
predicato                             soggetto

Quali sono le caratteristiche della proposizione subordinata soggettiva? Vediamole insieme:

>> è sempre introdotta da forme impersonali:

      –   verbi: sembra, capita, succede, avviene, bisogna, risulta, pare, importa, giova, conviene, … :

            Pare che Giacomo sia partito.
            Capita spesso che arrivi tardi.

 

       –  verbi costruiti con il si passivante (o impersonale): si narra, si tramanda, si dice, si afferma, si pensa, si crede, si spera, … : 

            Si spera che Marta guarisca.
            Si teme che la gita venga annullata.

 

       –  locuzioni impersonali: è chiaro, è importante, è noto, è necessario, è ora, è dovere, pare, opportuno, è bello, è giusto, … :

            È giusto che il responsabile paghi.
            È opportuno che tu vada a scuola.

>>  Può essere:

      –  esplicita quando è introdotta dalla congiunzione che  seguita dal verbo al modo indicativo,

         congiuntivo o condizionale:

          È evidente che hai ragione.   Che + indicativo
          Si dice che Mauro sia partito.   Che + congiuntivo
          Si pensava che la scuola sarebbe rimasta chiusa.   Che + condizionale

      –  implicita quando è costruita con il verbo al modo infinito preceduto o meno dalla 

          preposizione di:

          Si sperava di arrivare presto.
          È necessario avvisare la mamma.

Attenzione:
Non confondere mai una proposizione subordinata soggettiva con una oggettiva (che, come vedremo in seguito, svolge la funzione del complemento oggetto). Ad esempio:

 È importante che tu studi.

La reggente “è importante” potrebbe indurti a porti la domanda “che cosa? Che cosa è importante?” e confondere la subordinata soggettiva con quella oggettiva (cioè con la funzione di complemento oggetto). Ricorda, tuttavia,  che quando la proposizione principale non ha il soggetto in quanto costruita con un verbo impersonale, la subordinata non potrà mai essere oggettiva ma sempre soggettiva.
Inoltre quando che introduce una subordinata soggettiva è sempre una congiunzione e mai una proposizione relativa.

RICORDA

La proposizione subordinata soggettiva svolge la funzione di soggetto della proposizione principale o reggente.