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Lezione 7

A cena da Anja

A cena da Anja

Anja, Tania e Klaus sono a tavola e aspettano Gianni.

Tania: Auguri Anja, sono sicura che il tuo nuovo lavoro ti piacerà moltissimo.

Anja: Grazie, penso di aver avuto fortuna a trovarlo.

Klaus: Auguri Anja, quando cominci?

Anja: Domani e spero di adattarmi velocemente. È la prima volta che affronto un lavoro in cui c’è il contatto diretto con il pubblico.

Tania: Sarà divertente. A te piace conoscere gente nuova.

Anja: Vuoi ancora dello spumante?

Klaus: No grazie, non ne voglio più. Vorrei un po’ d’acqua.

Tania: Ma il tuo amico che fine ha fatto?

Anja: Gianni arriva tardi regolarmente, ma è così simpatico…

Tania: Klaus, tu lo hai già conosciuto?

Klaus: L’ho incontrato qui, a casa di Anja. Veniva da un convegno di medici e mi ha regalato alcuni prodotti. È una persona molto gentile.

Anja: A quest’ora dovrebbe essere qui. Sta tardando molto.

Tania: Certo che questo dolce è buonissimo.

Anja: A te piace?

Klaus: Sì, mi piace molto. Lo fai spesso?

Anja: No, è solo la seconda volta che lo faccio.

Suona il campanello e Anja va ad aprire la porta.

Gianni: Ciao Klaus, come stai?

Klaus: Bene, grazie.

Gianni (rivolto a Tania): Piacere, io mi chiamo Gianni.

Tania: Io sono Tania, piacere.

Gianni: Scusate il ritardo. Vi ho portato una bottiglia di limoncello fatto in casa.

Anja: Grazie, ora lo assaggiamo. Prendi un po’ di dolce.

Gianni: Sì, ne prendo volentieri una fetta.

Anja: Perché sei arrivato così in ritardo?

Gianni: Perché ho incontrato un amico. Venivo qui quando ho incontrato un amico che mi ha chiesto di accompagnarlo a comprare dei CD. E poi entrati nel negozio, abbiamo perso tempo… Quanto tempo è che siete arrivati?

Klaus: Circa due ore fa.

Tania: Nel frattempo ci siamo mangiati anche il tuo pranzo!

 

  1. Scegli la risposta giusta e verifica se hai capito tutto

 

  1. Anja ancora non ha trovato un nuovo lavoro V-F

 

  1. Il pranzo si svolge in un ristorante V-F

 

  1. Tania non conosce Gianni. V-F

 

  1. Gianni arriva a mani vuote. V-F

 

  1. Gianni arriva in tempo per il dolce V-F

 

Gli aggettivi possessivi

L’aggettivo possessivo indica di chi è una cosa. Guarda gli esempi:

>> Io ho un bambino ž Il mio bambino

>> Loro hanno un bambino ž Il loro bambino

L’aggettivo possessivo ha un maschile e femminile e un singolare e plurale. Spesso sta prima del nome.

Singolare:

io

tu

lui, lei

il mio bambino

il tuo bambino

il suo bambino

la mia bambina

la tua bambina

la sua bambina

i miei bambini

i tuoi bambini

i suoi bambini

le mie bambine

le tue bambine

le sue bambine

 

Plurale:

noi

voi

loro

il nostro bambino

il vostro bambino

il loro bambino

la nostra bambina

la vostra bambina

la loro bambina

i nostri bambini

i vostri bambini

i loro bambini

le nostre bambine

le vostre bambine

le loro bambine

 

Esempi: Questo è il bambino di Antonio. È il suo bambino.

              Questa è la bambina di Marina. È la sua bambina.

              Questi sono i bambini di Antonio e Martina. Sono i loro bambini.

Con persone che non si conoscono bene:

Lei (formula di cortesia)

il Suo bambino

la Sua bambina

i Suoi bambini

le Sue bambine

Esempio: Mi scusi Signore, è la Sua borsa questa?

Attenzione! Hai notato dove viene messo l’articolo? In tutti gli esempi fatti è: articolo + aggettivo possessivo + nome. In alcuni casi particolari però non è così.

  1. Completa le frasi con gli aggettivi possessivi giusti

 

Esempio: Massimo va al mare con la  ….. fidanzata. >> Massimo va al mare con la sua fidanzata.

 

  1. Sono stato al cinema con il ….. amico.

 

  1. Signorina, come sta ….. madre?

 

  1. Sono molto soddisfatto della ….. nuova automobile.

 

  1. Il …. amico tunisino non abita più con noi.

 

  1. Mario, mi piace molto la ….. casa.

 

L’imperfetto indicativo

L’imperfetto è un altro modo di esprimere le azioni passate. Ci sono delle forme regoari e altre irregolari. Osserva le tabelle, troverai tutte tre le coniugazioni.

 

Indicativo imperfetto dei verbi in

are regolari (verbo lavorare)

Indicativo imperfetto dei verbi in

are irregolari (verbo fare)

io

lavor-avo

facevo

tu

lavor-avi

facevi

lui/lei

lavor-ava

faceva

noi

lavor-avamo

facevamo

voi

lavor-avate

facevate

loro

lavor-avano

facevano

 

Esempio: Io lavoravo in ufficio.

                Io facevo l’operaio.

 

 

Indicativo imperfetto dei verbi in

ere regolari (verbo sapere)

Indicativo imperfetto dei verbi in

ere irregolari (verbo essere)

io

sap-evo

ero

tu

sap-evi

eri

lui/lei

sap-eva

era

noi

sap-evamo

eravamo

voi

sap-evate

eravate

loro

sap-evano

erano

 

Esempio: Io sapevo sciare.

                Io ero molto occupato.

 

 

Indicativo imperfetto dei verbi in

ire regolari (verbo partire)

Indicativo imperfetto dei verbi in

ire irregolari (verbo dire)

io

part-ivo

dicevo

tu

part-ivi

dicevi

lui/lei

part-iva

diceva

noi

part-ivamo

dicevamo

voi

part-ivate

dicevate

loro

part-ivano

dicevano

 

Esempio: Io partivo sempre la mattina presto.

                Io dicevo molte cose.

 

  1. Inserisci la forma corretta dell’imperfetto del verbo indicato tra parentesi

 

  1. (sentire) Giovanna ha indossato un maglione perché sentiva freddo.

 

  1. (avere) ….. paura di arrivare in ritardo perciò sono uscito in anticipo.

 

  1. (mangiare) Quando eri piccolo ….. pochissimo.

 

  1. (correre) ….. troppo veloce e non sono riuscito a raggiungerlo.

 

  1. (essere) Ho conosciuto Sabine quando ….. a Parigi.

 

  1. (fare) Ieri ….. molto freddo.

 

  1. (dire) Mi hanno espulso dall’aula perché ….. le parolacce.

 

  1. (essere) Un tempo voi ….. molto più simpatici di adesso.

 

Il pronome partitivo ne

Guarda gli esempi:

>> Bevi tutto quel vino? No, ne bevo solo un bicchiere.

>> Fai tutto il viaggio da sola? No, ne faccio un po’ da sola e un po’ in compagnia.

>> Conosci tutte queste persone? No, non ne conosco nessuna.

 

Mangi tutto il pane?

tutto

una parte

niente

Lo mangio tutto

Ne mangio un po’

Non ne mangio per niente

 

L’imperfetto e il passato prossimo

Sia l’imperfetto che il passato prossimo indicano azioni passate, ma si usano in maniera differente. Guarda le frasi che seguono:

>> A mezzanotte stavo (imperfetto) ancora studiando.

>> Ho finito (passato prossimo) di studiare a mezzanotte.

 

L’imperfetto si usa per indicare un’azione svolta nel passato e non conclusa. Il passato prossimo, invece, per indicare un’azione passata e conclusa.

>> Mentre studiavo (imperfetto), ascoltavo (imperfetto) musica.

>> Prima ho studiato (passato prossimo) e poi ho ascoltato (passato prossimo) musica.

 

L’imperfetto si usa anche per indicare due azioni svolte nel passato e contemporanee. Il passato prossimo, invece, per indicare due azioni svolte nel passato in successione.

>> Da bambino studiavo (imperfetto) poco.

 

L’imperfetto si usa anche per indicare azioni abituali del passato.

Passato prossimo e imperfetto possono essere usati nella stessa frase.

>> Mentre studiavo (imperfetto), ho acceso (passato prossimo) il televisore.

Il passato prossimo indica un’azione passata già accaduta, mentre l’imperfetto indica un’azione passata che era ancora in svolgimento.

 

  1. Completa le frasi inserendo con le forme corrette di tempo passato

Esempio: Ieri sera, mentre ….. (passeggiare), ….. (incontrare) Lucia. ž Ieri sera, mentre passeggiavo, ho incontrato Lucia.

 

  1. Mentre io ….. (essere) in fila alla posta, tu …… (fare) la spesa.

 

  1. (arrivare, dormire) Quando tu ….. (arrivare), io ancora …… (dormivo).

 

  1. Anja ….. (andare) via subito perché ….. (essere) molto stanca.

 

  1. I miei amici ….. (venire) in treno perché ….. (preferire) viaggiare di notte.

 

  1. L’anno scorso tu …… (andare) in ferie mentre io ancora ….. (lavorare).

 

Gli aggettivi numerali

Gli aggettivi numerali si usano generalmente prima del nome a cui si riferiscono  e ne indicano l’ordine.

Esempio: Marco ha vinto la gara ž Marco è arrivato al primo posto.

Qui di seguito elenchiamo gli aggettivi numerali dei numeri da 1 a 20. Come noterai, per formare l’aggettivo numerale dal numero 11 in poi è sufficiente utilizzare il suffisso –esimo. Fai attenzione, però:

>> il numerale perde la vocale davanti al suffisso –esimo

     Esempio: ventuno ž ventunesimo

>>  i numeri composti con il tre non perdono la vocale

      Esempio: ventitre ž ventitreesimo

 

1

primo

2

secondo

3

terzo

4

quarto

5

quinto

6

sesto

7

settimo

8

ottavo

9

nono

10

decimo

11

undicesimo

12

dodicesimo

13

tredicesimo

14

quattordicesimo

15

quindicesimo

16

sedicesimo

17

diciassettesimo

18

diciottesimo

19

diciannovesimo

20

ventesimo

 

  1. Inserisci il numerale esatto

Esempio: Lunedì è il (1) ….. giorno della settimana. ž Lunedì è il primo giorno della settimana.

 

  1. Le bollette scadono il (1) ….. di ogni mese.

 

  1. La mia squadra è arrivata in ….. (10) posizione.

 

  1. Gianni vive al (5) ….. piano del palazzo.

 

  1. é la (100) ….. volta che lo ripeto!

 

  1. Per il mio (25) ….. compleanno mi hanno regalato un viaggio.

 

I nomi di parentela

Ecco una lista di nomi che indicano i gradi di parentela.

>> padre – mamma

>> fratello – sorella

>> nonno – nonna

>> figlio – figlia

>> fratello – sorella

>> zio – zia

>> cugino – cugina

>> marito – moglie

Attenzione! Se abbiamo un nome di parentela preceduto da un aggettivo possessivo, questo non è preceduto dall’articolo:

>> Suo nonno è ancora vivo.

>> Tua madre vive nella città dove è nata.

 

Mettiamo però l’articolo nei casi seguenti:

>> con i nomi di famiglia al plurale

     Esempio: Le mie sorelle.

>> con i nomi di famiglia al singolare se c’è l’aggettivo loro.

     Esempio: La loro casa è luminosa.

>> con i nomi mamma e papà.

     Esempio: Il mio papà parla tre lingue.

 

  1. Inserisci la parentela e l’aggettivo possessivo esatto

Esempio: è il padre di mia madre ž è mio nonno

                è la madre di sua madre ž è sua nonna

 

  1. è la sorella di mio padre ž è …..

 

  1. è la sorella della madre di mia madre ž è …..

 

  1. Sei il figlio di mia zia ž Sei …..

 

  1. è il fratello di vostro padre ž è …..

 

  1. è il figlio dello zio di Mario e Gianni ž è …..

 

Prefissi

Ecco alcuni prefissi molto diffusi in italiano:

in- si usa per indicare negazione di qualcosa o privazione di qualcosa.

esempio:

infelice si dice di una persona che non è felice

mini– si usa per indicare qualcosa di piccolo formato

esempio:

una minigonna è una gonna molto corta

semi– si usa per esprimere il concetto di «in parte» o «non completamente».

esempio:

un contenitore semipieno è un contenitore pieno in parte o non completamente pieno.

 

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ORA CONOSCO…

Gli aggettivi possessivi

Gli aggettivi numerali

Uso del pronome ne

Uso dell’imperfetto

Quando usare l’imperfetto e quando usare il passato prossimo