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Lezione 12

Arredare casa

 

Arredare casa

Gianni passa a casa di Izumi e Akiko, dove il giorno dopo inizieranno lavori di ristrutturazione

Izumi: Gianni! Che bella sorpresa…

Gianni: Passavo da queste parti e ho pensato di venire a bere uno dei vostri ottimi tè… Disturbo?

Akiko: No, no! Facciamo spazio perché domani iniziamo i lavori per l’appartamento.

Izumi: Sto prendendo le misure perché cambieremo anche diversi mobili…

Gianni: Ma la vostra casa è già bella, luminosa… Che lavori farete?

Akiko: Se hai cinque minuti, ti racconto cosa abbiamo in mente…

Izumi: Allora, cominciamo dallo studio di Akiko. Vieni, vieni! Così vediamo dove mettere la scrivania nuova…

Gianni: Eccomi…

Akiko: Adesso ti preparo il tè… Sai Izumi, ho pensato di buttare giù questo muro.

Izumi: Ma come? Abbiamo deciso di non toccare i muri… bisogna solo cambiare la disposizione e l’arredamento… Gianni, questo divano non ti sembra troppo grande?

Akiko: No, il divano è perfetto!

Izumi: Ma ora ci sono dei modelli nuovi, più…

Gianni: …più funzionali e comodi! Potete anche spostare divano sull’altro lato della stanza…

Akiko: Questa è una bella idea, mi piace!

Izumi: Perfetto… io poi volevo cambiare anche il tavolo e le sedie…

Akiko: Ti preparo il tè. Io pensavo a dei mobili antichi…

Izumi: No! non voglio mobili vecchi…

Akiko: Ho detto antichi!

Gianni: Siete sicuri di cominciare i lavori domani? Mi sembra di capire che lei ama i mobili antichi mentre tu preferisci le linee moderne…

Izumi: Ah sì io adoro le linee semplici ma comode…

Akiko: Adesso ti preparo il tè… Ho pensato anche di mettere una striscia in contrasto con la carta da parati, che ne pensate?

Izumi: La carta da parati? Mai! Sulle pareti ci vuole la tinta! Colori forti, decisi…

Akiko: No, no, voglio la carta da parati… a fiori! E delle tende…

Izumi: Io detesto le tende, mi opprimono!

Akiko: Ah, poi nel bagno ho deciso di mettere delle piastrelle colorate e una vasca nuova…

Izumi: Io adoro la doccia, è più rapida… E poi il bagno deve essere tutto bianco e nero… essenziale ma elegante!

Gianni: (guardando l’orologio) Devo andare, si è fatto tardi…

Akiko: Ma come, non volevi un tè?

 

I pronomi indiretti

I pronomi indiretti servono a sostituire un nome che ha la funzione di indicare in modo preciso a quale persona, a quale animale o a quale cosa va a finire l’azione compiuta.

Esempi:

A Giovanni piace il mare.                                                     A lui piace il mare.

Io regalo un mazzo di fiori a Romina.                                  Io le regalo un mazzo di fiori.

 

Esistono due tipi di pronomi indiretti. I pronomi indiretti deboli e quelli forti.

I pronomi indiretti deboli si usano più di frequente e sono i seguenti: mi, ti, gli, le, ci, vi e gli.

I pronomi indiretti forti si usano quando si vuole sottolineare maggiormente a chi è rivolta l’azione e sono i seguenti: me, te, lui, lei, noi, voi, loro.

 

pronomi indiretti deboli

pronomi indiretti forti

1a persona singolare

Mi piace nuotare

A me piace nuotare

2a persona singolare

Ti piace ballare

A te piace ballare

3a persona sing. maschile

Gli piace il mare

A lui piace il mare

3a persona sing. femminile

Le piace scherzare

A lei piace scherzare

1a persona plurale

Ci piace dormire

A noi piace dormire

2a persona plurale

Vi piace giocare

A voi piace giocare

3a persona plurale

Gli piace il cinema

A loro piace il cinema

 

I pronomi indiretti deboli si possono usare anche legati ad alcuni verbi in posizione finale.

Esempio:

Parlami.

 

Gli avverbi di luogo

Gli avverbi di luogo possono essere usati per specificare:

  1. a) il luogo di un’azione;
  2. b) la collocazione di una persona o di un oggetto nello spazio;
  3. c) la distanza di una persona o di un oggetto rispetto a chi parla o a chi ascolta.

Ecco una lista dei principali avverbi di luogo:

fuori

Esci fuori da questa casa!

dentro

Ho messo i libri dentro la borsa.

sopra

Il cielo sopra Berlino.

sotto

La valigia è sotto il letto.

vicino

Abito vicino a te.

lontano

Vive molto lontano da Roma.

sinistra

Prendi la strada a sinistra.

destra

Svolta a destra.

via

Luigi è andato via.

in giro

Ho visto molta gente in giro.

 

Altri importanti avverbi di luogo sono:

qui e i suoi composti (qui sopra e qui sotto ecc.) si usano preferibilmente per indicare un luogo ben definito, vicino a chi parla e a chi ascolta.

Esempio:

  1. A) Ho un dolore al braccio.
  2. B) Dove di preciso?
  3. A) Qui.

 

qua e i suoi composti (qua sopra e qua sopra ecc.) si usano preferibilmente per indicare un’area vicina a chi parla e a chi ascolta ma senza una determinazione precisa.

Esempio:

  1. A) Non ti vedo. Dove sei?
  2. B) Qua, vicino alla farmacia.

 

e i suoi composti (lì giù, lì su ecc.) si usano per indicare un luogo lontano da chi parla e da chi ascolta. Si usano preferibilmente per indicare un luogo ben definito.

Esempio:

Non trovo più le chiavi che ho lasciato lì sopra.

 

e i suoi composti (laggiù, lassù ecc.) si usano per indicare un luogo lontano da chi parla e da chi ascolta e si usano preferibilmente per indicare un’area o un punto non precisati.

Esempio:

  1. A) Conosci quella città? Io abito là.

 

Completa le frasi scrivendo l’avverbio di luogo giusto

  1. ….. vicino c’è casa mia.

 

  1. ….. in fondo ci dovrebbe eseere una frutteria.

 

  1. Sono ….. da mezz’ora e ancora non si vede nessuno.

 

  1. Sono salito ….. e ho avuto le vertigini.

 

L’aggettivo qualificativo

L’aggettivo qualificativo esprime una qualità particolare (l’aspetto, il colore, la forma, la grandezza ecc.) del nome a cui si riferisce. Si colloca preferibilmente subito dopo il nome.

Esempio:

Conosci quella ragazza con i capelli biondi?

È opportuno, tuttavia, collocare l’aggettivo prima del nome in due casi:

  1. a) quando si vuole sottolineare l’importanza della qualità indicata (esempio: Le bianche scogliere di Dover);
  2. b) quando la posizione dell’aggettivo serve a determinare il suo significato (esempi: Ho conosciuto diverse persone; Ho conosciuto persone diverse da te).

 

Il passato prossimo

Il passato prossimo si può usare anche per indicare un’azione del passato che continua nel presente (esempio: Ho fatto la spesa) e si forma con il presente del verbo ausiliare essere o avere e il participio passato della forma verbale.

Passato prossimo delle tre coniugazioni costruito con l’ausiliare avere

io

ho

amato – ricevuto – capito

tu

hai

amato – ricevuto – capito

lui, lei

ha

amato – ricevuto – capito

noi

abbiamo

amato – ricevuto – capito

voi

avete

amato – ricevuto – capito

loro

hanno

amato – ricevuto – capito

 

Passato prossimo delle tre coniugazioni costruito con l’ausiliare essere

io

sono

andato/a – seduto/a – partito/a

tu

sei

andato/a – seduto/a – partito/a

lui, lei

è

andato/a – seduto/a – partito/a

noi

siamo

andati/e – seduti/e – partiti/e

voi

siete

andati/e – seduti/e – partiti/e

loro

sono

andati/e – seduti/e – partiti/e

 

L’ausiliare essere si usa:

  1. a) con i verbi arrivare, tornare, partire (esempio: sono arrivato due ore fa);
  2. b) con i verbi essere, stare e rimanere (esempio: sono rimasto ad aspettarti tutto il tempo);
  3. c) con i verbi nascere, vivere, morire e diventare (esempio: Maria è diventata mamma);
  4. d) con i verbi piacere, sembrare e succedere (esempio: ieri mi è successo di tutto);
  5. e) con i verbi alzarsi, chiamarsi ecc. (esempio: mi sono alzato all’alba).

Con tutti gli altri verbi, invece, si usa l’ausiliare avere.

 

Completa le frasi coniugando il verbo tra parentesi al passato prossimo

esempio:

(scendere) Rossella ….. dal letto.

Rossella è scesa dal letto.

  1. (fare) Rossella ….. la spesa.
  2. (andare) Rossella ….. al cinema.
  3. (visitare) Rossella ….. una mostra d’arte.
  4. (tornare) Rossella ….. a casa.
  5. (mettere) Rossella ….. a letto i bambini.

 

Concordanza del participio passato con il soggetto

Se è costruito con l’ausiliare essere, il participio passato si accorda con il soggetto sia per quanto riguarda il genere (maschile/femminile) sia per il numero (singolare/plurale).

Esempi:

Mario è andato al mare.

Rossella e andata al mare.

Mario e Luigi sono andati al mare.

Rossella e Francesca sono andate al mare.

 

Attenzione: se i soggetti della frase sono sia maschili che femminili, la concordanza di genere è al maschile.

Esempio:

Mario e Rossella sono andati al mare.

 

Attenzione: in alcuni casi, come ad esempio con il verbo piacere, il participio passato non si accorda con il soggetto ma con l’oggetto della frase.

Esempi:

A Rossella è piaciuto il film.

A Mario è piaciuta la casa.

 

Scrivi le possibili risposte usando il passato prossimo

Esempio:

 Perché non sei venuta alla festa?

Perché sono uscita troppo tardi dal lavoro.

 

  1. Perché non hai finito i compiti?

…………………………………..

 

  1. Perché hai fatto tardi?

…………………………

 

  1. Perché hai comprato questo maglione?

…………………………………………..

 

  1. Cosa hai acquistato?

………………………..

 

  1. Perché la tua camera è così in disordine?

……………………………………………..