Il termine deriva dal latino literatura, che in senso proprio significava «capacità di leggere e scrivere lettere»
Il termine deriva dal latino literatura, che in senso proprio significava «capacità di leggere e scrivere lettere» e più tardi assunse, per estensione, il significato di «cultura» in generale.
Oggi con la parola «letteratura» si indica la somma delle opere letterarie di un paese e, in un senso più tecnico e ristretto, il complesso dei contributi critici relativi a questo o a quel problema, a questo o a quell’argomento anche non strettamente letterario; infine, il termine viene spesso usato nel senso di «storia letteraria», come insieme delle esperienze letterarie di un popolo.
Dal Settecento la storia della letteratura fu intesa come componente fondamentale di una storia universale della civiltà, ma con la stagione romantica e sotto l’impulso del positivismo si restrinse al concetto di storia dello spirito nazionale, con prevalenza di interessi nazionalistici e linguistici (v. linguistica). Per influenza della speculazione filosofico-estetica predominante nell’Ottocento, la storia della letteratura fu intesa come storia dei generi letterari, articolata in un ordine cronologico scandito in base ai secoli. Nel Novecento si diffuse una periodizzazione legata ai grandi movimenti culturali (barocco, illuminismo, romanticismo, decadentismo ecc.).
Il termine «letteratura» ha avuto inoltre innumerevoli attribuzioni, sotto i profili più diversi. Prendendo in considerazione il contenuto, per esempio, si sono così accettati nell’uso corrente le espressioni «letteratura infantile», «letteratura di guerra», «letteratura di viaggi» ecc.; considerando invece lo stile (v. stile, letteratura) si è parlato di «letteratura primitiva», «letteratura romantica» ecc.