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Lezione 10

In cucina

 

In cucina

Gianni, Anja e Tania preparano la cena

Gianni: Allora Tania, mentre Anja lessa le patate, io ti detto la ricetta della torta salata. «Torta di patate ripiena», scrivi… È una specialità napoletana.

Anja: Le patate sono pronte. Scommetto che devo pelarle io, vero?

Tania: Ti aiuto…

Gianni: No, no, no. Pela benissimo da sola. Tu mettiti qui seduta e scrivi quello che ti dico. Allora…

Anja: Perché tutti i lavori più noiosi devo farli io?

Gianni: Perché sei bravissima a farli. Io invece sono il maestro (ridendo).

Tania: Anche io me la cavo tra pentole e fornelli. Specialità albanesi, naturalmente.

Gianni: Ah benissimo, allora vuol dire che dopo ci scambieremo le ricette. Intanto scrivi: un chilo di patate, tre uova, un etto di burro…anche un etto e mezzo; provola affumicata, che dà sapore, prosciutto cotto…

Anja: Ecco le patate pelate, ancora caldissime.

Gianni: Presto, presto, metti la zuppiera qui. Passami lo schiacciapatate. Ecco, molto bene. Per favore, comincia a tagliare un pezzo di burro.

Tania: Sono emozionata. Una creazione del maestro…

Anja: Che ne dite, vi porto un aperitivo?

Gianni: (intento ad impastare le patate) Si, si…Vedi Tania, adesso schiacciamo le patate, va bene? anche con le mani…  poi schiacciamo le patate, ci mettiamo il burro, me lo passi? ecco, poi…, ecco così, bene grazie, poi mi passi le uova e poi versiamo tutto dentro così… Adesso girare! «Braccio forte», segnalo!

Anja: Ecco gli aperitivi. Alla salute!

Gianni: Cincin!

Tania: Alla salute! Che buono, è frizzante!

Bevono

Anja: Io taglio la provola.

Tania: Quanta ce ne vuole?

Gianni: (ancora sull’impasto) Due, tre etti… Tania, scrivi che dopo metteremo prezzemolo tritato, un bel mazzetto e il prosciutto cotto tagliato. Adesso però mettiamo il pepe e il sale…

Anja: Io qui ho finito.

Tania: Adesso cosa facciamo, mettiamo tutto nell’impasto e mescoliamo con forza?

Gianni: Bravissima! E poi dopo il tutto andrà nel forno per circa  un’ora…

Anja: Guarda che Tania è una cuoca eccezionale!

Gianni: Ah si? Allora la prossima volta prepari il gulash…

Tania: Ma il gulash è ungherese…

Gianni: Lo so, ma è uno dei miei piatti preferiti!

 

L’imperativo informale positivo

L’imperativo ha solo il tempo presente e serve per esprimere un ordine, un’esortazione o una preghiera. Attenzione: nell’italiano scritto dopo la forma verbale dell’imperativo si deve mettere sempre il segno «!».

esempio:

Fermati!

Ascoltami!

Ecco le forme di imperativo informale nelle tre coniugazioni (-are, -ere, -ire). Ricordati che nell’imperativo non esiste la prima persona singolare.

 

tu

noi

voi

girare

gira!

giriamo!

girate!

leggere

leggi!

leggiamo!

leggete!

partire

parti!

partiamo!

partite!

 

Ed ecco le forme di imperativo informale di due verbi irregolari: essere e avere.

 

tu

noi

voi

essere

sii!

siamo!

siate!

avere

abbi!

abbiamo!

abbiate!

 

Riscrivi le frasi utilizzando la seconda persona singolare dell’imperativo

esempi:

Tornare presto a casa.

Torna presto a casa!

 

  1. Rimettere in ordine la camera.

…………………………………..

 

  1. Mettere il sale nell’acqua.

……………………………..

 

  1. Finire di fare i compiti.

…………….……………

 

  1. Guidare piano.

…………………

 

L’imperativo informale negativo

L’imperativo negativo si usa per proibire o evitare che qualcuno faccia qualcosa. Attenzione: nell’imperativo negativo non si usa la seconda persona, bensì la forma verbale all’infinito.

esempi:

Non parlare!

Ecco le forme di imperativo negativo nelle tre coniugazioni (-are, -ere, -ire).

 

tu

noi

voi

girare

non girare!

non giriamo!

non girate!

leggere

non leggere!

non leggiamo!

non leggete!

partire

non partire!

non partiamo!

non partite!

 

Anche i verbi essere e avere formano l’imperativo alla seconda persona singolare utilizzando l’infinito.

 

tu

noi

voi

essere

non essere!

non siamo!

non siate!

avere

non avere!

non abbiamo!

non abbiate!

 

 

Riscrivi le frasi utilizzando la seconda persona plurale dell’imperativo

esempio:

Non fare rumore.

Non fate rumore!

 

  1. Parlare.

………….

 

  1. Non copiare i compiti.

…………………………

 

  1. Non perdere tempo.

………………………

 

  1. Apparecchiare la tavola.

……………………………

 

mentre, durante, prima di

Se vuoi mettere in relazione due azioni che si svolgono contemporaneamente puoi usare le forme mentre e durante e mettere le forme verbali all’indicativo presente.

esempi:

Mentre prepari il sugo, metti a cuocere la pasta.

Durante il viaggio in treno, puoi leggere.

Se invece vuoi indicare che un’azione va fatta prima dell’altra, puoi usare la forma prima di seguita dall’infinito.

esempio:

Prima di preparare il sugo, metti a cuocere la pasta.

 

Il superlativo assoluto

Il superlativo assoluto si forma aggiungendo il suffisso –issimo all’aggettivo e serve per esprimere il massimo grado della qualità posseduta da qualcuno, da qualcosa o da un concetto.

esempio:

bello                                                   bellissimo

Alcuni aggettivi, però, oltre alla forma regolare ammettono anche quella irregolare. Ecco alcuni esempi:

 

forma regolare

forma irregolare

buono

buonissimo

ottimo

cattivo

cattivissimo

pessimo

grande

grandissimo

massimo

piccolo

piccolissimo

minimo

 

Scegli per ogni frase l’aggettivo più adatto per sostituire il superlativo assoluto

  1. Mio figlio ha ricevuto la pagella. I voti sono buonissimi.
  2. eccellenti
  3. eterni
  4. squisiti
  5. liberi
  1. Hai un bellissimo aspetto.
  2. enorme
  3. lungo
  4. magnifico
  5. lungo
  1. Questo balcone è grandissimo.
  2. splendida
  3. squisita
  4. luminosa
  5. enorme
  1. Questa torta è buonissima.
  2. eterna
  3. squisita
  4. immensa
  5. candida
  1. Questa lezione mi è sembrata lunghissima.
  2. eccellente
  3. ottima
  4. splendida
  5. eterna

 

I pronomi diretti

I pronomi diretti lo e li si usano quando dobbiamo parlare di qualcuno o qualcosa di genere maschile (lo per il singolare e li per il plurale).

esempi:

Tu mangi il pesce? Sì, lo mangio.

E gli spaghetti? Sì, li mangio.

 

La e le, invece, si usano quando dobbiamo parlare di qualcuno o qualcosa di genere femminile (la per il singolare e le per il plurale).

esempi:

Tu mangi la carne? Sì, la mangio.

E le mele? Sì, le mangio.

 

Nelle frasi con l’imperativo informale positivo, i pronomi diretti lo, li, la e le si legano alla forma verbale all’imperativo in posizione finale.

esempi:

Prendilo!

Guardalo!

Cercala!

Mettile!

 

Nelle frasi con l’imperativo informale negativo, i pronomi diretti lo, li, la e le si possono usare in due modi: mettendoli dopo il non e prima della forma verbale all’infinito (esempio: Non lo prendere!), oppure si possono legare alla forma verbale all’infinito in posizione finale. Attenzione: quando si lega il pronome diretto alla forma verbale all’infinito in posizione finale, il verbo perde l’ultima lettera.

esempio:

Non prenderlo!

 

Completa le frasi seguendo l’esempio

 

esempio:

Guarda la strada, …..!

Guarda la strada, guardala!

  1. Prendi le chiavi, …..!
  2. Non guardare la televisione, …..!
  3. Chiudi la porta, …..!
  4. Metti il sale nel sugo, …..!
  5. Non dire parolacce, …..!
  6. Innaffia le piante, …..!
  7. Lava i panni, …..!
  8. Guarda questa foto, …..!
  9. Fai i compiti, …..!

 

eccolo, eccola, eccoli, eccole

L’avverbio ecco si usa per annunciare, mostrare, indicare o presentare un evento, qualcuno o qualcosa.

esempio:

Ecco il treno.

Ecco si può collegare con i pronomi diretti lo, la, li e le.

esempi:

Quando arriva Giuseppe?                              Eccolo.

È pronta la pasta?                                          Eccola.

Quando arrivano i tuoi genitori?                   Eccoli.

Quando arrivano le ragazze?                         Eccole.